Ho da raccontarti un episodio che mi è capitato un paio di settimane fa, ero in Magra, di fianco a me, circa 50 metri a monte, c'era un signore che andava a spigole con il bigattino, pescava con una bolognese di 8 metri su un fondale di circa 7 metri d'acqua, ad ogni lancio prendeva un'oratina, pesci di circa 12-15 cm che regolarmente rilasciava immediatamente, ebbene quasi tutte quelle oratine le ho viste passare a pancia in su davanti alla mia postazione, i pesci piccoli sono molto delicati, basta il fatto di prenderli in mano, lo stress della cattura, il cambio di pressione improvviso e quasi tutti ci lasciano le pinne, con i pesci più grandi va meglio ma, parere personale, almeno la metà non ce la fanno, alcuni accorgimenti possono però far salire di molto la percentuale dei sopravvissuti, con un amo barbless si riesce spesso a slamarli in acqua e questi pesci non risentono molto della cattura, poi ci sono specie molto resistenti come la carpa e il cavedano, questi sopportano catture a ripetizione senza quasi mai soffrirne, ho preso lo stesso cavedano per un anno intero, lo riconoscevo perchè gli mancava un occhio, addirittura lo presi per 3 sere consecutive quindi non glie era passato nemmeno l'appetito
A questo punto non posso che essere responsabile della morte di un'oratina catturata e rilasciata. Gran peccato, era un bellissimo pesce, e prenderla una grandissima soddisfazione.
Provvederò il prima possibile a procurami gli ami che hai citato poiché liberare pesci sotto taglia per poi farli morire sarebbe come tenerli, e quindi un danno all'ambiente.
Forse come accorgimento ulteriore, anche se non dà garanzie, si può cercare di caricare di più gli ami.
Un amo troppo pieno di esche potrebbe far desistere un pesce di piccole dimensioni (certo, non sarebbe una garanzia di nessun tipo perché hanno quasi tutti bocche che si aprono più del doppio di quel che dimostrano, però potrebbe comunque favorire una piccola selezione che risulterebbe comunque vantaggiosa per i pesci).
Anche salvare un pesce di 4 cm favorisce l'ambiente.
Qualunque altro metodo che permetta di salvare, almeno la metà dei pescetti pescati lo accolgo con grande entusiasmo.
Ad alcuni magari non interessa ma quel piccolo pesce che non muore, sarà in non troppo tempo un riproduttore che manderà avanti la specie... ragionamento ovvio, che però va applicato al contesto delle nostre acque, soprattutto interne, viste le loro condizioni critiche e sensibili.
Io sinceramente sono molto preoccupato per come vanno le cose, i nostri laghi e fiumi soffrono gli atteggiamenti poco rispettosi avuti da tutti noi esseri umani. I pesci scarseggiano, manca un equilibrio, e se non si sensibilizza l'unica strada è quella del collasso.
Scusate l'OT, rimango in attesa di altre esperienze e consigli da parte vostra!!