Come funziona l'incubatoio ittico APD Tinella 72 di Groppello di Gavirate. Il lavoro dell'ateneo insubre.
Ventimila persici "ripopolano" il lago di Varese.[/size]
La fauna ittica che popola le acque dei principali laghi prealpini, nell'ultimo ventennio, ha subìto un forte decremento dovuto ad una serie di fattori (nuove specie esotiche, inquinamento, sovrasfruttamento ecc.) che hanno comportato forti squilibri nella catena alimentare degli ecosistemi lacustri. Ormai sono finiti gli anni delle grandi pescate di alborelle, di persico e di lavarello, nuove specie popolano laghi e fiumi, non solo del territorio provinciale ma anche di quello nazionale. Si parla sempre più spesso della voglia di recuperare le vecchie tradizioni, vecchi ingredienti e vecchie ricette. Il pesce nella zona dei laghi è sempre stato alla base della dieta delle popolazioni che vi gravitano attorno, la tinca , il persico e il lavarello hanno mantenuto in vita intere generazioni di pescatori, bracconieri e consumatori. Ora però non si riesce quasi più a trovare nulla di tutto questo se non solo in piccole realtà locali. Molte delle trattorie e dei ristoranti che sono nati intorno alle vecchie ricette e che ancora le custodiscono con grande gelosia faticano a volte a trovare il pesce per poterle applicare.
La specie che negli anni ha risentito di più dello stato di "cattiva salute" degli ecosistemi lacustri lombardi è sicuramente il persico reale (P. fluvitalis). Questa specie all'apice della catena alimentare, a causa dell'inquinamento, della diminuzione dell'alborella, dell'arrivo di nuove specie competitrici (gardon, acerina, siluro e lucioperca) e del numero sempre crescente di uccelli ittiofagi (cormorano e svasso) è ormai difficile da reperire sia sugli scaffali delle pescherie sia nei menù dei ristoranti.
Tra i principali laghi prealpini, il Lago di Varese è sicuramente quello in cui la popolazione risulta meno abbondante e più in sofferenza.
Tra gli anni '70 ed '80, nel pieno del fenomeno di eutrofizzazione delle acque del lago, la comunità ittica ha subìto un forte decremento, culminato con la presunta scomparsa dell'alborella ed una drastica diminuzione della popolazione di persico reale. La pesca professionale nel Lago di Varese, che fin dagli inizi del '900 è operata da una Cooperativa, ha subìto un forte calo a partire dalla fine degli anni '60 quando il pescato di persico si aggirava ancora intorno alle 30 tonnellate l'anno. A metà degli anni '80 (ultimo dato ufficiale disponibile 1985) il pescato di pesce persico, pur restando praticamente invariato lo sforzo di pesca, ha raggiunto il minimo storico non superando i 200 kg. A tutt'oggi, sebbene esistano segnali di una debole ripresa, il persico deve essere considerato come una "specie in pericolo di scomparta dal sito". Nel 2005 l'equipe del professor Marco Saroglia dell'Università dell'Insubria, ha avviato uno studio sulla popolazione di persico del bacino, attraverso il quale è stato possibile raccogliere tutte le informazioni sull'ecologia e la biologia della specie: abitudini alimentari, riproduzione, accrescimento. Nel 2007 grazie ad un finanziamento della Regione Lombardia, il lavoro è potuto continuare ed è stato affiancato anche da prove di allevamento della specie in cattività presso l'incubatoio ittico A.P.D. Tinella '72 di Groppello di Gavirate. Il progetto è finalizzato a valutare lo "stato di salute" della popolazione di persico presente ed approfondire le cause di tale condizione al fine di mettere a punto una strategia di gestione della specie nel lago: Tale passo deve essere considerato il primo obiettivo in un percorso finalizzato al riequilibrio della specie e quindi al suo sfruttamento sostenibile.
Il lavoro dei volontari ha permesso di produrre nella piccola struttura circa 400.000 larve di persico nel 2007 e 900.000 del 2008, immesse poi nel lago di Varese della lunghezza di 1,5 cm. In alcune vasche dell'impianto, sono mantenuti infatti circa 100 riproduttori di persico, che durante il periodo riproduttivo possono deporre le uova su supporti artificiali posizionati sul fondo della vasche dagli operatori. Una volta deposte, le uova, vengono prelevate e posizionate in appositi incubatori fino alla schiusa, Le larve vengono poi trasferite, dopo circa 3-4 giorni. in vasche più grandi dove può iniziare il primo svezzamento. Una delle principali difficoltà nell'allevamento del persico, sono i primi stadi vitali in quanto alla nascita le larve misurano solo 5-6 mm e mangiano solo piccolo crostecei pescato con speciali retine nel lavo. Una volta superate le prime 3 settimane di vita ed una volta svezzati iniziano a cibarsi di "prede" più voluminose come larve di insetti e piccoli vermi. La specie non accetta, al contrario della trota, mangimi artificiali se non dopo un vero e proprio "treining" durante il quale si insegna agli avannotti ad ingoiarlo senza un rifiuto. Durante la stagione 2008 circa 30.000 larve di persico sono state mantenute nelle vasche dell'impianto per le prove di svezzamento con dieta artificiale. Di queste circa 20.000 sono state immesse nel lago nel mese di luglio di quest'anno ad una lunghezza di circa 6 cm. Lo scopo dell'allevamento in questo caso e quello di fare superare al pesce in ambiente controllato le prime fasi di vita, le più critiche, in cui risulta soggetto a predazione da parte di altre specie ittiche (siluro e lucioperca) ma soprattutto da parte di uccelli come il cormorano e lo svasso in forte aumento negli ultimi anni.
Oltre alla predazione de alla competizione con le altre specie, anche le condizioni del lago non sono certo in miglioramento, anzi le analisi condotte dimostrano ancora una persistente mancanza di ossigeno negli strati profondi ed elevate concentrazioni di forforo, principale agente eutrofizzante delle acque.
Pietro Cecuzzi
Unità di Acquacoltura e Ittiologia
Dipartimento di Biotecnologie e Scienze molecolari
Università dell'Insubria
io conosco personalmente gli operatori dell'incubatoio dell' APD Tinella 72, ed ho visto il loro impianto devo dire che ci metteno grandissimo impegno speriamo che gli sforzi non siano vanificati dai soliti noti