I fili da utilizzare sono soggettivi, si può pescare con un 20-18 diretto e fare il “tira tira” oppure giocarsela e avere più segni d’abboccata con un buon 16-14 di linea e 14-12 di finale anche se in inverno la storia cambia dovendo scendere spesso ad un 11-10 con ami del 20-22.
I galleggianti si scelgono un po’ per forma e il resto per estetica, a galla c’è chi usa persino i segnalini da trota, è comunque preferibile avere galleggianti contenuti nella dimensione e piuttosto allungati oppure la solita pallina per la pesca a galla, e per il resto si possono utilizzare galleggianti a pera rovesciata o pallina l’importante che in entrambe i casi siano galleggianti resistenti.
Il modo più semplice e impeccabile è cercare le carpe sul fondo,e sicuramente pasturando con mais, ceci, piselli, pellets e bigatti in colla, qualcosa salta fuori senza dover aspettare troppo.
Per fare questo bisogna preparar montature con l’ultimo pallino a 5-6cm dall’amo, solitamente parto con il pallino vicino all’amo, poi faccio il bulkettino e taro il galleggiante tutto a 20-25cm dal primo pallino.
L’amo dev’essere una scelta ponderata, bisogna sapere che le carpe non mangiano subito, sputano anche decine di volte l’esca oppure la sollevano con la coda in modo da evitare l’esca “strana”, con questo bisogna cercare ami robusti e non troppo elastici e nello stesso tempo piuttosto leggeri, soprattutto in inverno quando per prendere si arriva anche ad un 22 con un bigatto appena calzato.
Si sonda il punto in cui pescare e poi si aggiunge il tanto che basta a far appoggiare l’esca sul fondo, se volete appoggiare di più ricordate di alzare l’ultimo pallino altrimenti il galleggiante si stara.
Si effettuerà una buona pasturazione iniziale e costante in modo tale che i pesci che ci tiriamo sotto non se ne vadano,la carpa difficilmente si sazia subito.
In caso le carpe non mangino si comincia ad alzare l’esca; mentre se si vede, in estate soprattutto, che le carpe sono alte allora bisogna pescarle a galla con galleggianti da 0,10-0,20 un amo a gambo corto e pancia larga dove innescare 2-3-4 bigatti, tarando il galleggiante a pelo dell’astina.
La pasturazione qui è davvero importante in quanto dev’essere continua e non abbondante in modo da avere le carpe che si “rubino” l’esca l’un l’altra e non baderanno a spese ma bisogna esser veloci e decisi!!!! Per questa tecnica si usano solitamente bigatti oppure pellets anche se si possono usare le esche che si vogliono.
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