Stamattina sono andato a fare due lanci e mentre cappottavo alla grande pensavo alle prossime partenze che metterò in programma e mi è venuto in mente un racconto che avevo scritto , visto il deserto ittico in cui ero avvolto mi sono consolato coi ricordi , eccovi il testo
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Non sto parlando di quelle che faccio io a Cuba , ma proprio di quelle che si concedono
i locali in Agosto; più o meno le stagioni sono le medesime che in Italia con la sola
differenza che il caldone da loro inizia ad aprile e tira via sino a novembre ; luglio e
agosto sono micidiali ; all’interno l’umidità e le temperature sono da incubo, per cui tutti
cercano di spostarsi un pò al mare.
Delmo era un pò che mi rompeva con la storia delle vacanze : territori di caccia
spettacolari, chicas come se piovesse , possibilità di pesca, rum, musica e puerco
asado!!! Memore di altre avventure similari , in posti sperduti dove l’unica cosa
civilizzata erano le bottiglie di birra nicchiavo alla grande.
Assicura che vicino c’è un Campismo fornito di tutto e il luogo di villeggiatura è
confortevolmente fornito di case e casette varie ; un suo amico che è uscito per Miami
gli ha lasciato l’uso di una di esse , per cui un tetto l’abbiamo ; avevo già visto un paio
di Campismi , uno all’interno del paese ed uno a Caibarien, bei posti , case statali in
muratura, immancabale baretto, ristorantino locale e negozietto alimentare; lì ci
mandano i benemeriti del lavoro ed i dirigenti medi.
Tanto illustra, dipinge , magnifica e insiste che mi decido per l’avventura; dice che per
stare comodi e sul sicuro è necessario reperire un lavoratore dei trasporti che dietro
congrua propina si accolli l’onere di trasportare il necessario alla sopravvivenza; in
macchina tutto non ci può stare; come incomincia a recuperare il necessario mi
vengono dubbi e incubi : quattro taniche da 20 litri d’acqua, due bei cartoni di minerale
per me , visto che la mangia e bevi : l’acqua di Fidel e talmente piena di bichos che se
solo dovessi lavarmi i denti rischierei grosso, sacco di riso e immancabile sacco di
fagioli, pasta , salsa, caffè e pignattamento vario; poi mi porta sul patio e mi mostra
orgoglioso un maialino sulle 100 libre e una stia con 5 o 6 polli ; là la corrente non cè e
frigor nemmeno , per cui la comida si porta viva; già ho trovato almeno 200 scuse che
mi sembrano valide per defilarmi , ma ormai gli accordi son presi, la cuenta saldata e
domani si parte, sto pensado di rompermi volontariamente qualche dito per evitare
l’inevitabile ; comunque metto in chiaro che più di tre giorni io non resto!!! Mi fa il muso
lungo ma abbozza.
Si parte , a parte le fisologiche buche che se ci entri ti ritrovi in Cina, il viaggio è senza
storia; ecco il campismo, belle casette , da lontano bella spiaggia e carne in piena vista
, inizio a rianimarmi , metto la freccia e faccio per svoltare ; mi stoppa , no, noi andiamo
più avanti , la nosta meta è un’altra; il camioncino che ci segue con le vettovaglie quasi
mi tampona ma proseguiamo; circa un chilometro più avanti , proprio a fronte mare si
apre uno spiazzo e l’incubo inizia : avete presente le baraccopoli Romane degli anni 60
o le tendopoli dei campi auriferi americani ? Ecco, mischiatele un pò e poi gettatele alla
rinfusa quà e là.
