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Foto

CLICK AND RELEASE


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12 risposte a questo topic

#1 carlo alberto

carlo alberto

    bon da niente

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Postato 21 November 2011 - 20:17 PM

CLICK AND RELEASE


Alcuni consigli per fare foto ai pesci che si vogliono rilasciare



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Fare foto alle nostre catture è un piacere, inutile negarlo.

Con questo testo vogliamo fornire qualche indicazione che può essere utile in modo da coniugare il piacere di avere un'immagine "ben fatta" che renda omaggio alla nostra cattura (e al nostro spirito narcisistico) al tentativo di rendere meno lunga e meno traumatica tale operazione per il pesce recandogli meno danni possibili.

LE FOTO DA SOLI...

Il caso più difficoltoso è quando siamo da soli e vogliamo documentare e ricordare una bella cattura (perchè diciamoci la verità tante foto possiamo anche risparmiarcele limitando le foto alle catture più significative) e non abbiamo nessuno che possa fotografarci.

NON SPIAGGIARE

Evitare se possibile di spiaggiare il pesce trascinandolo su terriccio, sassi, sabbia ed erba secca (al massimo su erba bagnata) specialmente le specie più delicate tipo trote, temoli e lucci.


GUADINO? SI' GRAZIE

Uno dei modi migliori per riuscire a fare foto senza danneggiare il pesce catturato è quello utilizzare un guadino (possibilmente con una rete senza nodi,di quelle stampate o magari in gomma), lasciare che il pesce catturato si tranquillizzi nel guadino, con la rete parzialmente sommersa in acqua ovviamente, e dopo averlo slamato e tendendolo dentro il guadino (se non si è già slamato da solo), procedere alla foto prendendolo con la mano bagnata, fotografarlo direttamente dentro o accostando la canna al guadino in poche spanne d'acqua, per poi effettuare il rilascio.
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MANI BAGNATE
Quando tocchiamo o prendiamo in mano per slamare o fotografare la preda catturata è bene sempre bagnare la mano in modo da non provocare ustioni o asportare il muco sulla pelle del pesce.
Ovviamente dovremo evitare una pressione troppo forte, perchè strizzando il pesce gli provocheremmo lesioni interne gravi.
Ecco un esempio in cui il pesce, guadinato lasciando la rete parzialmente sott'acqua, viene preso in mano dopo averla bagnata immergendola sempre all'interno del guadino.
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UNA SEQUENZA DI RECUPERO-FOTO-RILASCIO...


Se ci troviamo in una situazione in cui si può fare a meno del guadino (o nel caso non possiamo disporne) possiamo procedere così:

In questo caso non è stato usato il guadino vista la riva accessibile e le dimensioni medio-piccole della cattura.
Si recupera il pesce fino a portarlo in poche spanne d'acqua, sufficienti a impedire che rimbalzi sulla sponda per evitare che si procuri abrasioni o lesioni interne.
Intanto diamo già uno sguardo a dove vogliamo condurre la nostra cattura a fine combattimento e prepariamo la macchinetta fotografica che abbiamo messo nella tasca.
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Portato il pesce (in questo caso una trota che presenta evidenti segni di beccate di uccelli predatori) nell'acqua bassa in prossimità della riva...
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prendiamo la macchinetta e tenendo il pesce sempre semisommerso scattiamo qualche foto.
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Sempre tenendolo in acqua lo liberiamo dall'amo e lo salutiamo mentre se ne va!
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QUESTIONE DI MISURE...
Metro o no? Come rendere l'idea della misura del pesce senza usare il metro?


