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CAJBARIEN 1998


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7 risposte a questo topic

#1 Giordaloco

Giordaloco

    Pescatore qualunquista

  • Sempre con noi
  • PipPipPipPipPip
  • 17204 Post:
  • LocalitàLUINO Lago Maggiore

Postato 28 December 2006 - 17:01 PM

Ecco un nuovo racconto per chiudere l'anno ; l'avevo fatto da postare in due parti, ma boi beccatevelo tutto :D
------------------------------
Mi avevano raccontato di un nuovo posto di pesca eccezionale, a un centinaio di
chilometri da Moron, stavano finendo la costruzione di un terraplen con carreteras
y puentes che aveva congiunto Caibarien con Cajo Santa Maria e in futuro si
sarebbe prolungato sino a Cajo Coco; per il momento stavano ultimando gli
alberghi e non avevano ancora messo ne pedaje ne barriera ; una manna : territorio
vergine per la pesca e possibilità per i cubani di andarci, non come a cajo Coco
dove gli autoctoni potevano passare solo con certificato di matrimonio yumesco.

Il mio amico cubano Delmo spingeva per l’esplorazione; tre o quattro giorni a mie
spese con la possibilità di pucciare la canna a mare e il biscotto altrove lo
eccitavano da matti; io sono fondamentalmente un pigro, ma il pensiero di territori
di pesca vergini e intoccati mi allettava, per cui dopo aver tassativamente proibito
il trasporto di esemplari femminili accettai.

La faccia di Delmo me la diceva lunga : il fatto di non poter portare chicas l’aveva
spiazzato; magnifica un paio di dee a cui aveva già prenotato, promesso e
pontificato il viaggio; era così sicuro di riuscire a convincermi all’avventura che si
era già fatto bello e aveva pianificato tutto, compagnia compresa : Rimango
irremovibile; insiste che perde la faccia , che non può imbarcarle e che due così
non si trovano ad ogni cruce; ma io non mi sposto di un millimetro : sobbarcarmi
le spese di mantenimento e ancora di più l’invadenza di due jovencitas che mi
piazzeranno la radio al massimo volume non rientra nei miei programmi.

Mugugnando, ma con gli occhi brillanti per la vacanza pagata, s’invola a dare la
mala novella alle sue complici e a preparare la maleta.

Alla mattina alle sette lui è lì, allegro e pimpante, mi fa una rabbia condita con
invidia; io sono ancora alle prese col caffè e col problema di svegliarmi
abbastanza per connettere e decidere cosa portare; il vederlo mi fa venire alla
mente le parole di una canzone “Avere vent’anni” e mentre l’invidia e i rimpianti
crescono stipiamo la macchina.

Orario di punta : bicicleteros, careton, choche e l’immancabile nino loco che tenta
di farsi ammazzare con una inversione non segnalata e non prevista : frenata,
sterzata e giù dentro il fossetto; come inizio non c’è male; bestemmie, insulti e un
paio di buonanime ci aiutano a rimettere il carro sulla strada; a poco a poco la
strada si svuota e finalmente si viaggia tranquilli.

Dopo un’oretta di viaggio, due passaggi, e tre omini amarillos (autostop statale ,
fermano le auto e i camion per caricarli di autospoppisti, auto turistiche escluse)
più avanti veniamo fermati da una coppia di chicas vestite di bianco : una dottora e
una infermiera che hanno ricevuto una chiamata per un parto nel paese vicino ,(
pronto soccorso alla cubana : a piedi ) le carichiamo e le scarichiamo pochi
chilometri avanti subissati dai ringraziamenti.

All’ingresso di Caibarien ci da il benvenuto un monumento di un granchio enorme
come a ricordarci che quello è un paese di mare ; con un paio di domande
arriviamo alla piazza centrale e incomincia la ricerca della casa particular; questo
non è un posto per turisti stranieri, non ancora, solo un luogo di villeggiatura per
cubani e sembra che case per turisti non ce ne siano; disperato mi rivolgo a un
policia che gentilissimo si offre di accompagnarci lui stesso.