Procediamo fra umanità varia , perros rognosi, chicas discinte , maiali e polli razzolanti
e ci fermiamo davanti a qualcosa che assomiglia ad una via di mezzo fra una baracca
deposito attrezzi e una capanna indios; si scende , apre un luchetto con catena navale
e si entra ; ampio stanzone (quattro x quattro ) con tutti i confort : spesse tende con
tessitori formato ratto in azione, in un angolo un mucchietto di ossa e lische ci rende
edotti che una Cutija ne ha fatto il suo domicilio provvisorio, quattro panchetti lungo le
pareti su cui si contorcono dei pagliericci fungono da letto, un tavolo e tre sedie
completano l’arredamento, mentre mentalmente contatto il mio tour operator per
anticipare il volo di ritorno Delmo esce e ritorna con una senora e due chicas armate di
foglie di palma ed una scopa; mentre l’autista distribuisce cerveza per farsi aiutare a
scaricare e le pulitrici si danno da fare per rendere abitabile la stamberga io e Delmo
andiano a farci un giro per valutare le possibilità del posto; ci saranno una trentina di
capanne , baracche, tettoie con cortine di stracci, camion con materassi sul pianale,
un’autobotte con l’acqua e un’altra con la birra; dappertutto gente !!!!! Come minimo
devono dormire in 20 per baracca!!! Il profumo , o meglio dovrei dire l’odore , è un misto
di umanità, fiori tropicali, pesce e puerco frito ; un ciacolio verbale di sottofondo, grugniti
di puercos e staranazzare di polli ci accompagnano verso il mare; unica cosa decente
las chicas che ci squadrano speranzose ed ammiccanti.
Tutto il complesso è sistemato su una lingua di terra non più ampia di qualche centinaio
di metri con il mare da una parte e un canale che sbocca nell’oceano dall’altra ; di per
se stesso il posto per pescare non sarebbe male se non fosse che sia verso la parte
mare che quella canale/lagune è un susseguirsi di pescatori con Tarraja (sparviero) reti
e lenze varie; ed eccoci al mare !!! Come puccio i piedi vengo risucchiato dal fango;
nascosto sotto uno stratino di sabbia è in agguato una cosaccia nera e puzzolente ,
avrei dovuto aspettarmelo , i depositi del rio, foglie di mangrovie ed altro sono tutti
depositati lì; i locali approfittano di un pontile improvvisato per portarsi dove il fondo è
più solido e l’acqua più pulita.
Quà e là galleggiano cose indefinite con a bordo umanità varia: gomme da cammion,
salsicciotti tipo gommone ricavati giuntando camere d’aria di trattori , zatterotti di canne
e altro; a poca distanza noto un manufatto interessante , chi l’ha realizzato dev’essere
un mezzo genio ; sembra un panino imbottito sui 4 metri per uno e mezzo ; sopra e
sotto zattere ricavate da canne di bambù di almeno 15-20 centimetri di diametro e in
mezzo dell’espanso bianco che non so dove possa averlo reperito, sotto si sono anche
due chiglie fatte con assi ; già mi ci vedo a pescare su quel coso!!! Cerchiamo
l’armatore e con una bottiglia di rum più un paio di pacchetti di sigarette mi assicuro
l’uso del natante per qualche giorno.
Si torna a palazzo ; le collaboratrici hanno finito il lavoro , dietro casa sono ammassate
le macerie , intravedo gli pseudo materassi semoventi ammonticchiati fuori e mi
domando dove dormirò; Aahhh , l’inventiva Cubana!!! Due amache sono state appese
ai tronchi interni, la casa sembra pulita anche se è meglio non soffermarsi su quello che
sicuramente sta camminando fra le assi e il guano del tetto, una abbondante scorta di
“petrolio in barra” (legno) è ben sistemata a lato di quello che dovrebbe essere la zona
cottura esterna : una tettoietta che fa da riparo in caso di pioggia ad un mezzo fusto di
petrolio con un’apertura in basso e una griglia sopra, il puerco è legato ad un palo e le
galline starnazzano nella stia; Delmo mi illustra le comodità igieniche : orinatoio dove
capita e per il resto a 20 metri scorre il canale , se me la caverò senza 312 infermità
tropicali e non sarà un miracolo.
Intanto arriva sera e tutto si anima : fuochi ovunque , musica a palla , non ci sarà
elettricità ma le le pile e le batterie delle auto e cammion la sostituiscono alla grande ; il
guaio è che non solo la gente si scalda , ma anche hehene, mosquitos e succedanei
iniziano la festa. Grazie Autan !!! amo te e chi ti ha inventato e prodotto!!!!
