Da tempo cercavo di intrufularmi nel club di pesca di Moron o in quello di Ciego de
Avila ma tutti i miei sforzi erano frustrati dal fatto che ero uno Yuma , come entravo in
argomento la risposta era sempre quella : non si può !!! Era irritante ma la paura di
compromettersi con uno straniero era profondamente radicata e forse anche giustificata
, ma io non avevo nessuna intenzione di desistere.
Sapevo che organizzavano uscite a mare , sia da terra che da barca ma per queste la
proibizione era assoluta, non so cosa temesse il commissario politico del club , ma
anche dopo averci parlato a lungo non ero riuscito a cavarne un ragno dal buco ; forse
temeva di perdere alcuni dei suoi privilegi; dopo svariati incontri , molte bottiglie di rum
e una mega torta per il compleanno della figlia eravamo arrivati ad una specie di
accordo : non avrei potuto frequentare la sede ma a qualche uscita in acqua dolce
forse sarebbe stato possibile partecipare.
Ero al corrente di tutta l’attività del Club, visto che un paio di miei amici ne erano soci, a
Cuba l’unico modo di pescare sicuro e in posti validi era far parte dell’associazione
pesca sportiva dello stato, per chi si iscriveva la logistica e i trasporti erano gratuiti ,
come anche si aveva accesso all’acquisto di quelle poche e rarissime attrezzature che
ogni tanto venivano messe in vendita per i soci ; più che altro roba vecchia lasciata o
dimenticata dai turisti e rivenduta dallo stato a caro prezzo, oppure materiali prima russi
e adesso cinesi; altra fonte di approvvigionamento per i patiti erano le guide di pesca
che arrotondavano le già laute mance turistiche vendendo quello che gli Yuma davano
loro, non che i locali non si ingegnassero a costruirsi esche ed ami ma la qualità e la
resistenza lasciavano molto a desiderare.
Finalmente squilla il campanellino d’allarme : la prossima Domenica tutti a pesca , il
club organizza un’uscita ad una presa , una specie di laghetto artificiale fatto per
l’irrigazione, dalle parti di Falla , una trentina di chilometri da Moron , partenza all’alba e
ritorno a notte; sembra che in questa presa ci siano delle truche da favola , roba da 15
20 libre , anche tenendo conto dell’inveterata abitudine dei pescatori , cubani in testa ,
sicuramente qualche semplare tra i 5 e i 6 chili dovrebbe esserci.
Ed ecco la mattina fatidica ; stipo in macchina l’attrezzatura , passo a raccattare Delmo
, il Policia del DTI e il consigliere politico del club , chiaro che preferisce venire in
macchina con noi; davanti alla sede del club aspettano due vetusti camion russi che
sputano un fumo nero pestilenziale , come arriviamo si mettono in moto e noi al seguito
a ingurgitare gas incombusti ; lungo la strada principale di Moron si fernano cinque o
sei volte a raccattre gruppetti di pescatori in attesa nella notte, da non credere cosa
mettono a bordo ; galline ,casse di birra , taniche d’acqua, caschi di banane , calderoni,
sacchi dal contenuto sconosciuto e , insieme alle canne camere d’aria gonfie e sgonfie;
sembra un trasloco più che un’uscita a pesca.
Finalmente lasciamo la città completamente deserta e nella notte ci dirigiamo alla meta
su strade altrettanto vuote , due camion pieni di schiamazzanti ominidi e una macchina
che si annerisce per i depositi carboniosi al seguito , il tutto ha un pò del surreale; dopo
un pò lasciamo la strada asfaltata e capisco perchè Delmo non mi ha mai voluto
portare a quella presa : il viottolo è pieno di buche enormi ben fornite di acqua e fango
viscido; i camion davanti non mi facilitano la cosa , ho la macchina che non si distingue
più dalla strada ,i tergicristalli fanno aftica a liberarsi dal fango , ma se xxx vuole
arriviamo finalmente al lago, un’ora e mezzo per fare 30 chilometri !!! Inizia ad
albeggiare e davanti a noi appare una sgradita sorpresa.
