Ragazzi volevo sapere voi del nord soprattutto come la pensate riguardo a una cosa che ho letto e che riguarda in particolare la situazione del nord italia (ma si è verificata anche in altre parti),ovvero in un articolo di una rivista si sosteneva che è grazie all'arrivo di pesci quali le breme,i gardon,i barbi europei ecc. che l'agonismo della pesca è potuto sopravvivere data la diminuzione delle altre specie autoctone. Scusate ma non è il contrario? Cioè non è dopo l'arrivo degli alloctoni che sono diminuiti gli autoctoni? Personalmente mi è sembrata strana questa analisi,anche se comunque continuerò a leggere la rivista perché mi piace...
Diciamo pure, senza girarci intorno, che l'avvento di alcune specie alloctone è stato molto "favorito" dall'agonismo ... e diciamo anche che la rarefazione di quelle autoctone, per quanto dovuta anche ad altre cause, in primis all'impoverimento delle acque, è senza dubbio da addebitarsi anche alla comparsa degli alloctoni. Nel Po, tanto per fare un esempio, le acque sono inquinate da oltre 40 anni, tuttavia, cavedani, alborelle e altri ciprinidi autoctoni (senza contare predatori come lucci e persici) sono sempre stati abbondanti finchè non sono arrivate breme, gardon e aspi: sarà un caso? Si accolla spesso tutta la colpa al siluro, in quanto predatore "senza scrupoli", ma ho osservato molto bene nel corso degli anni che il fenomeno della scomparsa dei ciprinidi autoctoni non è assolutamente parallelo alla diffusione del siluro: ci sono canali e tratti di fiume dove il siluro ha magari soppiantato altri predatori, ma dove cavedani, alborelle, scardole e triotti abbondano come sempre. Al contrario, dove sono arrivate le bremes sono scomparse scardole e triotti, e dove arriva l'aspio se ne va il cavedano. L'unico alloctono su cui non mi esprimo è il barbo europeo che, per quanto ho potuto vedere personalmente, si è diffuso in un aerale dove il barbo nostrano era già raro se non addirittura assente (il basso Po ad esempio).