La notizia che al campo è presente uno Yuma porta una processione di chicas che non
si sà perchè hanno scoperto che esemplari di flora e fauna interessante sono presenti
di notte nella nostra zona e vogliono accertarsene personalmente; Delmo nel frattempo
ha tirato fuori il tavolo e le sedie, spalancato le portiere dell’auto e messo un Cd a palla;
sul tavolo, illuminato da una lampada a cherosene, fanno bella mostra rum, cerveza e
refrecos; la trampa è pronta e le prede non si fanno pregare : in poco tempo ci sono
cinque o sei tilapie che si agitano al ritmo della salsa; la giornata si conclude alla
grande ; domani se avrò la forza : pesca !!!!!
La luce che filtra tra le assi sconnesse mi dà il buon giorno, al momento non registro
bene , sono umido ed appiccicaticcio, il rum della sera doveva essere forte e il caldo e
l’umido hanno fatto il resto , penso di essere caduto in coma; quasi mi ammazzo dallo
scendere dall’amaca ; mi rovescio in testa un mezzo secchio d’acqua e vado verso il
fiume; al ritorno accendo il fogon e ci piazzo la caffettiera , Delmo dorme ancora
nonostante il casino che ho piantato, mi sembra di camminare sulla gomma piuma ,
stanotte sicuramente dormirò in macchina con l’aria condizionata a palla, già mi era
egregiamente servita come alcova nuziale provvisoria ma da adesso sarà il mio talamo
definitivo!!!
Due caffè,qualche banana ed un mezzo ananas sono la mia colazione , caccio il caffè
rimasto sotto il naso di Delmo e lo butto dall’amaca , è ora di andare a procurarci il
pesce per la cena; sembra uno zombi, deve averci dato dentro mica male ,
bonfonchiando sul perchè tutti i capitalisti/imperialisti devono sempre alzarsi all’alba e
prevaricare sui buoni comunisti mi segue.
Infangandoci sino ai ginocchi riusciamo a spingere in mare la zattera , le notizie reperite
ci danno la presenza in foce e lungo il canale di Robali, qualche cuberita, le
immancabili picua, alcuni carangidi di piccola taglia e qualche tiburon gatas o tiburon
amarillo sui due metri per cui rotta alla foce; il natante si spinge con delle pertiche , il
fondale non supera i due metri e nel caso fosse necessario remare disponiamo di due
assi sommariamente sbozzate, insomma siamo veramente su un vascello
modernanente attrezzato e a norma con tutte le sicurezze.
Dopo una sudata epocale siamo finalmente in zona , per fortuna che c’è una brezza
che ci permette di respirare e ci asciuga il sudore ; ho visto passare delle ombre scure ,
per cui, seduto in bilico sulla sponda e con le gambe in acqua, inizio a spinneggiare ,
visto le notizie di prede dimensionalmente ridotte opto per un 13 centimetri , le notizie
erano veritiere : in una mezz’oretta allamo due picua che non superano i due chili e una
cuberita di mezzo, Delmo cattura un Robalo sul chilo, non sono quelle le prede che
cerco , mentre passiamo a lato di un’isoletta di mangrovie vedo scattare un’ombra
scura di generose dimensioni , cubera o pargo sicuramente , a nulla vale un’altra
mezz’ora di sudore , nulla di fatto, mi sa che devo cambiare metodo : monto un Jig
piccolino e cerco di farmi la carnada , la minutaglia è abbondante e una decina di cose
varie sui 15 centimetri vengono a bordo.
Mentre Delmo , da novello Caronte o da apprendista veneziano spinge il natante io
preparo due canne e , come arriviamo al centro della foce , proprio a monte di due
isolette le filo fuori bordo ; il gondoliere pianta il palo nel fango e ci ormeggiamo.
