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Il Marcopensiero


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49 risposte a questo topic

#41 Federico Ielli

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Postato 23 April 2013 - 08:11 AM

Visto, visto, visto: sembra l'atto di un D. Lgs. o di una Delibera/Determina di un contratto pubblico :nude: Per essere brevi e coincisi, la risposta è si. Siamo sull'orlo del baratro, lo siamo ormai da tempo. Lo spazio vivibile, calpestabile da ognuno degli abitanti della terra, si stà rapidamente esaurendo, perchè siamo in troppi e consumiamo troppo a spese delle sempre più risicate risorse esauribili. Tutti gli anni si estinguono tantissime specie animali e vegetali e, anche se questo è l'anno della terra, ben poco si fa e si farà. Senza andare troppo lontano, cito un caso che tocco con mano. Abbiamo immesso, per il piacere di pescarle, trote ovunque, anche dove non c'erano mai state prima, anche nei corsi di fondo valle e in piccoli tributari, contribuendo così all'estinzione di popolazioni ciprinicole endemiche come il barbo canino (Barbus meridionalis)  o del gambero di fiume (Austropotamobius pallipes complex) causa predazione. Il tutto impunemente, solo per consumismo, per fare budget, per bussines. Se questo piccolo esempio locale lo rapporti a quanto stà accadendo a livello globale, mi pare che le conclusioni siano facilmente traibili.


Federico Ielli

#42 milofin

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Postato 23 April 2013 - 20:49 PM

Si ma mi pare di capire che il "marcopensiero", con cui tanti altri utenti erano d'accordo solo qualche pagina fa, fosse che "la natura trova sempre il suo equilibrio".

 

Per cui tranquilli: sversamenti, immissioni, estinzioni, cementificazioni e quant'altro sono niente perche' tanto la natura ci pensa da sola. Sono ironico ovviamente.

Non me ne volere Federico, ma sono 3 pagine che parlate di problemi evidenti nella gestione delle acque. Se questi problemi ci sono (si, ci sono) e sono cosi' lampanti perche' non fare niente?
Le cose non si cambiano con un forum, questo e' certo, ma non sarebbe piu' costruttivo parlare di COME migliorare quello che non va?

Se non c'e' niente da fare, perche' impossibile o perche' inutile, a cosa serve questa discussione?



#43 marco1956

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Postato 02 May 2013 - 14:29 PM

Si ma mi pare di capire che il "marcopensiero", con cui tanti altri utenti erano d'accordo solo qualche pagina fa, fosse che "la natura trova sempre il suo equilibrio".

 

Per cui tranquilli: sversamenti, immissioni, estinzioni, cementificazioni e quant'altro sono niente perche' tanto la natura ci pensa da sola. Sono ironico ovviamente.

Non me ne volere Federico, ma sono 3 pagine che parlate di problemi evidenti nella gestione delle acque. Se questi problemi ci sono (si, ci sono) e sono cosi' lampanti perche' non fare niente?
Le cose non si cambiano con un forum, questo e' certo, ma non sarebbe piu' costruttivo parlare di COME migliorare quello che non va?

Se non c'e' niente da fare, perche' impossibile o perche' inutile, a cosa serve questa discussione?

Vorrei chiarire alcuni punti che credevo di avere già espresso ma che possono essere sfuggiti, sul fatto che la natura trovi sempre il proprio equilibrio non ho dubbi, ho la consapevolezza che questo punto non sarà identico a quello precedente ma un equilibrio ci sarà, sversamenti cementificazione o altre cose non sono ininfluenti per questo io parlavo di "tutela" dell'alveo ma sono contrario alla "gestione" che è una bella parola ma che tradotta in italiano significa privatizzazione (a scopo di lucro ? ) e immissioni, la mia proposta è semplicissima tuteliamo i fiumi da inquinamento ecc e per quello che riguarda i pesci blocchiamo qualsiasi immissione e cominciamo a prelevare tutto quello che in quel fiume non ci deve stare e mi riferisco in particolare a ibridi e alloctoni, renderei facoltativo il no kill solo per poche specie che siano realmente in pericolo, a mio parere fa più danno chi rilascia indiscriminatamente di chi trattiene pesci pregiati in numero misura e periodo consentiti


