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Nanopolveri al top sul lungo-Po


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#1 dariostreni

dariostreni

    Sez. Angolo Fotografia - max 800x600

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Postato 07 May 2012 - 11:47 AM

Artico del quotidiano "Libertà" 03-05-2012: http://www.leap.poli...nza/liberta.pdf

Sul lungo-Po, all’altezza del
Laboratorio Leap che ha sede
nella ex Centrale Emilia, le polveri
ultra-fini possono arrivare al
ragguardevole livello di 45mila
particelle per centimetro cubo,
fermandosi al tetto di 20mila nel
caso del Parco di Montecucco
che sta a Sud, inoltre scopriamo
che nell’abitacolo dell’auto in
movimento, a finestrini chiusi, il
loro valore schizza in alto e se ne
respirano molte di più che andando
in bici o salendo su un autobus.
Sono le prime risultanze
di un complesso studio scientifico,
il progetto “Upupa” (Ultrafine
Particles in Urban Piacenza Area)
commissionato al Laboratorio
Leap - di cui ieri il presidente
Stefano Consonni ha ampiamente
illustrato le molte attività - e
presentato in Fondazione, l’istituto
di via Sant’Eufemia lo ha infatti
finanziato. In proposito, il
presidente Giacomo Marazzi ha
spiegato che a questa e ad altre
ricerche l’ente ha destinato in
pochi anni 900 mila euro.
La novità dell’indagine scientifica
risiede anzitutto nell’oggetto:
non si sono misurate le classiche
e note Pm10, il particolato fine
che a Piacenza è già ampiamente
fuori legge con 81 sforamenti
sullo Stradone Farnese (all’anno)
rispetto ai 35 ammessi
dalle direttive europee, bensì le
polveri ultrafini, mille volte più
piccole e mille volte più pericolose
perché la loro struttura spugnosa
veicola altri veleni sino negli
anfratti più profondi delle vie
respiratorie.
L’intervento dei ricercatori del
Leap (Politecnico di Milano) Giovanna
Ripamonti e Stefano Signorini
ha messo a fuoco gli esiti
della ricerca condotta con sofisticati
strumenti mobili: dal Pubblico
Passeggio a via IV Novembre,
dallo Stradone Farnese a viale
Dante, sia a piedi che in auto e
in bus (linee 16 e 17). Mentre i
colleghi Giovanni Lonati e Senem
Ozgen hanno “fotografato”
la situazione delle polveri finissime
in due postazioni fisse: quella
allestita presso il Leap in via
Nino Bixio, sul lungo-Po, e quella
del parco di Montecucco, al capo
opposto della città, a Sud.
Fermiamoci, qui, alle indagini
mobili effettuate in due settimane
dei mesi di luglio e di settembre
dello scorso anno. Succede
che di mattina - quanto l’inquinamento
si rivela più alto - il valore
di 16.700 particelle per centimetro
cubo “acchiappate” dai
rilevatori montati a zaino e portati
da addetti in bicicletta, diventano
22.500 sull’autobus e
41mila in macchina. Per la verità,
in altri studi europei questi valori
appaiono più omogenei e tanta
variabilità andrà ulteriormente
indagata. Sorprende invece
che il particolato più grossolano,
le Pm 10, è agli stessi livelli nei tre
casi, con un picco sui bus a causa
forse dei residui di una cattiva
combustione che con la continua
apertura delle porte penetrano
nel vano. In quanto ai valori
assoluti, le nanopolveri adorano
il traffico, come in viale Dante e
Stradone Farnese, e a distanza da
aree movimentate decadono, è il
caso delle piste ciclabili specie se
separate (tipo via IV Novembre)
dal piano di scorrimento delle
auto.



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