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Pesca alla Valsesiana


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48 risposte a questo topic

#1 Edoardo

Edoardo

    trote e funghi..che posso volere di più??

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Postato 07 August 2011 - 21:56 PM

Per ispirare le nuove sottosezioni vi scrivo qualcosa relativamente alla pesca alla valsesiana.

LA PESCA ALLA VALSESIANA

Si chiama pesca alla valsesiana un particolare tipo di pesca con la mosca che segue le regole dettate da un'annosa esperienza dei pescatori abitanti in Valsesia.
Molto simili a questo sono i metodi di pesca chiamati valdossolano, torinese, vigevanese, biellese e per ultimo la tencica nipponica della tenkara.
Attualmente purtroppo molte di queste tecniche sono cadute in disuso e forse solo alcuni pescatori del posto le conoscono.
Poichè il piu' noto è il valsesiano di cui gli altri sono solamente varianti parlero' solo di questo che tra l'altro è anche una delle tecniche da me preferite.
La valsesiana è un tipo di pesca molto antico, sviluppatosi forse contemporaneamente alla classica coda di topo di origini inglesi: oltre la Manica i pescatori, avendo a disposizione fiumi con acque tranquille, potevano studiare il modo migliore per lanciare a grande distanza una mosca e farla galleggiare sull'acqua, mentre da noi, dove le correnti sono spesso veloci e turbinose, si perfeziono' una tecnica di pesca a breve distanza basata principalmente sull'impiego di mosche sommerse.
Il lancio di una lenza valsesiana non è eccessivamente diverso da quello di una coda di topo; nel primo caso la canna è piu' lunga, ma le difficoltà sono quasi identiche dal momento che la lenza usata è assai piu' leggera e le mosche piuttosto numerose.
In Valsesia nelle acque della riserva sociale che comprende la maggior parte del Sesia da Quarona a monte e quasi tutti gli affluenti, il numero massimo di mosche consentite è 4. Altrove puo' essere libero o subire limitazioni secondo le zone e le acque.
Il pescatore con la valsesiana è, per forza di cose, un infaticabile camminatore. Cammina lungo il torrente, di cui predilige le parti pianeggianti o dove l'acqua mormora tra sasso e sasso, lasciando in continuazione la sua catena di mosche.
Piu' che lanciare verso un determinato pesce che ha visto affiorare "pesca l'acqua" come si dice in gergo, cioè si limita a far cadere le esche in ogni posizione in cui si presume ci sia un pesce, a volte senza neppure guardare se la preda affiora; dopo una breve sosta sull'acqua le esche sono ritirate e nuovamente lanciate in genere a monte. E' implicito che per questa pesca occorrono doti di resistenza veramente notevoli: la fatica del braccio che regge la canna, la difficoltà di camminare su sassi e ciotoli scivolosi, la necessità di entrare in acqua rendono una giornata trascorsa pescando in questo modo certamente piu' pesante di una giornata trascorsa pescando a fondo.
Inoltre bisogna conoscere perfettamente i luoghi in cui si vuol esercitare la tecnica. In questo caso sono avvantaggiati gli abitanti delle vallate, i quali sanno perfettamente dove si trovano le trote o i temoli durante i vari mesi dell'anno in quanto, avendo la possibilità e la comodità di trascorrere molto tempo lungo i corsi d'acqua delle loro zone, hanno modo di vedere i pesci affiorare. Percio' quando essi partono per la battuta di pesca sono quasi già sicuri di avere successo.