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#44 Federico Ielli

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Postato 02 May 2013 - 17:03 PM

Il "ritorno del Marcopensiero". In effetti la "non gestione" potrebbe essere la soluzione ai tanti problemi ambientali e ittiologici, ma dubito che il "bussines" possa essere fermato, almeno in buona parte. Poi, al solito, le argomentazioni sono molteplici. Non te ne voglio Milo quando sostieni che è inutile dibattere dei problemi ma bisogna risolverli. Per questo ti chiedo: illuminaci, anche politicamente, del come farlo, visto che purtroppo, pur con tutte le eccezioni (lodevoli) del caso, spesso anche i tecnici si scornano contro il muro delle scelte politiche di parte, di quelle che tutelano, più che l'ambiente e la fauna ittica, certe categorie d'utenza (non mi dilungo a ripeterle).
Federico Ielli

#45 milofin

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Postato 03 May 2013 - 15:00 PM

 

 Vorrei chiarire alcuni punti che
credevo di avere già espresso ma che possono essere sfuggiti, sul fatto
che la natura trovi sempre il proprio equilibrio non ho dubbi, ho la
consapevolezza che questo punto non sarà identico a quello precedente ma
un equilibrio ci sarà, sversamenti cementificazione o altre cose non
sono ininfluenti per questo io parlavo di "tutela" dell'alveo ma sono
contrario alla "gestione" che è una bella parola ma che tradotta in
italiano significa privatizzazione (a scopo di lucro ? ) e immissioni,
la mia proposta è semplicissima tuteliamo i fiumi da inquinamento ecc e
per quello che riguarda i pesci blocchiamo qualsiasi immissione e
cominciamo a prelevare tutto quello che in quel fiume non ci deve stare e
mi riferisco in particolare a ibridi e alloctoni, renderei facoltativo
il no kill solo per poche specie che siano realmente in pericolo, a mio
parere fa più danno chi rilascia indiscriminatamente di chi trattiene
pesci pregiati in numero misura e periodo consentiti

 

Caro omonimo, gestione non vuol dire immissioni o almeno non dovrebbe.

 

Tutelare un fiume da inquinamento e' gestione, cosi' come lo e' prelevare ibridi o alloctoni.
Ed avere un equilibrio dove non ci sono piu' pesci e' pur sempre un
equilibrio ma non lo possiamo definire certamente ne' ideale ne'
naturale.

 

Io sono il primo a dire che la gestione cosi' com'e' fatta oggi non va bene, nella maggior parte dei casi. Ma non mi posso nascondere dietro un discorso teorico.

 

Non
gestire (cioe' limitarsi a proteggere anche integralmente quello che
c'e') va bene per sistemi integri dove la presenza dell'uomo e' minima.

Purtroppo quando
la presenza dell'uomo c'e' tocca mediare tra molti interessi, tra i
quali la conservazione spesso scompare o non viene sicuramente al primo
posto.

 

 Il
"ritorno del Marcopensiero". In effetti la "non gestione" potrebbe
essere la soluzione ai tanti problemi ambientali e ittiologici, ma
dubito che il "bussines" possa essere fermato, almeno in buona parte.
Poi, al solito, le argomentazioni sono molteplici. Non te ne voglio Milo
quando sostieni che è inutile dibattere dei problemi ma bisogna
risolverli. Per questo ti chiedo: illuminaci, anche politicamente, del
come farlo, visto che purtroppo, pur con tutte le eccezioni (lodevoli)
del caso, spesso anche i tecnici si scornano contro il muro delle scelte
politiche di parte, di quelle che tutelano, più che l'ambiente e la fauna ittica, certe categorie d'utenza (non mi dilungo a ripeterle).