Poco dopo il porto c’è un agglometraro di case d’appartamento totalmente
dedicate all’alquiler vacanziero cubano (bollino rosso); ci mette in contatto con
una signora che ci mostra un appartamento con due stanze, una con aria
condizionata , cucina , salotto e bagno con calientador; magnifica el video, il
fogon a gas e il frigo, tre pentole, due coltelli, sei forchette , sei piatti , tre tazzine ,
quattro bicchieri e dulcis in fondo la macchinetta del caffè ; sorridendo ci offre il
tutto per 20 dollari sotto gli occhi compiacenti del polizia ; affare concluso. (agli
affittuari cubani, bollino rosso, è vietato alquilar a stranieri, serve il bollino blu per
farlo)

Prima puntata al porto per vedere se con qualche biglietto verde è possibile
convincere il caronte di turno a levarmi per il mare azzurro; niente da fare : i
controlli sulle barche sono stretti e nemmeno con tutta la buona volontà
riuscirebbero a farmi passare per un cubano; però qualche informazione me la
danno : un paladar decente e un paio di ponti su cui è possibile fare carniere; lungo
la strada mi offrono enormi parghi e cubere nonchè gamberi e aragoste , contratto
per dei gamberi che mi serviranno come esca e ne metto in macchina un paio di
chili per un dollaro; fra solo tre anni i prezzi saranno quintuplicati.

E’ già mezzogiorno per cui decidiamo di fare esperienza paladar ; durante il
tragitto salta agli occhi che non è un posto battuto da turisti : ci seguono con gli
occhi, qualcuno saluta ma le ragazze sono schive, quasi timorose, chiaro che ti
squadrano, ma non con interesse , solo con curiosità; il paladar è decente , piccolo
, lindo e servizio rapido : gamberi, pollo fritto, papa frita, riso e polenta fritta;
sembra che in zona , oltre l’immancabile banana, di frutta non ce ne sia; ci
aggiungiamo un paio di birre e i caffe; l’unica cosa che non mi aspettavo era la
mazzata : 25 dollari in due; dovevano avermi preso per Onassis II ; a Moron lo
stesso mi sarebbe costato non più di 12; per fortuna più tardi avremmo scoperto un
Rumbo eccezionale dove con un dollaro e mezzo ti davano un bistek de res con
riso, duro come una suola ma abbondante; avrebbe risolto i nostri problemi
alimentari per il resto della permanenza.

Finalmente pesca : imbrocchiamo la sopraelevata di nuova costruzione e il mare ci
accoglie ; ho già il ditino da lancio che freme ma poco più avanti una pensilina
con sotto due aitanti policias mi raffredda i bollori ; vuoi vedere che anche qui
bloccano i cubani ? Il pensiero del tempo che perderò a riportare in città il mio
amico mi alza la temperatura di 50 gradi e sono pronto alla lucha; rallento e paro,
gentilissimi mi fanno segno di andare, sorpreso fermo la macchia e offrendo due
sigarette attacco bottone : nessun problema sono lì a controllare che i camion coi
materiali entrino carichi e tornino vuoti ; sembra che troppa gente si stia rifacendo
casa a spese dello stato; saluti e baci riparto con qualche informazione in più su
dove pescare.

Arrivo a quello che dovrà essere la gioia e il dolore della mia permanenza : un
ponte lunghissimo dove sei o sette autoctoni sono già in azione : uno lancia la
Tarraia e fornisce gli altri di esca fresca; due o tre sacchi pieni stanno a dimostrare
la bontà del luogo.

Mentre monto un artificiale di una dozzina di centimetri curo i concorrenti che
,tira y saca, sembrano decisi a spopolare la zona : niente di grandissimo ma
pesciotti da uno a due chili Vengono su come patate intercalati da qualche
esmplare di buona taglia.

Ai primi lanci solo qualche colpo ma non ferro nulla , Delmo si sta dando da fare
coi gamberi e i risultati non mancano ; inizia già a sfottere lo yuma incapace;
fingendo indiffernza che non provo cambio l’artificiale e incanno qualcosa che tira
e strattona come un pazzo, si impunta e poi riparte prendendomi metri e metri di
filo ; i locali rallentano la pesca e stanno alla finestra commentando; sudando
come un cavallo mi porto a una estremità del ponte e tento di domare il
rimorchiatore sconosciuto; quasi mi ammazzo fra i sassi per avvicinarmi al mare, a
poco a poco cede e si avvicina , Delmo è già pronto col raffio, affiora per la prima
volta : è una cubera immensa o per lo meno sembra a me, da una scodata e si
riimmerge ripartendo, ormai però è sfinita e adagio adagio riaffiora e strattonando
viene a riva ; Delmo una volta tanto fa il suo dovere e l’arpiona trascinadola sul
terrapieno : una bella bestia dentacci e tutto, non è meno di 13- 14 chili; sarà il
clou del pomeriggio : fra barracuda, parghi e cubere non supererò più i tre quattro
chili ad esemplare.