ATTREZZATURA

Canna: in questo caso si tratta di un attrezzo del tutto particolare. E' una canna fissa flessibilissima assai lunga, a volte anche 4,5 m, dotata di un cimino molto sottile.
Le migliori canne valsesiane si trovano tuttora nella vallata d'origine e sono prodotte artigianalmente con cimino incorporato in bambu' (essendo produzioni artigianali il prezzo alle volte è molto alto). Dato il limitato numero di pezzi la loro azione è ineguagliabile, pero' per la lunghezza dei segmenti, non sono facilmente trasportabili.
Attualmente sono in produzione, e sono molto usate, leggere canne giapponesi in carbonio in 6 e persino 8 pezzi rientranti specifiche per la pesca alla valsesiana.
Sono canne pregevoli sotto tutti gli aspetti, ma la loro vibrante nervosità non regge il confronto con l'impareggiabile azione dolce e morbida della canna in nizza.
Per migliorare l'equilibirio esistono anche canne valsesiane con la base rivestita da una corta impugnatura di sughero o neoprene che, inoltre, rende agevole impugnarle anche per molte ore di seguito.
Ancora per ragioni di comodità oggi si preferisce usare canne lunghe dai 3,5 ai 4,00 m; tale misura è ugualmente sufficiente per pescare a distanza ragionevole e stremare qualsiasi pesce che abbocchi alla mosca. Nella pesca valsesiana non è logicamente previsto il mulinello.
Pero' esistono casi particolari in cui alcuni pescatori applicano alla base della canna un minuscolo rocchetto che serve da scorta per lenza supplementare. Siccome l'uso del mulinello presuppone sulla canna l'applicazione di passanti guida lenza che ne comprometerebbero la bilanciatura, è molto meglio non fare uso di questo attrezzo o, al limite, montare un terminale valsesiano su una canna da mosca anche se in quel caso non si puo' definire l'azione tecnica alla valsesiana.
I miei link

Lenza: Il vecchio crine di cavallo ritorto e legato a treccia gradatamente assottigliantesi verso l'estremità oggi è sostituito dal nailon o dai filati sintetici.
Con questi materiali si costruisconolenze di varia lunghezza che, piu' grosse al punto di unione con il cimino, si assottigliano sempre di piu'. Nel punto in cui terminano si applica poi il setale destinato a portare le mosche artificiali.
Nella Valsesiana classica l'insieme delle lenze e del finale supera di un metro e mezzo circa la lunghezza della canna.
Esistono lenze anche molto piu' lunghe della canna, ma in quel caso non si puo' piu' parlare di vera e propria valsesiana.
La conicità della lenza è necessaria per riuscire a lanciare le mosche che vengono manovrate con un'azione molto simile a quella compiuta da una frusta.
Le lenze in naylon sono molto leggere e quindi ottime sotto tutti gli aspetti principalmente perchè non allarmano i pesci. I pescatori che trovono qualche difficoltà a lanciare, appunto per la loro leggerezza, le sostituiscono con tratti di cordoncino trecciato di differnte sezione annodati tra di loro per ottenere in complesso il medesimo sviluppo conico.
Parte integrante della lenza è il setale che, preparato in monofilo, è anch'esso costruito con spezzoni di diametro decrescente. La sua lunghezza varia secondo il numero di mosche usate; di solito con 4 mosche si usa un setale di circa 80/90 cm di lunghezza.
Le nuove lenze in naylon hanno lo svantaggio, nei confronti di quelle in crine di cavallo, di essere piu' rigide, per cui la caduta delle mosche in acqua non avviene con la dovuta leggerezza. Il crine, invece, una volta inumidito, perde tuta la sua nervatura e, imbevendosi d'acqua, aumenta il suo peso specifico affondando con facilità.
Ecco le ragioni che consiglierebbero l'uso di questo secondo materiale per la lenza della valsesiana. Solo nelle vallate si riesce a trovare qualche lenza costruita in questa maniera e, una volta, anche da Ravizza a Milano.
Si tenga presente che, prima di pescare, la lenza in crine deve essere messa a bagno in acqua per almeno 10 min. ; questa operazione si compie sul luogo di pesca mentre si annodano le mosche sul setale o comunque prima di iniziare la pesca. Per evitare che si asciughi, la lenza deve essere lasciata in acqua durante le soste.

