Postato 05 October 2006 - 10:27 AM
Non lo credevo possibile !!!! L’edera , ovverosia la mia (all’epoca) metà, mi aveva dato
l’autorizzazione a partire una settimana prima di lei per una battuta di pesca a Hurgada;
era già un paio d’anni che ci pensavo sopra e mi informavo, avevo anche un paio di
amici che , se avessi organizzato , sarebbero venuti con me.
Avevo già dei contatti sul campo e perciò giro di fax e telefonate (internet non si usava)
e le cose stavano prendendo il verso giusto : Una barca di 16 metri che speravo buona ,
con capitano e cucinere, cinque giorni di pesca no limits prima dell’arrivo della moglie.
I due amici che, non credevano la cosa possibile, sono al settimo cielo e si fiondano in
tutti i negozi della Lombardia a far manbassa di attrezzature.
Il giorno della partenza , due tubi per canne che sembrano i contenitori dell’Atlas, valige
che più che trasportate venivano trainate, al chek denunciano 90 chili , e dire che di
vestiti si sarebbe potuto riempire un sacchetto del Supermarket in tre !!!! Sono buoni ,
non fanno storie e ci lasciano passare senza extra.
Volo senza storia e atterriamo in un caldo impressionate , il tratto aereoporto furgone ci
riduce in tre fontanelle di sudore, si proprio furgone scoperto , noi tre abbarbicati insieme
alle valige, per lo meno l’aria del viaggio ci ristora un pò; all’arrivo, al porto ci
aspettatano gli uomini della barca che si affrettano a caricare a bordo le nostre cose, ma
a bordo di che????? Un barcone da pesca in legno , riadattato a Fisherman ma
sicuramente risalente a Lorence D’Arabia , sembra robusto , lo spazio per pescare c’è e
miracolo la zona notte/pranzo è fornita di aria condizionata , l’ultima cosa che mi sarei
aspettato; mentre gli uomini si ingegnano alle ultime cose prima della partenza mi
guardo finalmente intorno e mi colpiscono due barche strabordanti pesce che stanno
scaricando , c’è di tutto : squali , carangidi , cernie , barracuda e altro di sconosciuto ;
cerco di farmi capire dai barcaioli e vengo a sapere che li hanno catturati con una specie
di palamito ; accidenti !!! se lì c’è tutto quel ben di xxx siamo a cavallo !!!!
IL programma è stare sottocosta per un paio di giorni e poi attraversare verso Sharm, io
non sto più nella pelle e tutti quei ritardi per la partenza : visita doganal/militare , a far
cosa non ho capito, mancano delle provviste , mancano dei documenti ecc. ecc. mi
stanno portando sull’orlo del collasso ; il tempo passa e non ci muoviamo .
Finalmente , quando ho già la bava alla bocca e sto meditando di usare lo skipper come
esca si parte , ormai è tardi e al massimo possiamo fare un pò di traina sino al posto di
ancoraggio notturno, non ce lo facciamo ripetere e le canne sono in acqua; dopo due
ore si butta l’ancora e si tirano le somme : un barracuda e una cernietta , non più di 6-7
chili in due, giusto giusto per la cena; il capo deve affrontare tre scontentissimi ospiti che
vogliono spiegazioni : dov’è il pesce ????? Spiega che la zona è troppo battuta e i
pesci disturbati , ma che domani si farà sul serio , sperem.
Intanto che preparano il pesce mi butto in acqua con la maschera ma schizzo fuori come
un razzo ; sotto di me , a non più di 7-8 metri di fondo pascolano delle cernie da brivido,
strappo dalle mani del cuoco le interiora del pescato , mi ingarbuglio nei fili , mi pungo
con gli ami ma precedo in acqua i compagni e subito ho in canna la belva ; non vuole
mollare il fondo, per la premura ho montato tutto sulla canna da traina per cui ho
potenza da vendere, blocco tutto ma quella cerca di tirarmi in acqua, devo dare filo e
intanto prego che non si intani , un altro amico ha incannato la sorella ma non deve
essere tosta come la mia ; la giostra facile mentre io sudo come un vitello; sono riuscito
a sollevarla dal fondo e le cose si fanno più facili, tira ancora come un trattore ma a
poco a poco arriva , mi fanno male le braccia e mi manca il fiato , per fortuna sembra
che lei stia peggio di me , un altro paio di tentativi di fuga verso il fondo e diventa un
peso morto , e che peso ; il Capitano intanto è sceso con il raffio sulla battagliola
posteriore che serve ai sub e gesticola perchè gliela porti in bocca , più facile a dirsi che
a farsi , come vede l’ombra riprova la fuga , l’ultima per mia fortuna , sono a pezzi
quando il cap la raffia ; tirata a bordo e pesata dichiara 56 chili , quella dell’amico 32; per
fortuna che a bordo abbiamo un refrigeratore di quasi due metri per il pescato ; mi ha
spiegato che quando è pieno si torna al porto a scaricare e che non sentirà ragioni ,
penso che parte del suo guadagno siano proprio i pesci che venderà.