Il sole ormai è a picco e nonostante la brezza si suda come cavalli , dopo un’oretta di
toccatine leggere ho perso fiducia e decidiamo di rientrare , mentre Delmo toglie gli
ormeggi io recupero , la prima canna ha il pescetto scarnificato da sa quale sconosciuto
abitante acquatico , ma mentre salpo la seconda uno strattone quasi me la toglie di
mano, vedo il filo tagliare l’acqua verso monte e verso il bucone che sta alla base di
una delle isolette blocco il filo sperando che regga , perchè se si infila tra le mangrovie
è finita; come si accorge di non potercela fare cambia rotta e fila verso l’altra isola di
salvezza , ma non lo lascio concludere , pompo e a poco a poco arriva , non ho la
minima idea di cosa possa essere , la sua tecnica di difesa è una via di mezzo fra
barracuda e cubera e ha una forza considerevole ; finalmente è a bordo barca e vedo
sia la boccaccia che la coda, viene raffiato senza pietà : è un bel Robalo (snook) sui
5-7 chili, la cena è assicurata!!!
Dopo una faticaccia indicibile e litri di sudore approdiamo alla spiaggia , con quel coso lì
non ci esco più , troppo faticoso , mica voglio che mi venga un collasso in mezzo al
nulla, come dice mio figlio non ho più vent’anni.
Mentre torniamo alla lussuosa residenza monolocale con aria condizionata , pardon
aria passante ci fermiamo da dei conoscenti di Delmo e, in cambio di un caffè cediamo
tutto il pescato , salvo il robalo e tre o quattrro piccoletti che ho intenzione di mettere a
fondo stanotte nel canale dietro casa.
Mentre mi riposo dalle fatiche del guerriero intrattenengo una estemporanea
conversazione con una servizievole chica che era venuta ad aiutare il mio compadre a
pulire e a cucinare il pesce. Delmo,masticando amaro provvede alla preparazione del
pinnuto ; purtroppo per lui sembra che lo spirito di sacrificio della chica sia molto alto e
preferisce cucinare me ; se dopo il servizio della servizievole sarò ancora in grado di
reggermi farò vedere a questi infedeli come si cucina una carbonara senza pancetta
ma con un chorrizo piccante, l’inventiva Italiana abbonda.
Come al solito , al posto della cenetta a quattro ci troviamo in 12 e devo dare fondo alle
scorte , per fortuna che le avevo portate abbondanti; spazzolano pasta , pesce, riso e
fagioli , jamon, cheso e platanitos, innaffiando il tutto con cerveza e rum; mentre
l’ambiente si scalda decido di buttare le lenze, un piombo da 100 grammi , doppio amo
dello 06, filo d’acciaio e le canne legate ad un albero.
Sorvoliamo sulla locura della serata, la mattina mi sveglio tutto rattrappito nella
macchina , orbene sì, ho preferito l’aria condizionata infischiandome se il motore
acceso potesse disturbare o meno il compadre e i vicini di casa, faccio sloggiare la
convivente e mi dirigo al canale per le abluzioni e il controllo canne.
Una è lì col filo all’imbando e viene recuperata senza esca , normale , visto la massiccia
presenza di granchi famelici sull’altra il filo corre parallelo alla riva e finisce nelle
mangrovie , qualcosa deve aver abboccato e si è portato dietro il piombo , con scarsa
fiducia provo a recuperrare ma il tutto è ben fissato alle radici delle piante , non sento
nulla , nessun movimento , nessun tremito ; adesso la soluzione è una sola tirare sino a
che spezzo, ma non so quanto filo perderei , per cui rimando sperando in un aiuto di
Delmo , io in acqua fra quel fango non ci vado mentre lui sembra a suo agio.
Arrivo alla cabagnas e trovo il Cubanito che sta cercando di sloggiare la moglie
provvisoria dalla mia amaca , ha già messo il caffè e , mentre gli spiego la situazione ci
ingozziamo di frutta; siamo in riva al canale e lui entra ; l’acqua gli arriva alla vita , e
penso che per la metà sia affondato nel fango; segue la lenza ed arriva alle magrovie,
si arrampica come un gatto e si ricala in una pozza poco più in là senza perdere
contatto col filo, all’improvviso scatta come un serpente e si attaca ad un tronco “
Pingaaaa Tiburonnn” l’urlo squacia l’aria e rimbomba fra le baracche ; torna dove sto io
a mò di tarzan saltellando da ramo in ramo , l’acqua non la tocca nemmeno con un
piedino; non è in grado di dirmi ne le dimensioni ne il tipo dello squalo , solo che è
grande , o almeno così sembra a lui; intanto qualcuno , richiamato dagli schiamazzi è
venuto a godersi lo spettacolo; non sia mai detto che dei Cubani rinuncino ad una
caccia , in men che non si dica dispongo di quattro o cinque volontari armati di raffi e
machete.
