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La crisi delle anguille


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48 risposte a questo topic

#21 Peo1977

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Postato 11 October 2012 - 23:37 PM

Nella mia provincia qualche immissione è stata fatta negli anni precedenti e con l elettropesca in un fiume vicino casa ne sono state censite molte e di notevole dimensione dalla g.r.a.i.a...tra l'altro a Varese oltre alla misura minima non ce nessuna misura restrittiva per la pesca anche nel L.Maggiore il paradosso è che mi pare che in Piemonte ne è vietata la pesca o sbaglio?

Nella parte svizzera l'unica limitazione è la misura, 50 cm. Nessun limite di capi, di metodi di pesca (escluse ceste, chiuse e similia) e, logicamente, nessuna chiusura per la riproduzione. Ma non ha nemmeno interesse commerciale come potrebbe averlo il coregone, il perca, il persico e via dicendo.

Scusate l'ignoranza, ma dove è che l'anguilla ha importanza commerciale?

Un fermo di due tre anni non avrebbe senso, secondo me: è un lasso di tempo troppo corto, bisognerebbe coprire qualche ciclo riproduttivo (arrivo nel lago, maturazione, partenza e arrivo della generazione nuova).

Apro parentesi. Per la serie paradossi del Verbano, mi pare che la pesca all'agone sia diversa tra Lombardia, Piemonte e Ticino. Noi possiamo di nuovo pescarlo da un paio d'anni. Chiudo parentesi.

#22 Elrond

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Postato 12 October 2012 - 11:27 AM

Scusate l'ignoranza, ma dove è che l'anguilla ha importanza commerciale?

Beh, in Italia in molte zone direi... Qui a Napoli di sicuro, poi pensa ai grandi allevamenti di Comacchio e di Orbetello e ti fai un'idea delle dimensioni che ha il mercato delle anguille; ma credo che anche in molti altri Paesi la abbia.

Un fermo di due tre anni non avrebbe senso, secondo me: è un lasso di tempo troppo corto, bisognerebbe coprire qualche ciclo riproduttivo (arrivo nel lago, maturazione, partenza e arrivo della generazione nuova

Magari però molte anguille già in acque dolci, in quei 2 o 3 anni riuscirebbero a raggiungere la maturità sessuale ed arrivare in mare a riprodursi, invece di finire nelle reti dei pescatori.

#23 riko

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Postato 13 October 2012 - 13:27 PM

vorrei approfittare dell'argomento per sentire qualche opinione in merito : nella riunione che annualmente teniamo con la federazione ogni qualvolta si arriva a discutere sull'argomento immissioni annuali di pesce devo scornarmi con quasi tutti perchè continuo a sostenere che la carpa dalle mie parti( il vercellese) è presente in abbondanza, quindi non serve immettere continuamente le carpe, come invece avviene.L'anno scorso sono riuscito a convincere i pescatori del paese limitrofo a richiedere l'immissione della tinca, ormai quasi scomparsa e penso che se tutti chiedessimo semine di anguille,vietando contemporaneamente la pesca per qualche anno, qualcosina potrebbe cambiare.Cosa nè dite? Il problema delle risalite dal mare continuerebbero ad esserci ma forse, in attesa di più attenzione al problema sarebbe un modo per "metterci una pezza"

#24 Skalva

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Postato 13 October 2012 - 15:49 PM

da noi l'anguilla è una preda molto ambita che la pesca solitamente la spadella...
molti sono quelli che pur di prenderle utilizzano esche priobite quali interiora o impasti a base di sangue...
onestamente non ne ho mai presa una tutte le volte che ho fatto PAF serale per cercare di insidiarle ho preso solo siluretti...

