I coregonidi, salmonidi della sottofamiglia dei Coregonini, sono tra le specie più interessanti e allo stesso modo difficili da studiare soprattutto dal punto di vista tassonomico (attribuzione dello status di specie, ecotipo, semispecie.....etc etc). Di fatto sono (chiamiamoli così) specie con una estrema plasticità fenotipica tale per cui dal solo fenotipo non è facile attribuire il chi è che cosa (peggio delle trote!). Normalmente il carattere più stabile in una popolazione di coregoni sembra essere il numero medio di branchiospine presenti sull'arco branchiale (dalla parte opposta dei filamenti rossi per intenderci). Tuttavia anche quest'ultimo può presentare più o meno vistose modificazioni nel corso del tempo, sia nella stessa popolazione, sia in seguito ad ibridazione tra due o più popolazioni differenti.
Nei nostri grandi laghi fino al 1948 circa, in seguito ad introduzioni iniziate a partire dal 1861 (de Filippi) sono presenti dapprima individui di coregonus Schinzii helveticus (o coregone bianco), Coregonus wartmanii coeruleus (coregone azzurro) e coregone del Lago Madui. Che si siano ibridati o che vi sia stato il prevalere di una forma rispetto alle altre non è chiaro. Di fatto però,anche in seguito ad approfondite ricerche, si ritiene che intorno agli anni 50 vi fosse stata una quasi completa ibridazione quantomeno tra C. wartmanni e C. Schinzii tale da "dare origine" al Coregone lavarello, coregonide a veloce accrescimento, con riproduzione litorale o fluviale.
In seguito (dal 1949) nei laghi Maggiore e Como è stata introdotta la bondella (
Coregonus macrophthalmus Nusslin), un coregonide ad accrescimento lento, utile per dare alla pesca commerciale e alle economie rivierasche una specie ittica pescabile in taglie "da porzione".
Di fatto, ad oggi, le due specie o forme, convivono simpatricamente (isolate da una ecologia riproduttiva differente - quali la profondità di riproduzione e in parte anche il periodo stagionale - piuttosto che da barriere genetiche in senso stretto).
Mettendo insieme dati su accrescimento (Lunghezza, età) e numero di branchiospine, è possibile, con buona dose di sicurezza, attribuire un pesce pescato ad una o all'altra delle due forme di coregone presenti.
Infine, recenti indagini genetico-molecolari hanno evidenziato una parentela del Coregone lavarello (del Maggiore e del Como) con il Coregonus Schinzii Helveticus del Lago di Costanza mentre del coregone bondella con il Coregonus macrophthalmus (oggi chiamato Coregonus candidus) del Lago di Neuchatel, e una netta distinzione tra il lavarello e la bondella.
Il coregone lavarello può raggiungere una lunghezza massima intorno a 65 cm mentre il coregone bondella di circa 40-45 cm (sempre che glielo si lasci fare...dandogli il tempo di crescere!). Quindi pescando un coregonide di 50 cm dovremmo essere sicuri di aver preso un lavarello e non una bondella. Al contrario se peschiamo un coregonide di 30 cm non basta la lunghezza per capire cosa effettivamente abbiamo allamato.
Un C. lavarello di 30 cm ha circa 1 anno pieno e un zic! Raggiunge mediamente la maturità sessuale mediamente a circa 34-36 cm, una bondella di 30 cm ha circa ha circa 2,5 -3 anni e raggiunge la maturità sessuale mediamente a 25-30 cm.
Questo almeno nel Lago Maggiore. Normalmente i maschi raggiungono la maturità sessuale prima delle femmine.
In laghi più piccoli, come in molte altre specie, si può verificare una riduzione della taglia ossia delle rate di accrescimento.
In generale, l'accrescimento di una specie ittica però non è solo specie-specifico e ambiente-specifico; ma anche nello stesos ambiente si possono avere significative differenze di anno in anno, o tra periodi diversi. L'accrescimento infatti può variare di molto anche in relazione alla temperatura dell'acqua (che anticipa o riduce l'inizio o la fine dell'attività alimentare e dunque l'accrescimento corporeo), la pressione di pesca (una popolazione soggetta a pesca selettiva quale quella con la canna o con le reti normalmente ha individui relativamente piccoli rispetto ad una popolazione non soggetta a pesca) o alla stessa densità di popolazione (tanti individui, poco cibo tanta competizione, riduzione dell'accrescimento, della fecondità quindi in futuro meno individui e minore competizione e pesci + grandi...e via il ciclo ricomincia...).
Insomma....un bel casotto! no ?
Beh, prima che inizi a diluviare vado a farmi una pescata!
Ciao.