I miei link

Esche: A prescindere dalla forma dell'amo, la mosca valsesiana ha un gambo molto corto e la curva larga; si puo' dire che la distanza tra la punta e il gambo è quasi pari alla lunghezza del gambo stesso.
I corpi sono sempre molto sottili e costruiti preferibilmente in seta non verniciata, in maniera che si imbevano d'acqua appesantendosi; non esistono nè peduncoli nè addominali (solo alcuni tipi di mosche ossolane posseggono gli anelli) e gli hackles sono molto radi e raccolti alla sommità prima della legatura finale.
Talvolta le barbe di piuma sono rivolte verso l'alto.
Tutte le piume di uccello usate per la confezione delle mosche valsesiane devono avere come caratteristica comune la morbidezza. Una volta in acqua dovranno aderire al corpo ondeggiando nella corrente a ogni movimento della mosca e animando in tale maniera l'artificiale. Per questo motivo si preferisce usare piume delicate di merlo, tordo, passero, beccaccia, pernice, viscarda, gallinella d'acqua,gallina etc.etc.; molto ricercate sono le piume di gallo grigio ma le migliori in assoluto risultano essere quelle di civetta in quanto morbidissime. Voglio precisare che esistono in commercio anche ottime piume artificiali che possono piu' o meno far ottenere lo stesso risultato delle piume naturali.
La scelta dei colori è in relazione alla stagione e al pesce cercato; per la trota si preferiscono mosche con corpi chiari in primavera e in estate e pertanto il verde, il rosso, l'arancio e il giallo risultano le tinte piu' indicate. Sul finire dell'estate e in autunno è meglio che il corpo abbia colori meno appariscenti: verde scuro, marrone, nocciola, grigio, nero e viola.
Per i temoli si usano sempre mosche con il corpo scuro, mentre gli hackles, scuri all'inizio diventano piu' chiari progredendo verso l'inverno. Le dimensioni della misura dell'amo variano a seconda del pesce cercato: per trote preferisco modelli montati su ami del 12-14, per i temoli quelli dal 16 al 18.
Da non dimenticare il fatto che queste mosche servono ottimamente anche per catturare cavedani e vaironi; per i primi si usano mosche da trota per i secondi quelle da temolo.


TECNICA DI PESCA

Per pescare con la valsesiana, come per tutte le forme di pesca, e forse molto piu' che per altre che sfruttano l'attrazione delle mosche artificiali, è necessario un formidabile colpo d'occhio.
Saper cogliere il guizzo argenteo di una trota che parte a mezz'acqua dietro un sasso o notare il baluginare purpureo della pinna dorsale di un temolo a fior d'acqua è certamente un po' piu' difficile che notare gli stessi pesci salire a galla e prendere la mosca. Quello con la valsesiana è un tipo di pesca un po' meno raffinato di quello con la coda di topo. Tuttavia si tratta di una tecnica ben precisa trattandosi di un sistema che viene praticato solo in alcune zone d'Italia ma che sicuramente puo' essere produttivo anche in altre zone in cui tale tecnica non è conosciuta ne praticata. Il lancio della lenza non presenta particolari difficoltà.
Per il primo lancio si tiene delicatamente tra le dita la mosca di punta posta al termine della lenza e si dà con la canna un colpo in avanti sollevandola decisamente; cosi' facendo la lenza e le esche vengono proiettate verso il largo. Poi si piegano decisamente il polso e lievemente l'avambraccio all'indietro portando la canna in verticale; con questa manovra la lenza si stende immediatamente alle spalle del pescatore puntando verso l'alto. Successivamente il polso e l'avambraccio sono spinti in avanti per proiettare la lenza verso l'acqua. Si deve aver cura che la catena di mosche si stenda bene in avanti.
Questa è forse la manovra piu' difficile perchè sul setale sono collocate paracchie mosche e potrebbero accavalarsi formando grovigli. La pratica insegnerà a far si che solo il setale appoggi sulla superficie dell'acqua; nella discesa verso valle, muovendo a ventaglio la canna, si segue il suo derivare abbassando leggermente la punta affinchè le mosche rimangano sempre sommerse.
Alla fine della passata, il lancio successivo si effettua mettendo delicatamente in tensione la lenza e poi portando rapidamente il braccio in verticale; la lenza vola all'indietro e il lancio puo' essere ripetuto.
Un altro tipo di lancio che si puo' fare con la valsesiana è quello orizzontale, che viene compiuto tenendo la canna parallela al suolo e muovendo all'altezza del fianco.
Con tale lancio si evita di allarmare i pesci che si trovano vicini al pescatore.
E' anche possibile usare la valsesiana con un movimento rotatorio del cimino che giostrando sulla verticale del pescatore fa volteggiare l'intera lenza grosso modo con lo stesso movimento di un lazo da cow-boy.
La lenza allora forma un cerchio in aria ricadendo davanti al pescatore, ma piu' lontano o in un'altra zona d'acqua.
L'abboccata puo' manifestarsi in tanti modi: il pesce affiora decisamente e fa un cerchio alla superficie; prende la mosca un paio di centimetri sotto il livello e fende con il dorso l'acqua; guizza dietro un sasso in acqua limpida e lo si vede brillare alla luce; si intravede la sua ombra salire dal fondo e poi scendere a capofitto; oppure la lenza subisce un brusco rallentamento o parte decisamente verso monte, valle o al largo.
Lo strappo che si da con la canna deve essere veloce, ma non brusco; è una stoccata che assicura la penetrazione dell'amo senza compromettere la solidità della lenza che deve essere parzialmente tesa per consentire una ferrata corretta e tempestiva, che non dia modo al pesce di abbandonare l'esca.
Abilmente manovrata la valsesiana si dimostra efficace anche nei fiumi di pianura in zone dove i ciprinidi in certe ore del giorno si portano verso riva. La tecnica è ottima e produttiva anche in alcune roggie e fontanili della bassa ricche di salmonidi e ciprinidi.