Ormai è notte , la pancia piena , il viaggio e il caldo hanno vinto, ciondoliamo dal sonno
e quindi facendoci cullare dalle onde , col sottofondo dello sciacquio del mare ci
abbondoniamo nelle braccia di Morfeo; il rumore del generatore rompe un pò l’incanto
ma dopo poco chi lo sente più?
E ti pareva , sono il primo a svegliarmi , sul ponte c’è un magnifico bollitore inox sempre
acceso con litri e litri di meravigliosa acqua calda sempre pronta , bustine di caffè, tè,
zucchero e biscotti , durante la permanenza sarà debitamente sfruttato; con la mia tazza
in mano mi godo il sorgere del sole ; il capitano e il cuoco non hanno cabine , dormono
sul tettuccio di guida o in caso di brutto tempo nella zona pranzo , la barca è spartana :
una sola cabina a cui si accede scendendo tre gradini con quattro cuccette e uno dei
due bagni , una zona salotto/ guida interna/pranzo/cucina/secondo bagno, una zona
coperta che arriva a tre quarti barca lasciando il resto per la pesca e la parte superiore
telonata con la guida esterna, il tutto dipinto un secolo fa col solito azzurro che si trova
in tutte le zone di mare e per finire un canotto con un 25 cavalli messo di traverso sulla
punta.
Colazione alla grande : pane, uova. salumi , frutta e via verso il blù, ci aspetta un rif
affiorante che percorreremo sui bordi spinneggiando; il rif è una lunga linea di coralli
quasi affioranti che si perde all’orizzonte , lo skipper spiega che per comodità due
pescheranno dalla barca e uno col gommone che passerà da una apertura del rif e lo
costeggerà dall’altra parte , gli amici , la prima volta in mare, che non vedono di buon
occhio quel coso fragilino e traballante optano per il barcone , non speravo in tanta
fortuna, mi trovo meglio a pelo d’acqua ed è più rapido nei movimenti.
La pesca procede bene ma non c’è il Big , dopo un paio d’ore ho le braccia stanche e il
paliolo è coperto da esemplari non di non più di 5-6 chili ,salvo un carangide sui 12 che
mi ha dato qualche emozione; il cuoco , per l’occasione marinaio , vuole che metta a
traina con qualcosa che lavori sul fondo , ma purtroppo non ho portato la canna adatta e
quella da spinning non reggerebbe dei grossi affondanti; il cuoco intanto si ricorda della
sua missione e si deve tornare alla barca base ; gli amici si sono dati da fare ma la
situazione , salvo un’altra grossa cernia presa a traina è come la mia , niente di
sensazionale, comunque il congelatore è già a metà.
Dopo il pranzo si traina con tre canne , due a galla ed una a fondo, incanniamo due
bonitos sui tre chili e il capo, mentre noi li tiriamo a bordo prepare due montature sulle
canne da traina : doppio amo , enormi , mai usati tanto grandi ; innesca i due bonitos , li
cala in acqua e avanza molto lentamente lungo la parete del rif; noi intanto ci siamo
giocati chi dovrà ferrare la prima partenza .