Ora del rientro, faccio il generoso e regalo tutto il bottino ai locali ricevendo in
cambio la ghiotta informazione che di notte i Tarpon se la fanno da padroni in
tutta la zona in quanto loro non li insidiano perchè di notte gira il guardia pesca a
caccia di irregolari che vanno per aragoste e gamberi e il descarado non va molto
per il sottile : in caso di dubbio sanziona tutti, inutile rischiare per un pesciaccio
pieno di spine ; non so se abbracciarli per l’informazione o scannarli per aver
offeso il mio pesce preferito, soprassiedo.

Durante il ritorno fantastico sulla nottata che mi spetta , tarpon grandi come tir
popolano le mie fantasie che vengono bruscamente interrotte dal sempre arrapato
compagno di pesca : blocca il carro a fianco di due pulzelle, una rubia ? e una
mulatica , spiegano che devono andare a una settantina di chilometri a trovare i
parenti della mulatica e non ci sono più mezzi; facciamo la stessa strada ?

Noooo, non ci penso nemmeno, nunca mas, stanotte c’è “OK CORRAL” dei
tarpon , la resa dei conti , non posso perderla; Delmo mi parla piano , mi sfotte :
domanda se mi sono dimenticato come si fa, se per caso non sono un cura
travestito e un poco mariconcito e propone una soluzione : le invitamo a cena , le
ospitiamo e domani, dopo avermi accompagnato a pesca le trasporterà a
destinazione; speranzoso che non accettino gli lascio proporre l’invento; mai
speranza fu tanto delusa, sorriso a sessantaquattro denti (32x2) e sguardo carico di
promesse sugellano il patto.

Durante la cena al Rumbo , fra un bistek, una birra e un gelato si approfondisce la
conoscenza; studiano all’università, la rubia è di Santa Clara e la mulatica una
guaira poco lejo, sono in permesso per via della madre della scuretta che ha
problemi di salute ; non è che ho questo o quel farmaco ?; niente da fare il mio
cuore è buono e medicine cardiopatiche non ne ho.

Guardo con ostentazione l’orologio ma nessuno sembra accorgersene; Delmo
porta avanti la sua conquista con l’abbronzata naturale e la blanca si scopre
sempre più esperta nei rapporti con stranieri; forse a Santa Clara non frequenta
solo l’università.

Dopo il caffè si è passati al rum mentre l’onnipresente musica fa da complice allo
svilupparsi della situazione ; sono già passate le undici e io da tempo reclamo a
gran voce la partenza per la pesca, niente da fare, moine, carezze e ammiccamenti
sono le uniche risposte ; a mezzanotte devo fare buon viso a cattivo gioco e mi
adeguo, in fin dei conti non sono di ferro; solo impongo : alla una tutti alla cama ,
domani mi dispierto a la madrugada e butto tutti fuori casa.

Prima del rientro giretto al servi per recuperare la colazione : fanno incetta di
bibite, caffè, cioccolato, galleta, palitroque, leche e certe cose di grano soffiato al
sapore di cipolla che fanno vomitare solo a quardarle ; sembra che non abbiano
appena mangiato.

Delmo come entra si infila in camera con la compagna e mi molla con la rubia ; ad
ogni modo se sono quelli i programmi che insegnano all’università penso che mi
troverò una casetta nei pressi prima di invecchiare troppo.

La mattina mi sveglia un paradisiaco odore : la novia (per lui sono tutte novie) di
Delmo è mattinera e ha preparato il caffe, la mia ronfa beata, la butto dal letto e
velocizzo la situazione; in meno di un’ora (per Cuba un record) siamo fuori casa
diretti alla zona pesca .

Siamo arrivati e mentre scarico le attrezzature capisco che che le due stanno
stortando il mio compagno per prolungare la permanenza ; ma la madre non stava
male ?; sono inflessibile , rifilo una cinquantina di dollari a Delmo per la benzina e
qualche regalino di despedida e minaccinadoli con la canna li saluto.

Finalmente solo col mio mare !!! Per gli altri due giorni non mi farò irretire dalle
proposte del super macho e dalle tentazioni del Rumbo, pesca, pesca e solo pesca.