Spero che la descrizione della tecnica sia abbastanza precisa e susciti in molti la curiosità di saggiare una tecnica da preservare e conservare; una tecnica molto divertente e piacevole, una tecnica da insegnare ai piu' giovani per mantenere una tradizione evitando che si spenga nel tempo come hanno fatto tante tecniche di pesca.


Posso consigliare di visitare il sito: http://www.moscavalsesiana.it

Questo post è stato modificato da edorica: 07 August 2011 - 22:41 PM

Ex utente Edorica

#2 dade979

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Postato 08 August 2011 - 10:30 AM

un ottimo lavoro
grazie per la disponibilità ;)
dade

#3 emi98

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Postato 08 August 2011 - 11:55 AM

Complimenti edorica,tecnica molto interessante.
Naiaretti Emiliano
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#4 Repele Dimitri

Repele Dimitri

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Postato 09 August 2011 - 12:11 PM

Molto interessante :smile:
Gli Amici Della Topa
http://dimibsfishing....wordpress.com/


La classe non è acqua ma prosecco! [cit.Repele Dimitri ]

#5 _muc

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Postato 11 August 2011 - 12:34 PM

Partendo dal Tenkara, che pratico con assiduità da circa un anno, che ho conosciuto e grazie all'ottimo lavoro di divulgazione e marketing di Daniel, il fondatore di Tenkarausa.com, sto scoprendo che la tecnica di pesca a mosca con la canna fissa era praticata anche in Italia. In Valsesia, dove sono stato e l'ho vista praticare dall'amico Andrea (www.moscavalsesiana.it), ma anche in altre parti d'Italia. Per esempio ho scoperto che sul Sangro si praticava la tecnica dello Scuriazzo.
Di recente ho saputo che anche in Valtellina esisteva una "pesca alla Farfallina" simile alla Valsesiana.
Per non parlare della frusta Garfagnina, etc, etc.
Non mi stupirei di scoprire che anche in Europa o altre parti del mondo tale tecnica sia stata praticata.

Ma perchè della la tecnica a mosca con la canna fissa se ne parla sempre più al passato?
La distanza di lancio è forse così limitante?

Ciao,
Davide.

Questo post è stato modificato da _muc: 11 August 2011 - 12:34 PM


#6 Edoardo

Edoardo

    trote e funghi..che posso volere di più??