cmq grazie per questo post non ero al corrente di questa "crisi"

ciapel & molel

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#25 marco1956

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Postato 22 October 2012 - 14:59 PM

io obbiettivamente tutta questa crisi dell'anguilla non la vedo, in Magra basta che l'acqua sia un po torbida e risulta impossibile pescare una spigola perchè ad ogni passata è un'anguilla, lo stesso mi risulta nel Tevere e nel Garigliano, nel canale Logonovo tra Lido Estennsi e Lido di Spina basta una piccola mareggiata e la riva del canale si riempie di appassionati della bilancia e tutti ne prendono anche oltre il limite consentito,in Puglia nei laghetti costieri zona Lido Marini è addirittura infestante, per fortuna delle anguille i locali non le apprezzano e vengono trattenute solo da turisti del nord a cui non pare vero tutta questa abbondanza, parlo solo di zone che conosco personalmente ma ritengo che in molte altre sia lo stesso, vorrei fare una considerazione, l'anguilla è tipicamente un pesce che si ciba di notte, quanti pescatori d'acqua dolce pescano di notte? se non facciamo una pesca mirata come possiamo dire che un pesce è in calo, non ha senso, comunque se le varie organizzazioni mondiali sulla pesca ritengono quel pesce a rischio estinzione che mi contattino che posso procurargli materiale da ripopolamento in meno di mezza giornata, altra cosa ma davvero crediamo che le anguille si riproducano solo nel mar dei Sargassi? e le anguille australiane da dove arriverebbero le porta forse la cicogna? questa a mio parere è una di quelle leggende che è ora di sfatare, se così fosse lo stretto di Gibilterra dovrebbe essere per 2 o 3 mesi all'anno intasato di anguille adulte che vanno verso l'oceano e visto che questo non succede l'ipotesi Sargassi è da considerarsi una barzelletta almeno per le anguille del bacino mediterraneo,
Amen
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#26 Skintek85

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Postato 22 October 2012 - 15:46 PM

Quotone per Marco.

Forse l'unico motivo per cui al nord non c'è ne siano molte come anni fa è solo perchè non esistono scale di risalita o le poche che esistono non bastano, e pian piano le anguille stanno scomparendo!

Ho visto un documentario qualche anno fa sulle anguille in australia: da loro è una specie infestante. ;-)
*Catch & Release *
“Quando l’ultimo albero sarà stato abbattuto, l’ultimo fiume avvelenato, l’ultimo pesce pescato, solo allora vi accorgerete che non si potrà mangiare il denaro”
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#27 Nico45

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Postato 22 November 2012 - 12:04 PM

ma davvero crediamo che le anguille si riproducano solo nel mar dei Sargassi? e le anguille australiane da dove arriverebbero le porta forse la cicogna? questa a mio parere è una di quelle leggende che è ora di sfatare, se così fosse lo stretto di Gibilterra dovrebbe essere per 2 o 3 mesi all'anno intasato di anguille adulte che vanno verso l'oceano e visto che questo non succede l'ipotesi Sargassi è da considerarsi una barzelletta almeno per le anguille del bacino mediterraneo,
Amen



Ciao a tutti, è il mio primo messaggio qua.
Prendo spunto da questo pezzo di intervento per fare alcune considerazioni.
Le anguille europee, a quanto ne sappiamo, si riproducono solo ed esclusivamente nel Mar dei Sargassi, ne sono state tracciate le rotte migratorie fin dal 1896, quando si scoprì che il leptocefalo atlantico (fino ad allora considerato una specie a parte) era la larva dell'anguilla europea. Non è mai stato trovato un leptocefalo (larva di anguilla) a ridosso delle nostre coste, perchè qua ci arriva quando la metamerfosi è ad uno stadio avanzato e l'animale prende il nome di cèca. Quindi per strano che possa sembrare, passano tutti da Gibilterra. Quelle africane e australiane sono specie diverse, hanno altri luoghi di deposizione e diverse modalità migratorie rispetto alle nostre.
Ogni opinione è legittima, tuttavia cerchiamo di non mandare in vacca con faciloneria quella che è al momento l'unica ipotesi percorribile.