Se abbiamo intenzione di rilasciare il pesce e al contempo vogliamo fare una "bella" (il concetto di bello è soggettivo comunque) foto l'ideale secondo me è lasciarlo in pochi centimetri d'acqua e magari immergere la canna al suo fianco in modo da dare un riferimento visivo che possa fare capire la taglia della nostra cattura.
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Se non possiamo o non vogliamo immergere la canna a fianco del pesce può essere sufficiente prenderlo in mano sempre semisommerso in acqua per rendere l'idea della dimensione della nostra preda.
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Le foto con il pesce sulla riva a fianco del metro oltre a farci perdere tempo nello srotolare il metro per la misurazione e oltre al fatto che il pesce si ritrova all'asciutto non sono molto estetiche ed in più pregiudicano la buona riuscita dell'operazione di rilascio.

Autoscatti: meglio farne a meno

Evitare possibilmente gli autoscatti per la perdita di tempo prezioso utile per un corretto rilascio.
Inoltre le foto in autoscatto spesso non riescono bene : braccia tagliate, espressioni stranite,con occhi che guardano chissà dove, soggetti mal posizionati e angolazioni bizzarre nel tentativo di immortalarsi da sé con la propria cattura.
E il pesce che assiste sicuramente poco divertito dai nostri tentativi fotografici...

Situazioni “estreme”

Logicamente ci sono alcune situazioni limite (sponde scoscese, pareti scivolose, ecc...) che possono rendere difficoltoso sia il recupero sia foto e rilascio del pesce. In questo caso suggerisco sempre, prima di provare a pescare in questi spot "difficili" o addirittura estremi di cercare di individuare in anticipo (prima di lanciare) un percorso o un modo per salpare l'eventuale pesce allamato così da non trovarsi impreparati a gestire situazioni scomode (e a volte pericolose) per il pesce ma soprattutto per noi.

Tutti questi sono solo alcuni consigli e alcuni comportamenti che ci piace tenere quando siamo in pesca e che consigliamo a chi vuole unire la passione fotografica ad un'efficace pratica del catch and release.


RIASSUMENDO...
Per riassumere, le operazioni che si consigliano per fare una foto piacevole e non compromettere il corretto rilascio del pesce sono:

- evitare di spiaggiare il pesce;
- utilizzare possibilmente un guadino immerso in acqua o lasciare il pesce in pochi centimetri d'acqua
- evitare operazioni inutili e poco estetiche come il metro e l'autoscatto
- bagnare le mani quando si maneggia il pesce
- non stringere eccessivamente il pesce “strizzandolo”


carlo alberto, mirko con l'aiuto di andrea (rvtrix)
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"Gli dei non sottrarranno agli anni di vita concessi agli uomini il tempo passato a pescare"
Silver Salmon Club Verona
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#2 Repele Dimitri

Repele Dimitri

    Repele Dimitri

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Postato 21 November 2011 - 21:07 PM

(Carloalberto)Pubblico con piacere questo prezioso contributo di Federico Ielli (doveva essere inserito in un unico articolo ma superando il numero consentito di foto era impossibile e ho preferito spezzarlo in due in modo che tutte le immagini siano direttamente visibili senza ricorrere a link per avere una visione diretta degli esempi di prese da attuare con questi due pesci).
Spero che sia un'occasione per sensibilizzare i meno esperti sul "come" trattare le nostre catture in vista di una foto ricordo o anche semplicemente per sapere gli accorgimenti da adottare per un efficace pratica del rilascio del pesce catturato, ma che allo stesso anche i pescatori "veterani" apprezzino questo scritto e le sue finalità.

Grazie Federico!
Buona lettura


FOTO E PRESE PARTICOLARI


PRESA OPERCOLARE

Evidentemente si chiama così perchè va ad incidere sull'opercolo branchiale ed è una tecnica di salpaggio particolarmente idonea per il luccio. Naturalmente occorrono perizia e decisione, altrimenti è consigliabile l'utilizzo di un buon guadino a bocca larga, evitando se posibile, il boga grip e, assolutamente, il raffio. Le immagini di corredo spero che siano esplicative in merito.