Delmo finalmente si toglie dalle palle con le due pulzelle e io sono finalmente
libero di godermi il mio mare e i miei pesci senza dover controllare come lega ami
e artificiali rischiando di lasciarli in bocca ai pesci e che non faccia man bassa
delle mie esche preferite a cui non ha libero accesso.

Ormai la mattina è inoltrata e i predatori più ambiti hanno già fatto il pieno per cui
ripiego su un artificiale lungo e brillante per le picua , le vedo passare sotto il
ponte in pellustrazione e ce ne sono un paio degne di nota , ai primi lanci hanno un
comportamento molto dissimile , una punta diretta sull’esca e poi devia per la
tengente l’altra segue il minnow ma non attacca , ha solo uno scatto di attacco
quando lo levo dall’acqua in prossimità del ponte , dopo una decina di lanci con
solo un guaguancho (tipo barracuda ma piccolo) all’attivo cambio esca, monto un
popperino da 12 cm e lo lancio in prossimità del barracuda più grosso , non
l’avessi mai fatto , parte a razzo e sparisce, nemmeno gli avessi fatto vedere una
padella da frittura , anche l’altro non è in vista, non ho nemmeno fatto 10 metri
che dal fondo si fionda una cuberita di un paio di chili e, con un gorgo spettacolare
si aggancia e riparte cercando di riguadagnare la tana, non fa più di pochi metri
che dal nulla sbuca la picua , nemmeno il tempo di accorgermi e mi ritrovo in
canna poco più di mezzo pesce , le saracche si sprecano .
Continuo col popper e dopo poco aggancio un parghito sul chilo e la scena si
ripete , inutile che cerco di dare filo per lasciarglielo mangiare , lo trancia e se ne
va soddisfatta; il fatto di fare da fornitore alimentare a dei barracuda che si
servono senza pagare non mi sta bene per cui decido di liberare la zona dagli
scrocconi.

Nel frattempo arrivano due autoctoni su biciclette trasformate in Tir , peserà di più
la roba stipata sopra che le bici stesse, mentre preparo un finale per il vivo e monto
un falcetto da 6 cm sulla canna da spinnig i trasportatori scaricano vagonate di
lenze una tarraja , pinne fucile sub, cassette e sacchi; ho che capito al volo che
se non mi sbrigo a fare la spedizione punitiva alle picue la mia pesca per oggi
finisce qui .

Lancio il Jig lateralmente al ponte e subito viene attaccato da un pargo perro sui
20 cm , lo salpo velocemente , lo innesco alla canna pronta e lancio in corrente,
nemmeno fosse suonata la campanella del pranzo il barra arriva e stoppa a un
metro dall’esca ormai in panico, e inizia un balletto : si avvicina , la spaventa e poi
si allontana , non capisco se è malfidente o è già pieno , dopo la terza volta decido
di intervenire e , quando la punta, gliela levo dal naso con uno strattone, non gli è
piaciuto e attacca , ho il filo in mano e lo lascio andare, si sposta lentamente e
vedo il pescetto sparire completamente , aspetto ancora pochi secondi poi ferro,
non gli è piaciuta la sorpresa , zompa per aria e parte , risalta un paio di volte ma è
ferrato bene e dopo poche sfuriate si lascia tirare a bordo ponte , un locale , senza
esserne sollecitato scende la scarpatina e mi raffia il pesce., sarà una dozzina di
chili .

Accendo una sigaretta e regalo il dentuto al raffiatore subissato dai ringraziamenti,
mentre il parente di Fidel si improvvisa chirurgo per recuperare la montatura ,
(buona la mossa di regalargli il pesce , mi risparmia sia il rischio dei denti che la
schifezza del sangue) quardo il compagno che ha lanciato lo sparviero e sta
recuperendo i pesci esca , c’è un pò di tutto : aguglie, mojarras, ronco.

Mentre los hobres con los bigotes (baffi) entrano in pesca il sole picchia di brutto
e anche la crema 2000X sembra insufficente; lanciando di mala voglia maledico
Delmo e le sue due chicas che mi hanno lasciato lì senza macchina , non doveva
metterci più di un paio d’ore e ne sono già passate più di tre , che le abbia portate
ad un giro turistico per Cuba o che si sia infrattato per riscuotere la propina non mi
interessa , sono furioso , cotto e lessato dall’umido.