#28 davidex

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Postato 22 November 2012 - 14:17 PM

Sono un estimatore dell'anguilla, sia come pesca (adoro la pesca notturna) sia come qualità gastronomica. Nella zona in cui vivo, fino a circa 15 anni fa le anguille erano ovunque, le trovavi nei fiumi, nei canali, nei fossi e posso testimoniare di persona di averne viste, quando ero ragazzo, dopo i forti temporali estivi, scivolare allegramente tra le pozzanghere delle sterrate di campagna e nei ristagni d'acqua dei campi coltivati. C'erano serate, in primavera, in cui farne 8-10 a testa era normale, parlo degli anni '80 e dei primi '90 e, per quante ce ne fossero, TUTTI i pescatori della generazione precedente alla mia e, in generale, tutte le persone anziane della zona (visto che per tanti anni di pesce d'acqua dolce ci avevano vissuto), sostenevano che rispetto ai decenni precedenti erano in costante calo. L'ultima annata decente è stata nel '92, esattamente vent'anni fa, poi un calo improvviso e totale: l'ultima l'ho pescata nel 2000. Parallelamente c'è stato, negli stessi ambienti, il calo consistente dei pescigatto che sono spariti con qualche anno di ritardo rispetto all'anguilla, per altre cause ben note riconducibili ad un virus. Probabilmente non c'entra nulla ma, inversamente proporzionale al declino dell'anguilla, ho assistito al proliferare del siluro che continua ad essere, in gran parte dei corsi d'acqua della bassa, la preda principale delle sessioni notturne. Posso garantire che gli sbarramenti e la situazione di fiumi e canali della zona non è cambiata negli ultimi 30 anni, eccezion fatta per una diga sul Tartaro, inaugurata nel 1989. Quindi, ne deduco che il problema non è di risalita (i fiumi in questione sono tributari in minima parte del Po, come il Mincio, e in gran parte del Canal Bianco), non solo: nella parte di Tartaro superiore alla diga di cui sopra, qualche anguilla la si prende ancora, si tratta di esemplari sporadici, molto grossi (l'anno scorso ne pescarono una qui a valle di Nogara di oltre due chili) probabilmente stanziali da prima della costruzione della diga, oppure chissà da dove vengono, fattostà che sotto, nel tratto direttamente collegato al Canal Bianco, non se ne vede una da tanti anni. Secondo me, quindi, il problema è la pesca intensiva che si fa delle cieche alla foce (tutta la zona del delta del Po è attrezzata per catturare le piccole anguille e poi farle ingrassare nelle valli). L'unica alternativa ad un fermo che, per funzionare, dovrebbe essere di parecchi anni, è quella di riuscire, finalmente, a riprodurre artificialmente l'anguilla, in modo da stabilire un circuito chiuso per gli allevamenti, come si fa con tanti altri pesci, e lasciare che l'anguilla "naturale" riprenda a seguire il proprio ciclo di vita. I cugini francesi (nella zona della foce del Rodano e della Camargue, simile per certi versi al delta del nostro Po, le anguille sono uno dei piatti tradizionali della cucina locale) da almeno mezzo secolo stanno studiando il modo per riprodurre artificialmente la anguille, finora senza nessun successo. I ricercatori dell'università di Bologna, invece, sono riusciti l'anno scorso ad avere un primo, significativo, successo, come si può leggere da questo articolo: http://www.riminibea...iciale-anguille
La cosa è passata parecchio sotto traccia ma, a parte riconfermare che la ricerca italiana, in qualsiasi campo, è una risorsa tanto bistrattata quanto di assoluta eccellenza, apre veramente ampi margini di speranza rispetto alla possibilità di riuscire a salvare, nei prossimi anni, capra e cavoli, ovvero la sopravvivenza della specie e la sopravvivenza di un'attività economica improntata su una tradizione gastronomica ben radicata in varie parti d'Europa, non ultima la nostra pianura padana.