Allora, una volta stancato il luccio, va appoggiato alla riva in acque basse (se si è alti sull'acqua non si può adottare la presa opercolare) con la testa fuor d'acqua. Il pesce deve essere fermo.
Con la mano sinistra, tenendo ben in tensione la lenza con la canna impugnata con la destra, bisogna infilare con decisione (e precisione)una o due dita (indice e medio) al di sotto della branchia (come da foto), facendo ben attenzione a non collidere con le branchiospine del pesce, assai taglienti. L'importante è agire con decisione, ma soprattutto col luccio ben fermo. Ripeto, le dita vanno infilate in basso, a livello dell'istmo opercolare, dove i due opercoli si uniscono, e fatte avanzare il più possibile (Foto 1 e 2).

Foto 1)

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Foto 2)

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A questo punto il luccio è bloccato e non si muove. Si può estrarre dall'acqua (sarebbe comunque meglio farlo scivolare) con decisione (Foto 3)

Foto 3)

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Il tutto deve essere effettuato con rapidità, evitando di trattenere il pesce in verticale per non danneggiarne le vertebre, ma sostentandolo con la seconda mano (dopo slamtura) a livello ventrale, per l'eventuale foto ricordo prima del rilascio (Foto 4).


Foto 4)

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ATTENZIONE ALLE DITA

E' inevitabile che qualche volta le dita interferiscano con le branchiospine procurandoci alcuni tagli. L'importante è non cercare di tirare (così facendo si causerebbero ulteriori dolorose ferite alle dita e lesioni al pesce), ma spingere all'incontrario con dolcezza, estraendole poi con calma. Più semplice a farsi che a dirsi :rolleyes: Una soluzione alternativa potrebbe essere quella di utilizzare un guanto da operaio, da indossare all'occorrenza. Ci si mette al riparo da eventuali lesioni, anche da ami ed ancorette, ma si ritarda il tempo di salpaggio e, di conseguenza, si aumenta il rischio di perdita del pesce.

BOGA o NON BOGA?

Perchè no al boga grip? Il boga grip, di per sè, non è strumento dannoso.
Il danno deriva da un errato utilizzo dello stesso.
Il boga è stato ideato per facilitare le operazioni di salpaggio delle prede di una certa dimensione/pericolosità (luccio), ma non per tenerle appese in verticale.
Quest'ultima azione diventa assai deleteria tanto più grande è la preda e può causare serie lesioni cervicali al pesce ma, soprattutto, all'apparato orale, con profonde ferite lacero contuse ai mascellari, che possono non rimarginarsi o cicatrizzarsi male, creando delle mostruosità, come nel caso del luccio qui sotto raffigurato, salpato con la classica "opercolare"

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Federico Ielli

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LA PRESA DEL BLACK BASS


Dopo aver parato due o tre loop e forzato il "nostro" sotto riva, quando è lì bello buono, che sembra non voler più saltare, si afferra (con la mano sinistra o con la destra non ha importanza, basta tenere la canna alta e il filo in tensione) il bass in questo modo

Foto 1)
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trattenendolo per la mascella inf. tra pollice e resto della mano

Foto 2)

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A questo punto si può sollevare

Foto 3)

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Avendo però cura di non trattenerlo in quella posizione per troppo tempo ed evitando assolutamente di fargli assumere pericolose angolazioni del capo.
Per la foto meglio stabilizzarlo così

Foto 4)
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Per il rilascio valgono le solite regole.
Il pesce non si butta, ma si appoggia in acqua trattenedolo per la coda e sostenedolo per un'eventuale ossigenazione e poi via

Foto 5)

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Federico Ielli
Gli Amici Della Topa
http://dimibsfishing....wordpress.com/


La classe non è acqua ma prosecco! [cit.Repele Dimitri ]

#3 Jfish

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Postato 21 November 2011 - 22:50 PM

BRAVISSIMiSSIMI!!!!!!!

Contributo preziosissimo!

Grazie :up:
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#4 danibollo

danibollo

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Postato 22 November 2011 - 01:05 AM

perfetto ragazzi!

ottima guida per permetterci di lasciare un ricordo indelebile della nostra cattura ma soprattuto per non arrecare danno alle nostre catture.

