Infatti. La SEV, o Setticemia Emorragica Virale, è una grave malattia infettiva (acuta, cronica, nervosa) alla quale sono recettivi i salmonidi ma, in particolare, la trota iridea. E' una di quelle patologie riconosciute dalla Comunità Europea tra le più gravi (si manifesta con emorraggie diffuse, sia esterne che a carico degli organi interni, esoftalmo, iscurimento della livrea, ecc.), per le quali gli allevamenti che forniscono materiale ad uso ripolamento acque pubbliche (ciò vale anche per gli incubatoi di valle, pur con alcune deroghe) debbono mettersi a norma d'indennità. Si contrae con materiale vivo, ammalato o in incubazione, introdotto in impianto e può essere causa di mortalità cospicua, sino al 70%. Mezzi di prevenzione sono la quarantena e, naturalmente, la non introduzione di materiale ittiogenico sospetto o proveniente da allevamenti non indenni. Anche le acque di approvvigionamento possono contenere il virus, per cui è buona norma sanitaria non utilizzare acque reflue da altri allevamenti non "a norma". Il vaccino esiste, ma è poco efficace per i motivi già accennati da Max, dunque la profilassi, a parte quella preventiva, consta nel distruggere le carcasse di pesci morti, nell' isolare gli individui infetti e nell'aumentare il deflusso idrico nelle vasche, somministrando nel contempo alimenti leggeri addizionati a vitamine (A, B, E), che potenziano le difese immunitarie dei pesci. Naturalemnete a tutto ciò deve seguire una solerte disinfezione delle vasche con calce viva e/o formalina, dopo il loro totale prosciugamento.