#29 Nico45

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Postato 22 November 2012 - 15:33 PM

Il problema è uno: e cioè che l'anguilla, allo stato attuale, è L'UNICO pesce che non siamo capaci di riprodurre in cattività, e che nonostante questo è soggetto ad ampio consumo, e che ogni esemplare, dovunque e comunque commerciato, è un prodotto della pesca, non dell'allevamento. I tentativi finora fatti hanno portato ad un niente di fatto, nel senso che sembrano ancora lontani i tempi (se mai verranno) in cui si otterrà materiale commerciabile a partire dalla riproduzione artificiale, cioè senza attingere alle cèche di risalita, quelle si sono fatte la loro sgroppata attraverso l'Atlantico.
Per capirsi: un chilo di cèche (che ricordiamoci bene, è materiale illegale) nel 1990 costava sul mercato nero l'equivalente di 100 euro, nel 2006 andava sui 750 euro, adesso non so. Non tanto qui da noi, ma in Spagna e Portogallo il crostino con le cèche è una tradizione gastronomica antichissima e consolidata, ed il consumo di questa pietanza si è diffuso anche ai paesi dell'est europeo, da quando hanno "finito" gli storioni e il relativo caviale.
Ma gli storioni (pure loro a rischio di estinzione, almeno alcune specie) abbiamo trovato il modo di riprodurli. Con l'anguilla diciamo che ci stiamo ancora lavorando, e che non siamo per niente sicuri dei possibili risultati.

#30 marco1956

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Postato 22 November 2012 - 15:44 PM

Non è mai stato trovato un leptocefalo (larva di anguilla) a ridosso delle nostre coste, perchè qua ci arriva quando la metamerfosi è ad uno stadio avanzato e l'animale prende il nome di cèca.

Mi dispiace contraddirti, le larve di anguilliformi sono ben presenti nel mediterraneo il problema è che è difficile, se non investendo cifre importanti per esami del DNA, stabilire se un leptocefalo da grande diventerà una anguilla un gronco una murena o magari un altro degli innumerevoli pesci abissali che hanno nella loro fase di sviluppo la forma di leptocefalo nastriforme o cilindrico vedi ad esempio il pesce chimera ben diffuso in tutto il mediterraneo, l'ipotesi Sargassi per essere suffragata dovrebbe rispondere ad alcuni quesiti, il primo è appunto la rotta di arrivo, plausibile per un'anguilla che vive sulla costa atlantica o le sue isole molto meno per i pesci che vivono all'interno del bacino Mediterraneo o nel Mar Caspio, seconda obbiezione è quella del ritorno, i leptocefali hanno una ridottissima mobilità vengono quindi trasportati dalle correnti, considerando che il mediterraneo immette in oceano più acqua di quanta ne riceve e di salinità mediamente più alta di un punto dovremmo avere i leptocefali che entrano trasportati negli strati superiori dell'acqua quindi maggiormente visibili, cosa che se fosse vera sarebbe stata notata ma così non è, pertanto ognuno è libero di credere a quello che vuole ma cercare di far passare un'ipotesi come realtà scientifica lo ritengo scorretto, la comunità scientifica ogni tanto dovrebbe capire che è meglio astenersi dal dare una cosa per certa se non la si è assolutamente provata
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#31 Nico45

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Postato 22 November 2012 - 16:03 PM

Capisco il tuo punto di vista.
E capisco anche che è difficile distinguere a occhio una larva di gronco o di murena da una di anguilla (o anche di elopiforme, morfologicamente sono uguali).
Ma ripeto che è dal 1896 che siamo riusciti a dare un nome a quell'immensa massa planctoonica, fino ad allora chiamata Leptocephalus brevirostris, che si lasciava trasportare verso le coste europee dalla corrente del golfo, chiamandola finalmente Anguilla anguilla.
Può darsi che sia tutto sbagliato, ma quando la scienza ufficiale prende una posizione è giusto che tu la possa demolire soltando portando argomenti circostanziati. Altrimenti la accetti, magari proponendo un'ipotesi alternativa, ma definirla "barzelletta" è poco rispettoso.