:mrgreen: :mrgreen:

#5 Ale84

Ale84

    pica & maledetto silicone!

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Postato 22 November 2011 - 08:27 AM

:respekt: lavoro stupendo adesso ho le idee molto più chiare!
grazie Ale
...godetevi la vita gente perchè sarete morti per un bel pezzo, non fate divertire solo i bigattini :lachtot:

l'acqua è un bene prezioso... non sperchiamola!!! beviamo vino... brigate alcoliche granata

#6 MatteoPL

MatteoPL

    ASD Pescatori Laziali

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Postato 22 November 2011 - 12:41 PM

Bravi questo era il genere di guide che intendevo veramente ben fatte... :applaus:
  * Matteo *   ** Pesca e Rilascia! **
Un buon pescatore lascia sempre la sua postazione pulita...

#7 Repele Dimitri

Repele Dimitri

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Postato 22 November 2011 - 13:21 PM

Un plauso per il lavoro di grande utilita' svolto da CarloAlberto & C. e Federico Ielli
Gli Amici Della Topa
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La classe non è acqua ma prosecco! [cit.Repele Dimitri ]

#8 mark1701

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Postato 23 November 2011 - 10:42 AM

complimentissimi a tutti, un gran bella guida! :applaus:
provo a lanciare una piccola idea: forse si potrebbe mettere questa guida in evidenza anche nelle altre sezioni o in "racconti e catture", alla fine è indipendente dalla tecnica di pesca che uno applica.
Chi pratica carpfishing potrebbe magari integrarla con una sezione dedicata (salpare carpe grosse, materassini, ecc), e lo stesso vale per altre tecniche.

in ogni caso un gran bel lavoro! :gott:

#9 Jfish

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Postato 23 November 2011 - 11:07 AM

complimentissimi a tutti, un gran bella guida! :applaus:
provo a lanciare una piccola idea: forse si potrebbe mettere questa guida in evidenza anche nelle altre sezioni o in "racconti e catture", alla fine è indipendente dalla tecnica di pesca che uno applica.
Chi pratica carpfishing potrebbe magari integrarla con una sezione dedicata (salpare carpe grosse, materassini, ecc), e lo stesso vale per altre tecniche.

in ogni caso un gran bel lavoro! :gott:


Mark è già in piu' di una sezione :-) Per il CF invece c'è un topic apposito fatto dal buon MDL = http://www.pescanetw...66-carp-release
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#10 mark1701

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Postato 23 November 2011 - 12:00 PM

Mark è già in piu' di una sezione :-) Per il CF invece c'è un topic apposito fatto dal buon MDL = http://www.pescanetw...66-carp-release


azz...adesso li ho visti :rolleyes: oggi sono più addormentato del solito :muede: :kaffee:
sorry

#11 dade979

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Postato 26 November 2011 - 12:42 PM

bravissimi ragazzi un ottimo tutorial

#12 amodoro

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Postato 26 November 2011 - 22:40 PM

Bene, ben fatto.
Non è questo il caso, ma vedo spesso che alcuni usano tutte le precauzioni possibili per fotografare la cattura, ma legano la calamita sulla parte anteriore del guadino e non nel manico, spesso addirittura la bloccano con una fascetta di plastica rigida. Avete notato anche voi?. E' indifferente?

Questo post è stato modificato da amodoro: 26 November 2011 - 22:43 PM


#13 zecc95

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Postato 04 July 2012 - 13:58 PM

correggetemi se ho capito male sull'utilizzo del boga :

mettiamo il caso che io abbia preso un luccio e voglia immortalarlo non lasciandolo però in acqua, a questo punto uso il boga, "pinzo" la mascella, lo tiro su di peso e poi la fotografia la faccio tenendo il pesce(in questo caso un luccio) in orizzontale anzichè in verticale?

Spinnofilo in "studio"
Vicentino dentro

17/08/2013  Il Re + Mojo Musky = Godimento infinito



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