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Postato 11 August 2011 - 16:32 PM

Partendo dal Tenkara, che pratico con assiduità da circa un anno, che ho conosciuto e grazie all'ottimo lavoro di divulgazione e marketing di Daniel, il fondatore di Tenkarausa.com, sto scoprendo che la tecnica di pesca a mosca con la canna fissa era praticata anche in Italia. In Valsesia, dove sono stato e l'ho vista praticare dall'amico Andrea (www.moscavalsesiana.it), ma anche in altre parti d'Italia. Per esempio ho scoperto che sul Sangro si praticava la tecnica dello Scuriazzo.
Di recente ho saputo che anche in Valtellina esisteva una "pesca alla Farfallina" simile alla Valsesiana.
Per non parlare della frusta Garfagnina, etc, etc.
Non mi stupirei di scoprire che anche in Europa o altre parti del mondo tale tecnica sia stata praticata.

Ma perchè della la tecnica a mosca con la canna fissa se ne parla sempre più al passato?
La distanza di lancio è forse così limitante?

Ciao,
Davide.

io esercito solo valsesiana e inglese (a parte il mix che ho già spiegato e che ogni tanto faccio sotto varallo) qualche volta ho provato la vigevanese ma il resto no. Io credo che la tecnica della mosca a canna fissa è forse una delle piu' divertenti!!! :mrgreen: Io ho fatto una introduzione per la valsesiana ma per esempio tu che pratici e conosci la tenkara perchè non fai una sottosezione come quella che ho fatto io?? magari io metto anche la vigevanese...Secondo me bisogna risvegliare la passione!! Magari dando anche consiglio per reperire i materiali (treccie, ami, mosche già pronte, canne etc.etc.)
Ex utente Edorica

#7 Ale84

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Postato 04 October 2011 - 17:09 PM

io esercito solo valsesiana e inglese (a parte il mix che ho già spiegato e che ogni tanto faccio sotto varallo) qualche volta ho provato la vigevanese ma il resto no. Io credo che la tecnica della mosca a canna fissa è forse una delle piu' divertenti!!! :mrgreen: Io ho fatto una introduzione per la valsesiana ma per esempio tu che pratici e conosci la tenkara perchè non fai una sottosezione come quella che ho fatto io?? magari io metto anche la vigevanese...Secondo me bisogna risvegliare la passione!! Magari dando anche consiglio per reperire i materiali (treccie, ami, mosche già pronte, canne etc.etc.)


;) complimenti per l'ottimo e comprensibile lavoro, effettivamente come tu hai già detto sarebbe interessante avere la possibilità di confrontare le varie tipologie di pesca... valsesiana, tenkara ecc. ecc.

quello che però a me interessa di più visto che vorrei provare la tecnica e la reperibilità delle canne :? a parte il sito tenkarausa (non ho mai fatto ordini di questa tipologià perchè non sarei in grado di gestirli!) non ho trovato molto in italia anzi nulla, e mi sembra che non ci sia nemmeno un rivenditore ufficiale per questo tipo di canne!
a questo punto dove le posso reperirle con facilità???
grazie Alessio

Questo post è stato modificato da ale84: 04 October 2011 - 17:10 PM

...godetevi la vita gente perchè sarete morti per un bel pezzo, non fate divertire solo i bigattini :lachtot:

l'acqua è un bene prezioso... non sperchiamola!!! beviamo vino... brigate alcoliche granata

#8 _muc

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Postato 04 October 2011 - 20:03 PM

;) complimenti per l'ottimo e comprensibile lavoro, effettivamente come tu hai già detto sarebbe interessante avere la possibilità di confrontare le varie tipologie di pesca... valsesiana, tenkara ecc. ecc.

quello che però a me interessa di più visto che vorrei provare la tecnica e la reperibilità delle canne :? a parte il sito tenkarausa (non ho mai fatto ordini di questa tipologià perchè non sarei in grado di gestirli!) non ho trovato molto in italia anzi nulla, e mi sembra che non ci sia nemmeno un rivenditore ufficiale per questo tipo di canne!
a questo punto dove le posso reperirle con facilità???
grazie Alessio

Ciao Alessio.
Il problema di queste due tecniche è proprio quello che hai scritto tu. La reperibilità delle canne specifiche.
Per il tenkara puoi solo prenderle online, ma, che io sappia, solo da tenkarausa o da allfishingbuy.com

Perchè non vuoi comprare on line?