Non tocca a me, quel senza fondo di Marco ha avuto la precedenza , dopo un’oretta sto
rimpiangendo la “minutaglia” e vorrei mettere almeno una canna leggera ma il capo si
oppone , se attacca dice , con troppe canne ci saranno problemi ; dopo un’altra ventina
di minuti chi doveva attacarsi lo fa ; Marco schizza dalla panchina che quasi finisce in
mare per la foga di impadronirsi della canna , il filo esce e il capo a malapena riesce a
convincerlo ad aspettare a ferrare, finalmente gli da il via : una botta da ritrovarsi col
pesce in coperta , ma quello sembra non accorgesene, tira come un forsennato e il
capitano asseconda la sua fuga ; Marco sta sudando anche i liquidi bevuti tre mesi
prima , se avesse fatto una doccia sarebbe meno bagnato; finalmente inizia a pompare
regolarmente , si vedono delle poderose testate sulla canna e qualche fuga , ma sono
sempre di meno , lentamente l’illustre sconiusciuto cede e si appropinqua alla barca ,
come vede lo scafo riparte e leva una decina di metri di filo, ma ormai è esausto e
finalmente lo intravedo: uno squalo !!!! Marco è sull’orlo del collasso , è la prima volta e
tutto sommato lo ha gestito bene ma l’emozione e lo sforzo l’ha stressato , mi passa la
canna per aiutare il capo a raffiarlo , ormai è solo un peso morto , glielo porto sotto e
finalmente lo raffia , spruzzi da tutte le parti poi si calma a lato barca , il cuoco con una
pertica gli fa scivolare un cappio in coda e viene issato a bordo , comodamente supera i
2 metri , viene decapitato perchè non sta nel frizer e stivato.
Lo skipper , dopo aver trovato un buon posto d’ancoraggio ci comunica che domani è
l’ultimo giorno che si pesca da questo lato , si torna a scaricare il pesce e poi si parte
per l’altra sponda; è stata una giornata emozionate e nemmeno gli scarafaggi che
fuggono da tutte le parti quando entro in cabina e accendo la luce me la può rovinare.
Durante la notte il mare si alza un pò e la mattina c’è un vento teso e ondine niente male
per cui niente gommone ; il capo si mette , molto pericolosamente a mio avviso , col
vento alle spalle per permetterci di spinneggiare comodamente lungo il rif , uno in punta
e due a poppa ma dopo una mezz’oretta di ondeggiamenti vari, avvicinamenti pericolosi
al rif e pochi attacchi decidiamo di andare sul sicuro e mettere a traina , andando verso
il porto per scaricare, prendiamo ancora una dozzina di pesci fra cui tre o quattro sopra i
10 chili e finalmente siamo in porto , dico finalmente perchè il mare si è ingrossato
ulteriormente e Franco ci ha già fatto vedere cosa aveva mangiato a colazione.
Operazion di scarico, il pesce viene ammassato su un baracchino con del ghiaccio ma
sono sicuro che prima di arrivare al punto di raccolta avrà in coda tutti i gatti della zona ,
il caldo è micidiale e ho seri dubbi sull’integrità del pescato una volta giunto a
destinazione.
Si fa rifornimento, si pranza e le notizie sono discrete , domani il mare dovrebbe essere
più calmo , staremo a vedere, per ora con la pancia piena , un po strafatti per il sole e il
mare si va in branda , a domani.
E arriva l’alba, come la solito sono il primo e tutti ronfano come marmotte, mentre
sorseggio il caffè in attesa che i cosidetti marinai approntino tutto per la partenza e cosa
più importante mi piazzino davanti la colazione , mi godo il porto , stanno rientrando le
prime barche e come al solito sono tracolme di pesce , il mare , visto da quì , sembra
accettabile ma siamo in una baia e non fa testo .
Mentre colazioniamo e dopo aver ben zavorrato di xamamina il vomitatore folle , la
barca si mette in moto , come usciamo dal porto e dalla baia il mare non è più tanto
pacifico , comunque trainiamo ma il capo non vuole saperne di fare la traversata ,
anche oggi si pesca da questa parte ; se non avessi pagato , dopo un’oretta di
sbattimento, portato sù e riportato giù da onde corte e cattive , con solo un paio di
barracuda e un bonito all’attivo averei già rinunciato , conciliabolo con i compagni se
rinunciare e godersi una visitina a Urgada; non avrei mai pensato che fossero tanto
avventurosi, forse è merito delle dosi massicce di Xamamina ma vogliono continuare ,
per cui avanti !!!!