#32 Jfish

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Postato 22 November 2012 - 17:14 PM

wow al di la del ""torto o ragione"" - per me tra l'altro il Mar dei Sargassi è e resterà quello di Braccio di Ferro :D - è davvero un piacere leggere interventi come questi ultimi, sia perché ben scritti ma soprattutto per il livello dei contenuti. Grassie :up:
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#33 maggio77

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Postato 22 November 2012 - 17:49 PM

Non riesco a capire una cosa, ad esempio in Liguria la prima di ottobre chiude la pesca ... resta solo aperta quella all'anguilla ... e l'anguilla è gravemente a rischio !!! ... perchè non la bandiscono come ad esempio il temolo nel cuneese? :unsure:
... alla fine tutte le cose si fondono in una sola, e il fiume la attraversa ...

#34 Nico45

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Postato 22 November 2012 - 18:11 PM

Altra cosa curiosa:
L'anguilla, dietro pressione della comunità europea, fu inserita nel registro cosiddetto "pre-CITES" il 13/09/2007. Come da normativa, entrò poi in CITES (allegato II) entro i 18 mesi successivi, e questo accadde nel Marzo 2009.
Da allora sono proibiti la cattura, la detenzione, il trasporto, il commercio, il consumo di esemplari o parti o prodotti di essi, ovunque e comunque raccolti, se non dietro specifica e circostanziata autorizzazione degli enti preposti (Polizia Forestale nel nostro paese), o certificato che ne attesti la provenienza legale (scontrino fiscale o documento equivalente).
Questo vale in tutta la comunità europea -Italia compresa, ovviamente- e in metà del resto del mondo.
Solo che noi siamo bravissimi a recepire le normative internazionali, un po' meno ad applicarle.
Pertanto troviamo ancora, sui calendari ittici anche attuali, misure minime di un pesce che è RIGOROSAMENTE protetto e non è catturabile nè trattenibile in nessun caso, -la stessa cosa succede per alcune specie di storione-.
L'illecito non è amministrativo ma penale, sulla carta.
In realtà, se uno vuole farsi un risottino all'anguilla, se lo fa tranquillamente, e di fatto non rischia nulla, ma è anche giusto che sappia queste cose.

Questo post è stato modificato da Nico45: 22 November 2012 - 18:12 PM


#35 Federico Ielli

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Postato 22 November 2012 - 19:45 PM

Uno dei più gravi problemi che sono d'ostacolo all'anguilla è l'impossibilità di risalire i corsi d'acqua sino a trovare zone idonee per accrescersi e raggiungere la maturità sessuale a causa degli sbarramenti. Ricordo a questo proposito, in relazione a quanto detto da Davidex, che il fatto che si peschino, pur raramente, solo esemplari di certe dimensioni, non dipende dalla "stanzialità" degli stessi, ma dal fatto che l'anguilla, prima di maturare sessualmente, passando dallo stadio di anguilla gialla a quello di anguilla argentina, pronta per discendere al mare, impiega circa 3,5-9,5 anni (i maschi) e 3,5-14,5 anni (le femmine). Queste ultime raggiungono taglie decisamente superiori (sino a oltre 1 m di LT e oltre 2 Kg di peso corporeo). Infatti il cosiddetto capitone è l'anguilla femmina. I cugini francesi sono stati pionieri nel costruire scale di risalita (non solo per le anguille). Attualmente un metodo in voga e piuttosto efficace, che sta prendendo piede anche da noi, è un sistema basato su rampe semplici in materiale plastico, dove vengono impiantate fittamente delle setole come quelle delle comuni scope da cucina. In tal modo le giovani anguille in risalita riescono a superare l'ostacolo sfruttando la loro forza muscolare tra le setole.
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#36 marco1956

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Postato 22 November 2012 - 23:06 PM