Nella leggera nebbiolina che sia alza dal lago si vedono forme strane in movimento
nell’acqua , pesci non lo sono sicuramente o sarebbero dei delfini , il pensiero di mostri
paludosi mi attraversa la mente ma il capo tira un paio di moccoli che mi tranquillizzano
; Bandoleros , Hjho de Puta ed altre amenità sgorgano dalla sua bocca mentre ,
accompagnato dal Policia salta dalla macchina e si fionda sulla riva sbraitando.
La luce che si sta intensificando mi permette di veder l’orrore in tutto il suo splendore ;
una decina di desnudos stanno trainando una rete attraverso la presa e altri,
sicuramente ben forniti di fucili battono con le maschere i bordi delle canne; sta per
scatenarsi una guerra civile , tutti scendono dai camion e si dirigono alle rive , già filano
i primi sassi ed insulti ; mentre il capo e il policia cercano di riportare una parvenza
d’ordine Delmo mi spiega la situazione : sono dei pescatori di frodo del vicino villaggio e
stanno facendo la loro razzia annuale nella presa ; intanto un pò di calma è tornata e
tre acquaioli vengono a terra alquanto scocciati , ma la presenza di una trentina di
inxxxxatissimi pescatori e il riconoscimento di un commissario e di un DTI gli fanno
abbassare le orecchie , l’accordo è raggiunto : fuori tutti , la rete deve essere portata a
terra e il pescato confiscato , si confiscato un tubo!!! Verrà ben grigliato in giornata;
comunque è strano , non ci sono bass di taglia , il più grande non arriverà al chilo, ci
sono tilapie , qualche carpa e due o tre amur di taglia ragguardevoleintanto i
buceadores sono scomparsi nella nebbiolina con le loro prede lasciando libero il
campo.
Quando i primi eroi entrano in acqua con le camere d’aria , ben riscaldati da robuste
sorsate di rum il sole è già spuntato . Altri, non possessori di giambelle casalinghe si
spargono per le rive e la mia voglia dipescare se n’è già andata , fra la tentata strage
degli stanziali , l’invasione di pseudo bagnanti/pescatori che galleggiano come turaccioli
per tutto il lago e una dozzina che si sono aggiudicati i pochi posti accessibili da riva
non vedo proprio come possa buttare l’esca con la speranza di stanare un Bass.; la
notizia della battuta di pesca si deve essere propagata anche oltre Moron perchè
arrivano anche due o tre macchine antidiluviane e stracariche da Ciego ; gente
coraggiosa sicuramente , si sono sorbiti un’ottantina di chilometri partendo non dopo le
tre; un’altra dozzina di pescatori si distribuiscono dentro ed intorno al lago.
E’ necessario spendere quattro parole parole sui Belly locali, ricavati da camere d’aria
di camion o di trattori vengono normalmente usati così come sono col xxx a mollo e le
gambe fuori , qualche raffinato li avvolge con una rete in modo di rimanere almeno
parzialmente all’asciutto, ben pochi hanno le pinne come propulsori , mani e piedi nudi
ne fanno le veci; è interessante vedere la loro tecnica di lancio col filo a mano ,
sembrano tanti mandriani che tirano il lazos e prendono , se prendono !!!
Quattro speranzosi e non amanti del Bass si sono accampati all’uscita della presa dove
l’acqua ha formato un bucone e pescano più o meno a fondo , due con canne e due
con lenze a mano , le esche spaziano dai vermi alle rane passando dai manporro ai
pezzi di pesce, decido di unirmi a loro e di godermi la giornata quardando gli altri
pescare , butto una canna a fondo con un verme ma senza speranza , così, per
scaramenzia.
Le attrezzature e le esche non ptrebbero essere più variegate : canne e mulinelli
dell’ultima generazione di provenienza turistica o inviate da famigliari residenti in USA,
vetuste e gloriose cannette risalenti ai tempi del grande Ernest , ciofeche russe e cinesi;
ma circa la metà usa ancora il rocchetto e il lancio a mano; le esche poi sono anche più
varie delle attrezzature : dal manporro , tipo di vermone locale duro come un fil di ferro
e viscido come un’anguilla, all’ultima generazione di siliconici giap; fanno esercizio di
nuoto anche artificiali dell’epoca di Batista e gobbute e fantasiose produzioni cinesi.