Mi hai scambiato per qualcun'altro. Non sono il messia venuto per salvarvi dai problemi ed iluminarvi la via :)

Non
penso che in questa sede abbiate dibattuto dei problemi (che comunque
e' un passo necessario se si vuole risolverli) ma piuttosto che abbiate
elencato una serie di casi in cui la gestione non funziona. E infatti la
discussione si e' arenata la', con pacche sulle spalle e sorrisi
tristi.

Per dibattere dei problemi occorre farlo in una sede dove
ci siano anche gli altri portatori di interessi e chi le scelte
gestionali le fa.

Anche questo e' solo un passo. Occorre comunque
vedere dove si inceppa il meccanismo della gestione e dove (o se) e'
possibile ripararlo.

 

Anche qua non posso aiutarvi
nello specifico. Non mi occupo della gestione delle acque della
provincia XY o della concessione Z. Non so quali siano i meccanismi di
gestione nelle varie zone Italiane, ho solo l'impressione che siano
complicati e diversificati.

Come ho detto prima non ho la
soluzione pronta ai problemi del genere umano. Con il mio intervento ho
solo voluto sottolineare come sarebbe piu' costruttivo:

1 - Discutere e dibattere i problemi della gestione in altre sedi, piu' appropriate
2 - Discutere se non altro di come fare a correggere le storture della gestione, con cognizione di causa e di area geografica in questione



#46 Federico Ielli

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Postato 04 May 2013 - 09:08 AM

Vedi Marco (Milardi) il fatto di dicutere di questi problemi in altra sede mi lascia un tantino perplesso. Non che non serva (alle volte) per sbloccare la mentalità ottusa o politicamente influenzata dell'amministratore di turno, tuttavia ho la spiacevole sensazione che anche certi strumenti di divulgazione scientifica (Convegni) alle volte siano fini a se stessi, senza  un reale sbocco pratico. Non voglio fare di tutte le erbe un fascio, tuttavia spesso  e volentieri anche ai nostri convegni si discute sul sesso degli angeli (tipo diatribe tassonomiche), piuttosto che addentrarsi, con responsabilità, nella materia gestionale, dando degli input ben precisi. Faccio un esempio pratico. La recente normativa in materia di pesca nelle acque dell'Emilia-Romagna (LR n.11 luglio 2012) permette la pesca a pagamento sul territorio comunale (40% dello stesso). In questo periodo di carenza pecuniaria, era ovvio, buona parte degli interessati si è affrettata a rendere esecutivo tale provvedimento (ad es. la provincia di Modena ha compartimentato il territorio in 4 sezioni, a pagamento, facendo pagare una tassa di 8 €uro a sezione ovvero di 15 €uro globali). In tal modo, pur non dando adito a nessun reale beneficio immediato per l'utenza (magari poi in futuro ci sarà, si spera), si sono creati discriminanti, sia gestionali (le acque di confine provinciale  come vengono considerate se la provincia attigua non ha aderito all'iniziativa?), sia antipopolari (siamo sulla falsariga dei territori autogestiti per la caccia), tassando oltremodo il pescatore e inducendolo ad andare per fiumi con una sporta di documenti. Non era forse neglio che il tutto fosse partito in maniera omogenea  direttamente dalla RER (per la totale estensione territoriale). Intendo un tesserino oneroso, magari quello attuale per la acque salmonicole di categoria D, rendendo il tutto più snello burocraticamente e più facilmente gestibile? Ma non ci dovrebbe essere una C.I. regionale sulla pesca che controlli le proposte di legge e, di conseguenza, induca a scelte mirate, oggettive e tecnicamente omogenee? La risposta è si, ma tuttavia credo che anche in tal caso venga a prevalere l'interesse privato. Questo era solo uno dei tanti esempi.