Potrebbe anche essere che l'anguilla preferisca non passare in zone abitate dal siluro, questo spiegherebbe il perchè è scarsa in zone interne e infestante in foce e laghi costieri, questo a naso senza alcun riscontro scientifico, rimango dell'idea che la specie non sia a rischio viste le quantità che mi capita di pescare sia pure accidentalmente, resto anche dell'idea che lanciando un bel mazzo di lombrichi di notte in qualsiasi fiume del nord non mancherebbero di abboccare, confermo inoltre quanto detto in precedenza la specie non è assolutamente a rischio e se il CITES lo ha inserito in questa lista deve avere un secondo fine non dichiarabile, a pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci si prende
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#37 Federico Ielli

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Postato 23 November 2012 - 08:50 AM

La verità, come spesso accade, sta nel mezzo :mrgreen:
Federico Ielli

#38 GioSarca

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Postato 23 November 2012 - 12:00 PM

Marco non cnosco i criteri della CITES ma so quelli della Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) come “gravemente minacciata” (Critically Endangered).

Incollo la definizione:
Critically Endangered is the highest risk category assigned by the IUCN Red List for wild species. Critically Endangered species are those that are either facing an extremely high risk of extinction, or have numbers which decreased, or will decrease, by 80% within three generations.[1]
As the Red List does not consider a species extinct until extensive, targeted surveys have been conducted, species which are possibly extinct are still listed as 'Critically Endangered'. A new ideal category for 'Possibly Extinct' has been suggested by BirdLife International to categorize these taxa.


In pratica uno dei criteri per cui una specie può essere definita in pericolo critico è quello della riduzione dell'80% della sua popolazione nelle ultime tre generazioni per questo ritengo che l'anguilla possa rientrarvi tranquillamente senza secondi fini
ciao!

#39 Nico45

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Postato 23 November 2012 - 13:14 PM

Esatto.
Il dato è stato estrapolato sia dalla quantità del pescato annuale (nella sua totalità), sia da campionamenti effettuati nel tempo in numerose località europee.
I dati sono raccolti, analizzati e convertiti in modelli statistici dalla FAO (Food and Agriculture Organisation of United Nations) e dall'ICES (International Council for the Exploration of the Sea).
A partire da questi, IUCN dà una valutazione dello stato di rischio delle singole specie, fornendo indicazioni e cercando di inquadrare le cause dei singoli problemi, ma non ha il potere di legiferare nel merito essendo essenzialmente un gruppo di studio e non un organo legislativo; questo spetta ai governi, riuniti in assemblee quali possono essere appunto la CITES, la Convenzione di Berna e altre ancora.
Questo pappone per dire che l'iter è piuttosto complicato, e coinvolge gli studiosi di centinaia di paesi.
Per questo l'argomento "nel torrente sotto casa ce ne sono ancora tante" risulta un po' deboluccio.

#40 marco1956

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Postato 23 November 2012 - 15:05 PM

Allora forse non sono stato chiaro, se dicessi che nel torrente sotto casa mia ce ne sono tante sarebbe un dato soggettivo parziale e discutibile io sto dicendo che in decine di spot che io frequento la specie è infestante tanto da impedirti di puntare a catture più importanti come la spigola, saprete che sono in contatto con decine/ centinaia di altri pescatori che praticano le mie tecniche in tutte le zone d'italia e tutti sono seccati per la abnorme quantità di anguille in attività non appena l'acqua tende a velarsi e questo è un dato oggettivo perchè riscontrato da tutti, ora io non so da dove il CITES prenda i suoi dati ma evidentemente non ha mai chiesto ai pescatori sportivi, personalmente non so come sia la situazione sui fimi del nord perchè li frequento poco ma una cosa la so di sicuro negli orari di attività di questo pesce (notte fonda) nessuno pesca se non qualche bracconiere, dubito che i bracconieri si siano lamentati col CITES o con la provincia di competenza per la rarefazione delle anguille, chi va a sciare in inverno difficilmente trova porcini se fosse andato nello stesso posto a settembre magari li trovava
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