Si avvicinano alla pozza dimensione 2x2 come scimmie , io mi faccio strada a fatica fra
le radici delle mangrovie , non voglio perdermi lo spettacolo, Cogno!!! Hay tiburon
grande !!!! Da dove sono vedo solo una pinna che affiora e poi il caos, due affondano i
raffi che sono scossi e sbattuti contro i tronchi, l’acqua diventa tutta nera di fango, do
già per persa la preda , ma non ho fatto i conti con la natura sanguinaria dei locali , un
raffio ha mollato ma l’altro tiene , altra violenta raffiata ed entrano in azione anche i
machetari , non è che l’azione sia molto chiara , menano puntate e fendenti da tutte le
parti , mi meraviglio come non si affettino qualche gamba; non saprei dire quanto sia
durata l’azione ma finalmente torna la calma , mentre Delmo mi districa la lenza gli altri
fanno passare la belva tra le mangrovie e la portano a riva , è un innoquo tiburon
amarillo ad occhio e croce sul metro e mezzo per una quarantina di chili, intanto sulla
sponda si sono ammassati i dannati delle ferie ; senza che io possa dire nulla
appendono ad un ramo la bestia ed iniziano a pulirla , Delmo ha un’idea geniale ,
scansafatiche come sempre offre di fare una gran festa la sera se qualcuno dei
presenti se la sente di pulire e prendersi la briga di cucinare il nostro maialetto , non ha
nemmeno finito di proporlo che due o tre scalmanati agguantano la vittima sacrificale e
procedono al rito; conclusione , stasera grande festa offerta dal bovo di turno : IO !!!
menù : Tiburon Y cerdo asado!!! Metto in chiaro che io più di una cassa di birra e
quattro bottiglie di rum non offro, so di cavarmela con poco , visto che la cassa da 24 di
birra locale costa 4 dollari e il rum pessimo come non mai un dollaro e mezzo a bottiglia
.
Quello che mi intriga e scoprire come faranno a togliersi tutto quel fango da dosso , ma
in fondo non sono problemi miei; durante la giornata l’accampamento è tutto un fervore
, si approntano assi che faranno da tavolo , arrivano sedie e sgabelli di tutte le forme e
dimensioni, il tutto viene approntato di fianco alla cisterna dell’acqua.
Verso sera , alla luce di fuochi, lanterne , candele , fari di auto e camion le tavole
vengono imbandite , qualcuno ha provveduto anche al sacrificio di svariati polli che
riposano su foglie di palma, caschi di banane ovunque , angurie e cetrioli enormi già
affettati danno colore alla tavolata e un immenso pentolone pieno di riso è posto al
centro tavola; arrivano i due piatti forti : il cerdo e il tibuton che è stato tagliato in due
per poter essere cucinato ; l’ambiente è già sull’alcolizzato andante , devono aver
abbondantemente attinto alle loro scorte di rum fatto in casa.
All’improvviso cala il silenzio o quasi ; i Cubani quando mangiano non parlano , lo
considerano maleducazione , si riempiono i piatti , i baslotti, le tazzine , tutto quello che
è atto a contenere cibo viene riempito ed iniziano un veloce lavorio di mandibole, ma
dura poco , sono veloci gli aborigeni , subito dopo è il caos completo : musica a palla di
almeno tre provenienze e tipi diversi , schiamazzi , chicas che ballano , si contorcono , i
vecchi sono seduti in disparte e forse parlano della rivoluzione e del costo delle uova.
Anch’io mi sono lasciato trascinare dall’ambiente e il rum ingurgitato sta facendo il suo
effetto, barcollando vengo ignobilmente circuito da due baccanti che mi accompagnano
al talamo su quattro ruote , stendiamo un velo pietoso sul seguito, domani si parte , si
torna alla civiltà!!!!!!
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