Federico Ielli

#47 milofin

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Postato 05 May 2013 - 08:30 AM

Vedi Marco (Milardi) il fatto di dicutere di questi problemi in altra sede mi lascia un tantino perplesso. Non che non serva (alle volte) per sbloccare la mentalità ottusa o politicamente influenzata dell'amministratore di turno, tuttavia ho la spiacevole sensazione che anche certi strumenti di divulgazione scientifica (Convegni) alle volte siano fini a se stessi, senza  un reale sbocco pratico. Non voglio fare di tutte le erbe un fascio, tuttavia spesso  e volentieri anche ai nostri convegni si discute sul sesso degli angeli (tipo diatribe tassonomiche), piuttosto che addentrarsi, con responsabilità, nella materia gestionale, dando degli input ben precisi. 

 

Discutere i problemi in altra sede, come pensavo di aver chiarito, non vuol dire risolverli o sbloccare le mentalita' delle amministrazioni.

 

Serve solo a rendersi conto che il nostro punto di vista non e' l'unico nell'universo. E che purtroppo ci si confronta con una realta' dalle tante sfaccettature, con persone a cui interessano cose diverse. Chi amministra deve cercare di accontentare tutti, e' un lavoro di cacca ma e' cosi'.

 

Altra cosa e' il discorso convegni e mondo scientifico. Sono d'accordo con te che non servono a niente e che non si riesce comunque a cambiare la gestione cosi'. E sono anche d'accordo che la comunita' scientifica italiana sta volutamente evitando di sporcarsi le mani. Mi sono gia' mosso tempo fa, in sede opportuna, perche' questo cambi.

 

Altra cosa ancora e' il cambiare il modo di amministrare. Nel tuo post hai fatto l'ennesimo esempio senza citare ne' dove e' sorto il problema ne' come risolverlo adesso. Serve? No, cosi' come l'hai messo serve solo ad aggiungere un punto ad un lungo elenco.

La legge la fanno ogni 10 anni, giusto? Avranno fatto come minimo 2 anni di consultazioni, giusto? Si poteva agire in fase di stesura, no? E ora che e' scritta si possono fare pressioni perche' a tariffe maggiorate corrispondano investimenti maggiori nella gestione, come minimo.

Ma se si sta su un forum a lamentarsi (non dico a te, in generale) difficilmente succede niente di tutto questo. All that is necessary for the triumph of evil is that good men do nothing.

 

Probabilmente mi sbaglio io o non riesco a spiegarmi bene. Ma delle due l'una: o si puo' fare meglio (e allora conviene pensare al come e provare a farlo) o non c'e' niente da fare e le cose rimangono cosi' (e allora sedetevi e godetevi la giostra).



#48 Federico Ielli

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Postato 05 May 2013 - 09:17 AM

Marco dalle tue conclusioni , se si sceglie la seconda ipotesi "Ma delle due l'una: o si puo' fare meglio (e allora conviene pensare al come e provare a farlo) o non c'e' niente da fare e le cose rimangono cosi' (e allora sedetevi e godetevi la giostra)", mi sembra tanto del "siediti sotto il ponte, presto o tardi vedrai passare il cadavere del tuo nemico". 

Per quanto riguarda l'esempio citato, che ha creato malcontento generale, mi pareva di essere stato piuttosto chiaro. La nuova L.R. sulla pesca (L.R. n.11/08/2012) è uscita con qualche innovazione oggetivamente accettabile, forse buona, e altri articoli, tra i quali quello citato, criticabili, per lo meno sotto l'aspetto applicativo. Ce ne sono tanti che hanno creato malumore generalizzato, ma non mi pare questa la sede opportuna per citarli tutti. Tu mi chiedi il contesto? La risposta è che non lo so, o meglio immagino dove possa essere sorto il problema, ma non ne ho certezza, quindi rischierei di toppare. Certo è che la sensazione è quella di un approccio superficiale, fatto troppo rapidamente per velocizzare i tempi, quindi senza valutare caso per caso. Ma secondo te con che faccia un amministrartore potrà pretendere un obolo aggiuntivo al pescatore per farlo pescare nei putridi canali di bonifica emiliani? Se questa non è una sciocchezza (sono stato blando). E non è che ci saranno risorse energetiche gestionali in più per questo, anzi la carenza di fondi regionali sta riducendo praticamente a zero le risorse per la gestione delle province, ammesso e non concesso che queste abbiano un futuro. La soluzione? Facile da proporre, difficilissima da attuare. Entrare a far parte del gioco, cosciente del fatto che, comunque, le scelte saranno sempre condizionate. Certo, anche la pressione sugli Amministratori, affinche a tariffe maggiorate corrispondano migliori servizi sulla gestione della pesca e delle risorse alieutiche, ci stà: ma qui deve attivarsi il ruolo, che ritengo determinante, delle associazioni. Per concludere, una sola precisazione. A livello personale, mel mio piccolo e   per quanto riguarda la mia provincia, sto cercando di fare pressioni affinchè, a fronte di una situazione di anarchia territoriale generalizzata, si agisca con con un minimo di senno. 


