Riassumo per brevità di concetti, ma chiari ed inoppugnabili.
1) la fario, intesa come S. trutta L., non è autoctona dell'arco alpino (tantomeno i ceppi mediterranei), dove l'unico salmonide nativo è S. marmoratus. La trota fario, nota come bachforelle, è stata introdotta con ceppi atlantici in epoca feudale in Trentino e Alpi Occidentali, con ceppi danubiani in Friuli V. G. Questo non lo dico io,ma studi genetici recenti e affidabili.
2) L'introgressione genetica tra trota marmorata e trota fario è iniziata quando le immissioni di quest'ultima sono diventate peponderanti, a partire dagli anni '50 e '60, poi continuate sino ad oggi. Prima i punti di contatto erano minimi, per cui l'introgressione era ridotta, pur se presente.
3) Nel contempo l'alterazione ambientale (dighe, sbarramenti, prelievi idrici e di inerti) nel fondovalle, ha tolto spazio e possibilità riproduttive alla trota marmorata, che solo grazie ai relativamente recenti miglioramenti (rispetto del DMV, P.p.P., incubatoi di valle, ecc.) ha potuto in parte resistere all'estinzione genetica.
4) D'altra parte, salve alcune eccezioni (Friuli, alcune aree del Trentino, ecc.) la trota fario continua ad essere immessa per esigenze alieutiche in aree vocate a marmorata, per cui le popolazioni dominanti, più adattabili attualmente, sono spesso costituite da ibridi M x F, fecondi. Inutili attaccarsi alla selezione naturale, è diventato un tormentone. Quelle ci sono e quelle ci resteranno.
5) La trota marmorata, per tali motivi, rischia l'estinzione genetica, non fenotipica.
6) La trota marmorata è un salmonide atipico, nel senso che quando caccia è vulnerabile, ma non sempre caccia, anzi.
7) Quando frega, soprattutto quando fregano esemplari di rilevanti dimensioni, per le altre trote non c'è spazio o scampo. Purtroppo le freghe degli esemplari di media taglia sono spesso bersaglio di maschi di trota fario o ibridi, con le consegueneze logiche. Non è che sia la trota marmorata a scegliere freghe alernative.
8) Per la salvaguardia genetica dei ceppi di trota marmorata, gli ibridi "dovrebbero" essere gestiti in maniera diversa e, naturalmente, le trote fario non dovrebbero più essere immesse in aree vocate (il Friuli già da qualche anno opera in tal modo).
PS: purtroppo, gli interventi, spesso lodevoli, degli incubatoi di valle, che alle volte hanno produzioni anche di oltre 1.000.000 di uova di trota marmorata, non danno sempre buoni risultati gestionali, vuoi per il fatto che la produzione non viene utilzzata nello stadio di sviluppo più idoneo per l'immissione, vuoi perchè il corso d'acqua è spesso poco recettivo a causa di modifiche nella regimazione/portate, che spesso deprimono il novellame.