Alcuni giorni fa, in attesa che si risolvesse l’odissea per l’arrivo della mia nuova canna, odissea finita in parte, ho deciso di andare comunque a “testare” il gruppetto di ondulanti che ho acquistato; decido quindi di recarmi in uno dei laghetti artificiali da pesca in zona (per la cronaca il Salmerino
Alpino, in Val Rendena – Trento). Arrivo all’apertura, 8:30, prendo una canna a nolo ( una 2,10 con mulo da 2000, strausata ma comunque valida ed affidabile)… le condizioni dell’acqua e della luce durante la mattinata sono variabili (mattinata leggermente nuvolosa ed acqua scura/torbida dovuta alle piogge precedenti… poi assolata ma acqua ancora torbida)… le trote tutto il tempo a circa 30 cm dalla superfice).
Viste le condizioni parto subito con un ondulante color oro 3,5 gr, mono amo con ardiglione, montato con snap e moschettone/girella (snap già sull’artificiale e moschettone con girella in dotazione sulla canna)… lanci a non finire… nessun tocco! Accanto a me due “bocci” (ragazzini) alla prima
esperienza tirano su 3 trote in nulla con ondulante chiaro.
Decido allora di testare gli argentati (stesso tipo di ondulante con stessa montatura)… lanci su lanci, totale: 4 toccate e due slamature spontanee (malgrado l’ardiglione).
Mi gioco allora l’ultima cartuccia che avevo dietro, un ondulante da 5 gr Carson mono amo senza ardiglione color trota (ovvero bicolor con punteggiatura nera e riga rosata)… 6 lanci in tutto, 4 trote portate a casa ed una che dopo un bel combattimento si intana tra le alghe sotto riva e si slama!
Torno a casa soddisfatto, mi faccio una birra e, da inesperto neofita, penso (e vi domando) perché l’oro non ha funzionato, perché l’argento un po' di più e perché il terzo ha dato ottimi risultati?
Premetto che ho badato a mantenere lo stesso tipo di recupero e di “movimento” della canna, oltre a cercare di farli lavorare tutti alla stessa profondità… d’altronde era un test!
In attesa dei vostri preziosissimi consigli… prosit a tutti!