Una recente discussione, in cui si parlava di quantità di pesce sul lago Maggiore, che poi ha "virato" sul tema "inquinamento", mi ha fatto fare sorgere un paio di domande, che vi giro (vediamo se ne nasce una discussione interessante - di là si continui a parlare del lago maggiore, e di qua si può discutere di ecologia e inquinamento).
Quanto (e, soprattutto, come) incide l'inquinamento sulla fauna ittica?
Mi spiego: ho letto dei resoconti di legambiente secondo cui la foce del fiume Toce sul lago Maggiore sarebbe uno dei punti più inquinati del lago. Ma è anche uno dei più pescosi.
Ho letto che le alborelle sono sparite (anche) a causa dei depuratori che, pulendo l'acqua, hanno cancellato un ambiente favorevole al loro proliferare (= sono scomparse perchè l'acqua è troppo pulita!).
Non l'ho letto, ma l'ho vissuto in prima persona: lo spot che forse mi ha regalato più pesci, perlomeno nel rapporto tra il numero di uscite fatte e il numero di catture, è un tratto di fiume nei pressi di Torino compreso tra (a monte) uno scarico fognario e (a valle) un campo Rom. Lì ci ho preso cavedani, barbi (più di uno, a spinning) ma anche trote, e non poche per essere un tratto ciprinicolo. Solo un caso?
Sempre sul maggiore, uno spot dove vedo sempre branchi di cavedani (e lucci, che probabilmente seguono i cavedani) è in pieno paese, in prossimità di uno scarico. Altro caso?
Quindi, la domanda che mi sorge spontanea, è: ma l'inquinamento come incide sulla fauna ittica? C'è davvero un rapporto "acque pulite - più pesci"? Oppure, paradossalmente, un "giusto" livello di inquinamento può anche essere un qualcosa di positivo?
L'inquinamento (tranne nei casi di robaccia chimica e tossica) porta, oltre a tutta la m€rd@ che si tira dietro, anche cibo...e dove c'è il cibo ci sono i pesci...
Quindi: che rapporto c'è tra inquinamento delle acque e presenza (o assenza) della fauna ittica?