Ciao,
Davide.

#9 Uomo Rapala

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Postato 06 October 2011 - 12:33 PM

Oltre ai due siti che hai indicato, anche una ricerca ebay "Tenkara" produce qualche attrezzo da pesca, oltre a degli imbarazzanti impianti luce per sale da ballo o automobili di veri cialtroni.

:)
Andrea Crobu, quello che risponde ad appv@appv.it :)

#10 Ale84

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Postato 06 October 2011 - 17:44 PM

Ciao Alessio.
Il problema di queste due tecniche è proprio quello che hai scritto tu. La reperibilità delle canne specifiche.
Per il tenkara puoi solo prenderle online, ma, che io sappia, solo da tenkarausa o da allfishingbuy.com

Perchè non vuoi comprare on line?

Ciao,
Davide.


...non è che non voglio è che so già che farei macelli su macelli, comunque può essere che io e FarioCH ( :gott: ) riusciamo a reperire il materiale necessario per una pescata pensavo che potremmo organizzare un'uscita sul San Bernardino VB visto che la riserva è sempre aperta, se per voi (uomorapala :gott: e moschisti vari ;) ) la strada non è troppa!
Ale
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#11 Ale84

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Postato 08 October 2011 - 10:17 AM

:-? domanda per chi pretica entrambi le tecniche (valsesiana, tenkara) per il tipped usate un filo (0.15/0.14) specifico o va bene un qualsisi terminale?
e che misura? certo va in base alla canna ma da 1.5 a 2 mt può andare bene!
Ale

da quello che ho letto in giro non ci dovrebbe essere molta differenza dalla classica tecnica a mosca :rolleyes:

Questo post è stato modificato da ale84: 08 October 2011 - 10:19 AM

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#12 agbarrows

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Postato 26 October 2011 - 09:27 AM

ciao a tutti...mi sto interessando molto di queste tecniche...ho una domanda: non è che qualcuno può postare uno schema di montatura tipo per una canna diciamo lunga 3-3,5 m? che tipo di coda e che scalatura dei fili del terminale? (perdonate se cappello qualche termine, ma sono uno spinnomane che si sta avvicinando ora alla mosca :D )
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#13 _muc

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Postato 28 October 2011 - 21:42 PM

ciao a tutti...mi sto interessando molto di queste tecniche...ho una domanda: non è che qualcuno può postare uno schema di montatura tipo per una canna diciamo lunga 3-3,5 m? che tipo di coda e che scalatura dei fili del terminale? (perdonate se cappello qualche termine, ma sono uno spinnomane che si sta avvicinando ora alla mosca :D )

Io uso il terminale che fa vedere Daniel su tenkarausa.com.
La coda in crine mi piace molto, ma quella si, bisogna saperla fare e non credo basti uno schemino :)
Ciao,
Davide.

#14 Ale84

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Postato 11 November 2011 - 13:31 PM

:? generalmente la lunghezza del terminale varia in base alla mosca o nel posto dove stiamo pescando???
se il mio ragionamento non è sbagliato nei torrentini il terminale dovrà essere più lungo che in torrenti più larghi e viceversa giusto :?
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#15 Fario-CH

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Postato 11 November 2011 - 14:17 PM

scusa Ale, ma sono curioso di conoscere il tuo ragionamento :???:

#16 Ale84

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Postato 11 November 2011 - 19:01 PM

scusa Ale, ma sono curioso di conoscere il tuo ragionamento :???:


:blink: bhe io sono partito dal pressupposto di non essere visto quindi un torrentino di montagna con pinnuti piccoli e diffidenti e scarsa vegetazione è meglio un terminale lungo per non essere visti!
mentre per torrenti più larghi, infrascati e con ripari (massi e vegetazione) è meglio un terminele più corto per arrivare direttamente sul pesce :? noooo!
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#17 Fario-CH

