G.Loomis GRANITE MB844 12-20 lb CUSTOM BLANK
Questa monopezzo Loomis da 7' per un'oncia, è arrivata nelle mie mani dopo qualche stagione passata a lanciare in mare con diverse canne commerciali, che per un motivo o per un altro, non mi sono mai andate a genio.
Ho avuto la possibilità di provarla, e quindi la decisione di acquistarla. Purtroppo però, la MB844 in commercio era assemblata solo in versione da casting! L’unica soluzione era quella di comprare il grezzo,
uno dei pochi rimasti, e farla assemblare per le mie esigenze.
Da qui il mio primo contatto con il mondo custom. Da completo estraneo a questa realtà, tramite una semplice conoscenza da forum ho contattato un Rod Builder, e gli ho commissionato il lavoro, dandogli due indicazioni di numero su come avrei voluto fosse realizzato il lavoro e fidandomi della sua esperienza. Purtroppo, a lavoro ultimato, mi sono accorto che non era come avrei voluto, o meglio, mi sono reso conto di tante soluzioni errate, e alcune imperfezioni nella realizzazione. Del resto è difficile comunicare con qualcuno a distanza, senza la possibilità di seguire il lavoro, almeno parzialmente.
Ovviamente ci ho pescato comunque, però ogni volta che la utilizzavo…l’occhio cadeva sempre sui difetti, ripromettendomi che prima o poi avrei li avrei fatti sistemare. Chi mi conosce sa quanto sono pignolo su queste cose!
Così, finalmente, grazie al consiglio di un famoso utente di questo Forum, dopo aver contattato un Rod Builder della mia zona, conosciuto ai più come Magma Lures, mi sono deciso, e dalla semplice sostituzione degli anelli (problema principale), mi sono ritrovato a volerla rivestire completamente.
Infatti, un altro problema riscontrato, oltre al disallineamento degli anelli, il peso della canna, nonostante fosse ben bilanciata con i mulinelli che uso di solito.Problemi derivati dal precedente assemblaggio.
Quindi canna completamente “smontata” e riportata alle origini, puro grezzo: ciò che rimane del vecchio lavoro...
Da qui è iniziata la mia semi-avventura nel rod building, dove ovviamente non ho voce in capitolo su moltissime nozioni, tra cui teoria, tecnica e studio del progetto, ma che mi è stato utile per capire come “ragionare” nella scelta dei componenti, sul perché di un accorgimento rispetto ad un altro, e sui limiti puramente fisici del montaggio.
Questo è stato possibile grazie all’ottima comunicazione tra le parti, e la grandissima disponibilità da parte di Magma, davvero una persona eccezionale che ha saputo sopportare la mia voglia si sapere!
Non saprei dire quante volte mi sono sentito bocciare la mia soluzione…perché ovviamente non applicabile, ma del resto, sbagliando si impara…e anche leggendo si impara, infatti mi sono sfogliato cataloghi di componenti e soluzioni di montaggio! Ora sono ancora ignorante in materia, ma diciamo che finalmente so di cosa si parla quando sento le parole Rod Building.
Mi sono anche applicato come designer …la prima bozza era una cosa del genere, volevo un lavoro molto minimalista:
Poi dopo la prima bocciatura, per incompatibilità materiale-grezzo, e poca “consistenza” della canna in sé, trovando i componenti quasi definitivi, ho provato a realizzare la seconda, molto vicina al risultato finale:
Ovviamente il tutto sempre revisionato e rivisto poi da Magma, il quale ha sempre avuto una valida soluzione alternativa ai miei “errori”.
Per quel che mi riguarda, è stata davvero dura, da neofita, ma sono contento, e soddisfatto del lavoro che ne è uscito fuori.
Ora la canna pesa circa 20 grammi in meno, la vecchia placca Fuji VSS da 17 è stata sostituita da una Fuji SKS sempre da 17, montata su un tubo in carbonio della stessa misura, per dare maggiore solidità e sostanza all’impugnatura. Il manico, originariamente intero, è stato splittato utilizzando come materiale l’EVA. Il rear grip è stato sagomato a mano su EVA giapponese ad alta densità, per renderlo proporzionato al resto dei componenti. Il fore grip è assente, per consentirmi di appoggiare l’indice direttamente sul grezzo e avere maggiore sensibilità in pesca. Il resto è stato completato con parti originali Matagi, che conferiscono una nota tecnica ed elegante all’insieme della canna. Completa il lavoro una serie di anelli Fuji serie KR Chrome-Alconite legati con filati in nylon monocolore size D, per una estrema tenacia della legatura, con la seguente scalatura: 25-12-8-7-6-6-6-tip 6
Alla fine del lavoro, il bilanciamento è rimasto inalterato, migliorando le proprietà di lancio.
Due parole…non sono un patito di custom, (anzi, sapete che la mia attrezzatura è ridotta all’osso) ma a questa canna sono particolarmente affezionato, e vederla così, mi metteva il malumore! E’ vero, ora ci sono grezzi magari molto più performanti, tecnologicamente più avanzati…ma il primo amore non si scorda mai!
E poi che se ne dica…questo Loomis Granite, IMHO è un signor grezzo!
Ora non solo avrò il piacere di pescarci…ma anche di ammirarla mentre la utilizzo. Ultima nota per quel che penso riguardo alla customizzazione di una canna: non per forza bisogna cercare l’esasperazione nell’aspetto e nella scelta dei materiali, montaggi all’avanguardia e particolari che conferiscono solo pregi estetici. A me interessa che sia funzionale e piacevole per le mie esigenze, senza fronzoli aggiunti. Un lavoro semplice, pulito e più sobrio possibile.
Grazie infinite a Magma per il lavoro svolto, e Lerio, che mi ha dato l’opportunità di conoscerlo!
Ora vi lascio qualche foto.