Allora, come al solito la questione cormorani, e uccelli in generale, come molte altre di cui capita di discutere, è complessa e difficilmente chiarificabile secondo un'unica posizione.
Gli uccelli, ittiofagi e "ovofagi" (no, seriamente, Magister, come si dice???
) sono in molte acque un flagello. Fatevi un giro sul Lago di Como, in particolare sopra Lecco, lì i cormorani sono arrivati da poco, ma in compenso è un florilegio di aironi, svassi e germani, tant'è che le spiagge sono diventate in molti punti dei bei letamai. Risultato: sotto riva a livello di pesce è il deserto, posti che fino a 2-3 anni fa erano ravvivati da triotti, persici sole, scardolette, e ovviamente i cavedanoni di lago, ora presentano una tristissima tabula rasa. Considerando che l'acqua non è in cattivo stato, le reti in un metro d'acqua non arrivano, e i cagnottari in grado di fare retini importanti sono davvero in numero esiguo, la causa appare evidente.
Il fatto poi che tra tutti gli uccelli ittiofagi, i cormorani siano quelli con l'impatto più forte, dovuto in particolare alle loro abitudini predatorie, mi sembra "a naso" condivisibile, anche se non ho dati oggettivi in merito.
Ora, chi ce li ha messi tutti sti cormorani d'improvviso sulle nostre acque? Cambiamenti climatici, condizioni ambientali...in sostanza questi signori si trovano meglio qua che altrove. Possiamo volendo anche sindacare sul fatto che il mutare di tali condizioni ambientali sia opera dell'uomo, ma purtroppo, anche se condividerei in toto un discorso del genere, non ci è di nessun aiuto a risolvere il problema in immediato.
In sostanza, questi uccelli hanno tutto il diritto di rompere le balle ai pesci, perchè non ce li ha messi nessuno, ma assecondando solo il loro spirito di adattamento, e anzi, per estremo, ha molta più ragione di esser lì il cormorano rispetto all'iridea che ha nel becco.
Di contro però, appare evidente che di questo passo la situazione rischia di portare seri danni alla fauna ittica del nostro paese, dando ennesima prova di come "l'essere dotato di intelligenza" sia riuscito a compromettere a tal punto gli equilibri del pianeta da far sì che anche le caratteristiche comportamentali di altre specie siano andate a ramengo.
A ciò si aggiunge anche la questione etica legata all'abbattimento di animali non legato ad alcun tipo di consumo.
Alla luce di tutto ciò, molto probabilmente il discorso relativo alla sterilizzazione diventa di un'importanza fondamentale, anche allo scopo di trovare un punto d'incontro con le posizioni di animalisti et similia, dal momento che non vengono abbattuti fisicamente degli esemplari; e comunque si potrebbe riuscire a far passare il messaggio che avanti così l pesce rischia di diminuire drasticamente, e finito quello l'uccello o crepa o se ne va e il birdwatcher non vuole questo.
Chiedo scusa per il post lunghiiiiiissssssimo per arrivare a posizioni già esposte, ma mi sembrava giusto far ordine nelle premesse, dato che mi è sembrato che non per tutti fossero chiare
(e se posso dire la mia, secondo me gli uccelli sono un pericolo più serio del siluro...)