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Postato 12 November 2011 - 11:10 AM

ok, ho capito il tuo ragionamento,e in parte lo condivido, ma tu probabilmente parli della lunghezza della lenza totale e non solo del terminale che, a mio avviso, puo' essere della stessa misura in tutti e due i casi, o no?
condivido in parte perché di solito (almeno nelle alpi) i ruscelletti sono molto infrascati e quindi molto problematico pescarci gia' con canne lunghe, immagina se anche la lenza é molto lunga. e poi, proprio perché infrascati ti puoi nascondere bene, a meno che non sali a 1800-2000mt, allora zero vegetazione e il tuo discorso non fa una grinza.

Questo post è stato modificato da Fario-CH: 12 November 2011 - 11:11 AM


#18 Ale84

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Postato 12 November 2011 - 11:47 AM

a meno che non sali a 1800-2000mt, allora zero vegetazione e il tuo discorso non fa una grinza.


;) infatti sono partito dal presupposto che con la valsesiana per lanciare intorno a te devi avere spazio!
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#19 Ubi-san

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Postato 24 January 2012 - 18:24 PM

Nella Tenkara (Scuola Sakakibara) si varia la lunghezza della Level line a seconda della dimensione del corpo d'acqua.
Per torrenti piccoli generalmente si usa una level di lunghezza tra i 4 e i 5 mt.
Alla level viene attaccato un pezzo di fluorcarbon di 1,5 mt circa e una mosca sola.
Quando ho pescato con il Maestro Oni (che sarebbe Masami Sakakibara) siamo andati sul fiume Toyama.Un corso d'acqua di buone dimensioni.
Usava una level di 6 mt e un tip dello 0,18 di 1,5 mt.
Mi ha detto che si arrivano ad usare level line di 12 mt. Ho però ragione di credere che solo i migliori lanciatori riescano a gestire una lenza di tale lunghezza.
Mi è sembrato di capire che sia la Valsesiana che la Tenkara non sono tecniche molto adatte ai posti infrascati.
Entrambe le tecniche usano canne molto lunghe e ingombranti. In particolar modo la Valsesiana.

questo il mio punto di vista :mrgreen:

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Saluti
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Ex-utente Exuvia

#20 barcellini1

barcellini1

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Postato 24 January 2012 - 21:03 PM

bellissimo thread che non avevo ancora letto, d'altronde guardo raramente la sezione "pam"... :oops:
sono molto ignorante sul tenkara, ma riguardo la valsesiana posso consigliare una canna commerciale, made in italy, creata proprio per la pesca alla valsesiana: la "chinu trout" della Carson, in carbonio, che riprende simpaticamente la colorazione del bamboo (ne riprende solo la colorazione, intendiamoci...)
La lenza (coda, chiamatela come volete) mi sembra sia più difficile reperirla, posso solo dirvi che io ho trovato la Royal di cui linko foto.
http://imageshack.us.../39/codaub.jpg/
Se cercate le vere code in crine le potete trovare ancora all'Armeria Valsesiana di Borgosesia (non so se vende per corrispondenza)
ultima considerazione, una canna da valsesiana pesa molto di più di una tenkara, a fine giornata il braccio ne risente...
Cit. Roberto Blanchi
"D’altro canto, i pochi pescatori a mosca che avevo avuto modo di conoscere sino a quel momento, asserivano con fare “cattedratico” che l’inverno era la stagione della costruzione, non certo della pesca! E la primavera? Bè, c’era il disgelo, i livelli erano alti e quindi bisognava … aspettare! E poi? Bè, poi dopo c’erano le piogge quindi a maggio-giugno si sarebbe incominciato a pescare. E poi? Poi l’afa estiva, i livelli bassi. Si doveva aspettare settembre/ottobre per i temoli. Insomma, molta pesca “parlata” in bottega … ma lor signori, code e mosche, certo non le “consumavano” sui fiumi!!"


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