Non si può dire che i Cubani a pesca sino silenziosi, insulti e sfottii si incrociano sulla
superfice del lago , qualche minaccia e bronca si accende quando i trglo/belly si
avvicinano agli spot di quelli a terra ; qualche pesce inizia a venire a galla , con tutto
quel trambusto non me lo sarei aspettato; vedo un gommonauta che viene lentamente
trasportato da quacosa che ha in canna, mi sposto lungo la sponda per assitere alla
cattura , deve essere grosso , infatti lo vedo saltare a non più di 10 metri da me ,
l’impressione è del mostro , ma dev’essere il digiuno forzato che mi incrementa la
misura , comunque lotta alla grande , il tizio non appena si accorge di avere il fondo a
portata salta dalla gomma e lo gestisce da lì , indietreggia sino alla sponda e si tira
dietro la preda ormai stanca sino sull’erba , per un momento mentre scivola e si sbatte
nell’acqua bassa penso che l’abbia perso , ma poi una trucha panzuta è a terra , non
sarà il mostro che mi era sembrato ma sicuramente supera i quattro chili e sarà il big
della giornata, preso con un manporro di una quindicina di centimetri , a trovarli sono
un’esca formidabile , indistruttibile e catturante al massimo.
Torno alla mia postazione dove un fondista locale è alle prese con delle mangiate
strane , pesca col verme ed io penso di sapere cosa lo sta facendo impazzire , mi è già
capitato altre volte ; tocchette leggere e spostamenti lenti e continui, poi quando ferri il
nulla, mi sa che anche lui ha capito , per cui decide di non intervenire e lasciar
mangiare con comodo , ci guardiamo in faccia e con un cenno del capo siamo in
sintonia , stessa idea. Dopo un paio di minuti che la lenza si sta spostando lentamente
ferra e la canna quasi si spezza , sembra che abbia attaccato il fondo, ma pompando
qualcosa si muove e viene verso di noi , la stessa impressione di un grosso ramo che
lentamente sale dal fondo, recupero lento e continuo e viene spiaggiato un padellone
gobbuto di 35-40 centimetri che tenta di staccare un dito al proprietariio dell’amo
quando cerca di riprenderselo , è una tartaruga , una volta comunissima in tutta Cuba e
adesso molto ridimensionata a causa di una caccia spietata; inutile cercare di
convincerlo a rilasciarla , è una prelibatezza e a meno di offrigli un congruo compenso
non se ne parla; sono ormai stanco di fare il buon samaritano con la fauna cubana , per
cui rinuncio e gli auguro che la zuppa sia saporita.
Il sole intanto è a picco e gli argonauti stanno rientrando con le catture , contrariamente
alle mie aspettative qualcosa c’è , in media due o tre pezzi a testa con qualche
bell’esemplare sui due tre chili ; venire lì , prima dello scempio delle reti e della calata
dei barbari in pseudo belly ci sarebbe stata la possibilità di buone catture; il mio gruppo
può contare su un mezzo sacco di tilapie , tre o quattro carpe la più grossa sui due chili
e un amur che certamente supera i cinque; il mio contributo si è limitato ad una decina
di tilapie , sono veramente scarso.
Fiesta grande, i machete sono all’opera e presto i fuochi spuntano ovunque , si
puliscono pesci, polli, patate , yucca, boniato e tutto finisce a grigliare ; non hanno
ancora iniziato a mangiare che già sono tutti borracios , per loro la giornata di pesca è
finita , adesso arriva il momento dello sport nazionale , contarle grosse sia su pesci che
donne e controllare quanto riescono a bere senza crollare; anche sotto le piante il caldo
è asfissiante , i moschitos cercano anche loro di partecipare al banchetto , per cui ,
dopo aver fatto il pieno di pesce mezzo carbonizzato prevarico su Delmo che starebbe
volentieri a dar fondo alle scorte con i compadres e mi metto in moto per tornare a
casina mia; non me la sento di fare la strada in compagnia di autisti di camion
avvinazzati , c’è da lasciarci la buccia.
L’esperinza associativa Cubana è stata interessante , istruttiva ma non da rifare ,
meglio una bella pescata in solitario o compagnia ridotta
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