Di cosa si tratta?
E’ una pesca d’inseguimento, quasi più vicina allo spinning o alla pesca a mosca che al CF. Si cerca uno spot promettente, selvaggio, e ci si mette a osservare. Il segreto sta nell’individuare gli ambienti che la carpa frequenta abitualmente. Si cercano le zone di alimentazione (legnaie, erbai, rocce) e si cercano segnali che indichino la presenza delle carpe (salti, rollate, grufolate sul fondo – bollicine che salgono in superficie o nuvole di fango che si alzano dal fondale). Una volta individuato lo spot, e una volta accertata la presenza delle carpe, si effettua un appostamento. La nostra arma fondamentale diventa il mimetismo: ci nasconderemo dietro gli alberi e i cespugli, sceglieremo vestiti mimetici, non ci lasceremo scappare il minimo rumore, eviteremo di proiettare sull’acqua alcuna ombra (nemmeno quella della canna). Saremo dei carp-ninja. Lanceremo la nostra esca nei pressi della/delle carpa/e, e resteremo in attesa dell’abboccata, mettendo la canna su un picchetto o tenendola direttamente in mano. Al momento della ferrata, dovremo fare attenzione a non anticiparla, altrimenti leveremmo l’esca di bocca alla carpa.
Dove praticarlo?
In ambienti medio-piccoli (piccole cave, canali, bracci morti del fiume) ricchi di ostacoli (sommersi e non) e ricchi di vegetazione nel sottosponda (canneti e ninfee). La nostra sarà infatti quasi sempre una pesca marginale.
Quando farlo?
I periodi migliori per lo stalking sono i mesi primaverili ed estivi, nei quali le carpe amano sostare e alimentarsi nei sottoriva e a galla.
Quale attrezzatura utilizzare?
Attrezzatura minima, in modo da poter essere in pesca velocemente e in modo da facilitarne il trasporto (potremmo essere costretti a lunghe camminate per raggiungere lo spot). Nello specifico ci serviranno:
- binocolo (per poter individuare l’attività delle carpe da lontano)
- occhiali polarizzati (per schermare il riflesso sull’acqua)
- un picchetto (in modo da tenere stabile la canna ed evitare così qualsiasi vibrazione)
- un materassino (resta comunque un attrezzo indispensabile per non fare male alle nostre amiche)
- un guadino telescopico (comodo da trasportare)
- canna due pezzi o telescopica sulle 2-2,5 libbre, tra i 2,40 e i 3 metri (tra i 6 e i 10 piedi), leggera ma con una buona riserva di potenza
- mulinello taglia 4000 caricato con un nylon dello 0,30 (si potrebbe anche scendere di diametro ma pescando nei pressi di ostacoli potrebbe essere “pericoloso”)
- terminale in fluorocarbon da 25 libbre
- zaino porta tutto
- minuteria varia
Cosa innescare?
Piccole boiles pop-up, pane e crocchette per cani/gatti. Si può pescare utilizzando un piombo non molto pesante, oppure aiutandosi con un galleggiante, ma si può sfruttare anche il semplice peso dell’esca per lanciare, in modo da rendere la presentazione dell’esca il più naturale possibile. Pastureremo lanciando a mano qualche fiondata di pane e/o crocchette.
Osservazione, ricerca, appostamento, mimetismo, attesa. Questo è lo stalking. Si viaggia leggeri, una sola canna, poche esche. Si pesca in solitario, quasi sempre “a vista”, cercando di mimetizzarsi con l’ambiente e sfidando la carpa in un 1 contro 1. Si pesca in modo molto dinamico, si può cambiare spot e strategia in pochissimo tempo, con pescate di poche ore e non di giorni. Rispetto al CF “tradizionale” è proprio la mentalità ad essere differente. E la scarica di adrenalina che ci attraversa il corpo quando la carpa “bolla” a galla sul nostro pezzo di pane non ha eguali.