Uno dei pescatori si è assicurato una corda in vita e con pinne , fucile ed occhiali
(vecchia canzone ) si immerge nella corrente sotto il ponte, l’idea di mettersi
all’ombra è buona e la seguo anch’io, smetto di pescare , tanto ormai tra il sole e i
razziatori non picchia più nulla; hanno in acqua non meno di 10 lenze e ogni tanto
recuperano qualche cosa : cernie , parghi, cubere , niente di grosso , tutto fra i
pochi grammi e i tre chili , il buceador con la schopeta è in attesa in mezzo alla
corrente , tenuto fermo dalla corda e io aspetto Delmo.

Proprio mentre dal di sopra arrivano le tanto attese strombazzate il sub sparisce
inghiottito dalle acque, questa non me la perdo ; riemerge chiamando il compagno
e risparisce , il soccorritore arriva e salpa corda , sub, fucile e un tipo cernia sui
venti chili che si sbatte come una disperata, roba che se ti prende ti rompe un osso;
una machetata pone fine alle sofferenze e alla lucia.

Finalmente posso insultare Delmo con tutto comodo , si sono fermati per la pizza
d’addio mentre io a digiuno venivo cotto dal sole !!!!!! Il Descarado !!!! Minaccio
di tagliargli i viveri per i prossimi dieci secoli ; ormai la giornata di pesca è finita
ma mi rimane la notte , per cui a casa, rifocillamento veloce e descanso; Delmo
riesce in caccia , i cubani non sanno farne a meno, lo diffido di raccattare altra
fauna locale e mi godo il meritato riposo sognando i prossimi Tarpon notturni.

Le nove di sera , tre quarti di luna calante , avrei preferito luna piena o crescente
ma pazienza devo accontentarmi, la corrente è forte e fin dove arriva la pila c’è
pesce foraggio per cui segna buono, ad una canna monto un popper da 18 cm e su
quella di Delmo un YoZury galleggiante della stessa taglia; fuori tiro si sentono i
tonfi dei tarpon e il cuore inizia a pompare; col popper spero di farli avvicinare ed
infatti Delmo è il primo ad avere un attacco , salta fuori per un metro e si stacca , è
abbastanza grosso , non meno di 20 chili; poco dopo ne incanno uno anch’io che
fa la stessa fine, le ancorine fanno fatica a piantarsi ; l’amico finalmento ne
aggancia uno e lo vedo lottare alla luce della luna , sento il tarpon saltare e
finalmente, sollecitato dai suoi urli, smetto di spinneggiare e vado a soccorrerlo,
intanto lo ha portato a bordo ponte e a me tocca l’ingrato compito di scendere fra i
massi per raffiarlo; lascio mezzo stinco su un sasso e finalmete lo vedo , l’ha
stancato bene , arriva di piatto, contrariamente dai locali che vanno giù duro e gli
piantano l’uncino dove capita con pericolose reazioni del pinnuto , gli infilo il
raffio sotto le branchie e velocemente lo trascino a riva , sicuramente sarà oltre i
venti chili , aspetto Delmo che lo prende per la coda e lo issa sulla strada.

Si ricomincia a pescare ma i signori del mare sono spariti , non deve essergli
piaciuto il trambusto , si sentono ancora saltare al largo ma non si avvicinano al
ponte ; finalmente dopo un’oretta ho un abboccata seria , zompa per aria e
ripiomba, mi sembra enorme , si riaffaccia squotendo il testone per liberarsi e poi
parte lateralmente al ponte, gli lascio un pò di frizione sperando che non gli venga
in zucca di infilarsi sotto , me l’hanno già fatto e il risultato è la scelta fra canna
rotta o artificiale perso; risalta e , con un mio sospiro di sollievo punta al largo , lo
guido lentamente a fine ponte e l’avvicino a riva , non è ancora domato , è ancora
in perfetto assetto di nuoto; Delmo, intanto si è gia messo in posa arpionatore e ,
nonostante gli dica di aspettare tenta il primo colpo , lo manca e sento il raffio
colpire il filo, il primo impulso è tirargli in testa canna , mulinello e pesce , ma mi
controllo e ricomincio il recupero , finalmente si avvicina di piatto e l’impaziente
me lo raffia a metà schiena , un mare di spruzzi ma riesce a issarlo a riva.