Federico Ielli

#49 sonnellino

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Postato 05 May 2013 - 20:32 PM

Trovo un sacco di spunti e molti condivisi . 

Io sono di Brescia e vivo nella zona pcb , mi viene solo una domanda dopo aver letto tutto questo : ma se non frega mai nulla a nessuno se ci ammazzano a noi umani con l'inquinamento a chi può fregare dei fiumi e dei pesci ?

Credo che il mondo stia per esaurirsi e che non ci siano molte speranze , viviamo in ampolle di plastica e la gente va troppo di corsa per pensare con la propria testa , preferisce affidarsi a dei sai baba e difendere la loro parola a spada tratta , magari senza nemmeno capire o conoscere quello che dice o se è solo il solito mangia soldi .

Io  nel mio piccolo cerco di fare del mio meglio per mantenere le acque in cui pesco , non sono nemmeno io favorevole ai continui rilasci di pesce e tanto meno mi piacciono le forzature , ma credo che stando fermi non si risolve nulla e che ognuno di noi può fare qualcosa ogni  volta che va a pesca . Un altra cosa molto utile è quello di incominciare a scrivere come si è fatto qua dei vari problemi che si riscontrano in pesca , anche andando contro corrente e magari diventando antipatici a qualcuno .

Ho letto anche di fipsas , be io credo come penso si sia già capito in altri miei post , che siano i primi colpevoli dei vari problemi che si riscontrano nelle vicinanze dei campi gara  . 

Da quando riflettendo ho capito la vera ragione per cui sono cosi appassionato di pesca e è quel riavvicinamento alla natura , non penso più a quanti pesci e alla loro taglia ma piuttosto penso a come sono fortunato nel potermi godere quei pochi ambienti che sono ancora naturali .

 

grazie a tutti per gli spunti , mai avrei pensato di iscrivermi in un forum e leggere tante belle idee e pensieri profondi 


Questo post è stato modificato da sonnellino: 05 May 2013 - 20:33 PM


#50 milofin

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Postato 06 May 2013 - 14:49 PM

Marco dalle tue conclusioni , se si sceglie la seconda ipotesi "Ma delle due l'una: o si puo' fare meglio (e allora conviene pensare al come e provare a farlo) o non c'e' niente da fare e le cose rimangono cosi' (e allora sedetevi e godetevi la giostra)", mi sembra tanto del "siediti sotto il ponte, presto o tardi vedrai passare il cadavere del tuo nemico". 

 

Al contrario.

 

Se ti siedi sotto un ponte a fare niente il cadavere che passa sara' probabilmente il tuo.

 

Come ho scritto dopo, se le persone non fanno niente di positivo non c'e' speranza che le cose cambino per il meglio. Perche' le persone che cercano di fare le cose male non stanno con le mani in mano.

 

Purtroppo non si puo' ne' nascondere la testa sotto la sabbia ne' far finta che sia possibile proteggere o non gestire le acque. Sta a noi trovare un modo di gestirle che sia il piu' naturale possibile, che protegga quello che c'e' da proteggere e ripristini quello che si puo' ripristinare.

 




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