Premetto che non sono un esperto della tecnica in questione ma come ogni pescatore salato che ha avuto la fortuna come me di nascere in una città bagnata dal mare anch'io ho praticato più volte questa tecnica.
Le radici di questo tipo di pesca sono lontanissime essa veniva praticata inizialmente con l'utilizzo di lenze a mano avvolte su tavolette di sughero che a seconda delle dimensioni delle stesse davano un rapporto di recupero diverso, più era grande la tavoletta più nylon si riusciva a recuperare ad ogni giro di lenza intorno ad essa. Con gli anni la lenza ha ceduto il passo alle canne e ai mulinelli. Le canne specifiche per questa tecnica si chiamano proprio bolentino, vanno dai 2 metri a poco più di tre, ma date le condizioni di pesca che si pratica esclusivamente dalla barca e quindi il più delle volte in spazi ristretti la maggior parte dei bolentinisti preferisce canne intorno ai due metri e mezzo. La pesca dalla barca si può praticare a profondità diverse da poche decine fino ad arrivare anche ai 100 metri in quest'ultimo caso si predilige l'utilizzo di mulinelli elettrici. Le specie da insidiare sono tutti quei pesci che stazionano sul fondo o a ridosso di esso, pagelli, triglie, saraghi, pagri, boghe, occhiate etc.
Al fine di ottenere risultati migliori bisogna che la barca sia almeno dotata di ecoscandaglio per individuare così più facilmente gli indizi necessari ad un buon esito della battuta, secche, fondali con poseidonie ricche di piccola fauna e quindi habitat ideale per i pesci, presenza di scogli anche se sporadici, e altre condizioni tipo relitti e formazioni dove i pesci possono trovare rifugio e cibo.
Una menzione importante merita la pasturazione che deve essere oltre che abbondante soprattutto continua, quella più utilizzata è senza dubbio la sarda fresca, la pasturazione si fa considerando la corrente e la profondità di pesca, i metodi sono diversi da quella a mano, alla rete a maglie larghe che una volta assicurata alla barca con una cima lascia cadere pezzi di sarda grazie anche al rollìo della barca e lascia una scia odorosa molto invitante, fino ad arrivare ai sempre più utilizzati pasturatori elettrici che non sono altro che dei contenitori dove all'interno c'è una lama tipo grossi frullatori che lasciano cadere pezzi di sarda tritata continuamente. Le montature sono col piombo finale proporzionato al casting e alla profondità nonchè alla corrente poi si montano più ami (di solito tre) in modo da poter innescare esche diverse si va dal coreano al bibi al cannolicchio alla sarda, insomma un pò le esche usate nel surf.
Si può praticare sul fondo lasciando scorrere la lenza finchè esso non tocca, oppure ad altezza diverse ma cmq è sempre meglio pescare il più vicino possibile al fondo dove cioè si posa la pastura.
La barca solitamente è ancorata proprio perchè con l'ecoscandaglio si individua lo spot preciso ed è buona norma non allontanarsi troppo da esso, anche se negli ultimi anni si comincia anche a pescare a scarroccio soprattutto in zone poco profonde in modo da stare in corrente cioè la barca segue più o meno la scia della pastura e così del branco che si sposta con essa.
p.s.: ho sommariamente descritto la tecnica del bolentino a beneficio di coloro che non la conoscono e spero che qualcuno che invece la pratica possa continuare il discorso a beneficio di chi, come me la conosce in parte e vorrebbe approfondire l'argomento :wink:
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