Mentre stiamo rimirando i due esemplari , il mio è leggermente più grasso ma la
taglia più o meno è simile , arriva un trabiccolo che chiamarlo furgone è un
complimento , sbarcano in ordine : un Guardapesca , un guardafrontera e un
ufficiale del DTI , accidenti , l’intero esercito di Cuba solo per me; so che sono in
caccia di pescatori di gamberi e di aragoste e pertanto non mi scompongo più di
tanto , il guardia pesca incomincia una improbabile storia di zone di pesca
riservate , di divieti notturni , di attrezzi proibiti , di divieti di parcheggio e di
multe di 500 dollaroni , di stranieri in zone sospette (io per andare a Miami prendo
l’aereo no un trabiccolo di balsa) mentre il poliziotto controlla i documenti; anche
se so che è tutto una mentira e un invento incomincio a sentirmi meno tranquillo.

Mentre io rido ,offro sigarette , faccio battute Delmo cerca di diventare invisibile ,
controllano che in macchina non ci sia nascosta la sesta frotta USA , che
ormeggiata al ponte non ci sia un battello con a bordo un’intiera famiglia cubana e
che non ci siano nasse in acqua ; poi, a malincuore mi confermano che non sto
facendo niente di male e iniziano la solfa del lavoro duro , delle paghe basse , dei
costi alti e altri piagnistei , capisco al volo ; distibuisco pacchetti di sigarette ,
biglietti da 5 dollari e aggiungo i due tarpon , siamo diventati amiconi ; caricano i
sanguinolenti sul furgone e augurandoci Buona Pesca , accidenti a loro , si
involano.

La serata è chiusa , le soddisfazioni me le sono levate , quattro o cinque persi ed
uno preso , Delmo è felice anche lui , pensava di finire la notte al reparto e invece
è ancora libero di cercare rincorrere la sua futura moglie, ho perso il conto di
quante ne ha già impalmate.

Ritorno verso casina col pensiero delle nuove pescate di domani .

Oggi Caibarien si avvia ad essere una nuova zona turistica con tutto quello che
comporta , sulla carretera mare ci sono la barrera y el pedaje, le case particular
viaggiano ai soliti 20- 25 pezzi a stanza , le aragoste e i gamberi hanno seguito il
nuovo andazzo e las chicas hanno trovato un nuovo (o antico) modo di
arrotondare.

Per fortuna che adesso ci vado con la novia e non devo passare il tempo a
respingere le tentazioni (sig...)
PESCATORE QUALUNQUISTA
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27-06-1944

#2 walter

walter

    volatile da cortile

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Postato 28 December 2006 - 17:29 PM

:gott:



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#3 Repele Dimitri

Repele Dimitri

    Repele Dimitri

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Postato 28 December 2006 - 17:51 PM

Come sempre le tue avventure mi lasciano senza fiato fino alla fine lettura..................
Cuba pesci e pupe............le tentazioni son forti come sempre :D
Caderci ogni tanto non fa poi male :P
Se deciderai di trasferirti in zona Universita' :roll: fammelo sapere che provero' a inventare una scusa con la moglie x venire a trovarti :lol:
Grande Giorda :wink:
Gli Amici Della Topa
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La classe non è acqua ma prosecco! [cit.Repele Dimitri ]

#4 Boilis

Boilis

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Postato 28 December 2006 - 18:43 PM

MOLTOMOLTO bello il racconto Giorda... 8) 8) ...
Sopratutto per i pesci che hai preso!!!! :o :o
Come Dimi... Se trovi posto nelle vicinanze dell'università... Un fischio e Boilis Risponde :D :D ...
Carpe 4ever!!!!!!!!
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CERTI PROBLEMI NON SONO UN DRAMMA... ... ...PERCHé è LA VITA CHE LI PROGRAMMA...

#5 @mirko78@

@mirko78@

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  • Tecnica: Carp Fishing,Trota L
  • Provenienza: Roma

Postato 28 December 2006 - 21:01 PM

bel racconto...... :o
Ciaoo @mirko78@

#6 salabracco1

salabracco1

    salabracco

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  • 3553 Post:
  • LocalitàNegrar- VERONA
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  • Provenienza: Negrar-VR

Postato 28 December 2006 - 22:08 PM

:gott: :gott: :gott:
Nicola
22-09-1972 Classe di ferro... e balsa!
SALABRACCO TEAM

#7 springbxl

springbxl

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Postato 28 December 2006 - 22:46 PM

:megaeek: :megaeek: :gott: :gott:

#8 albyrallye

albyrallye

    Bannato

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  • Localitàverona

Postato 29 December 2006 - 10:36 AM

:) bellissimo racconto giorda complimenti!!!


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