Stiamo pescando con attrezzatura media quando incocchiamo in un branco di bonitos ,
le canne partono una dopo l’altra e inizia il caos , bene o male riesco a salpare
velocemente il mio sui tre chili e , mentre gli amici lottano prendo una canna leggera e
mi do allo spinning, prima che tutto sia finito ne ho sboccati due e preso un’altro.
E’ già ora di pranzo e lo Skipper decide che per oggi abbiamo ballato abbastanza e si
dirige in una insenatura riparata gettando l’ancora su un fondale di 10-15 metri che si
innabissa poco più avanti ; mentre a bordo fervono i preparativi pappa facciamo un
giretto a snorcheling e lo spettacolo è eccitante : pesciotti da tutte le parti , cernie ,
carangidi in branco e solitari , qualche pesce pappagallo enorme , qualche cubera e un
paio di squali che si eclissano pochi secondi dopo la nostra entrata .
Mentre pranziamo il capo ci convince a chiudere la giornata lì pescando a bolentino ,
non sono tanto convinto , però il mare è veramente brutto e gli amici talmente eccitati da
quanto hanno visto che gli va bene tutto , basta prendere qualcosa, dunque in pesca .
I risultati non si fanno attendere , sembra che i pezzetti di bonito siano molto apprezzati
in loco e a bordo viene di tutto ma non di grosse taglie , i più grossi non superano i 6-7
chili, dopo un pò mi stanco e decido di provare a spinning , i lanci a galla o a
mezz’acqua non danno risultati salvo un paio di barracuda mini mini in prossimità delle
rocce, decido di piombare un artificiale già di per se affondante e raschiare il fondo ; al
primo tiro ho un’abboccata ma si slama , al secondo attacco un Coral Fish (fondo) e
lascio un omaggio a Nettuno , non demordo , ne monto un’altro e continuo, dopo un paio
di attacchi non andati a buon fine finalmente ci rimane , non deve essere male su una
cannetta leggera si fa sentire , non riesco a levarlo dal fondo , ma a poco a poco cede e
posso incominciare a sperare che non si intani, poco combattivo ma decisamente forte
tira senza troppa fantasia ma tira, fra filo che si prende e filo che riprendo va avanti
qualche minuto poi, finalmente decide di seguire e lo vedo , o per meglio dire la vedo : è
una bella cerniotta che dopo poco è a pagliolo , sarà sulla ventina di chili , con la
cannetta mi sono divertito , sarà la più bella della giornata perchè il primato spetta a
Franco con uno squaletto sui 40 chili.
Siamo stanchi e sballottati per cui dopo cena , una meravigliosa cerniotta arrosto su un
letto di riso , finiamo quasi subito in branda sognando nuove catture, il rumore del
generatore quasi non si nota più , è diventato un sottofondo amico.
Nuovo giorno si parte !!!!! , Il nostro Duce , dopo conciliabolo col
cuciniere/mozzo/factotum, decide di tentare la traversata, il mare sembra accettabile ,
ma i preparativi non mi tranquillizzano : fissano tutto quello che è fissabile , rinforzano
tutto quello che possono eppure il mare , davanti a noi non mi sembra proibitivo.
Canne in acqua e via !!! Non mi ero accorto che eravamo in una zona riparata da una
punta , non appena sbuchiamo in mare aperto la musica cambia , arriva l’ordine di
recuperare le canne e attacarsi bene da qualche parte , le cose mi piaccione sempre
meno ma il pazzo sembra sapere quello che fa per cui mi adatto .
Lo sbattimento è forte e pur avendo provato mari peggiori non sono tranquillo, i miei
amici sono verdi in faccia , la loro prima esperienza sta prendendo una piega che non si
apettavano ; comunque si conttinua arrancando fra le onde , spruzzi e saltoni ci fanno
compagnia ; a un certo punto il capo decide di mollare e tornare sottocosta , durante il
cambio di rotta succede il guaio, un’onda forse non calcolata ci prende di fianco
inclinandoci di brutto, il frizer , forse fissato male molla gli ormeggi e attraversa tutto il
ponte , rallenta scardinando il tavolino e si schianta sul bordo incurvandolo in fuori ;
meno male che non c’era nessuno sulla sua traiettoria e che il tavolino centrale aveva
rallentato la sua corsa impedendo che scardinasse il bordo e finisse in mare.
Non nego che una bella strizza l’ho provata , comunque la giornata è andata , bisogna
tornare a terra per mettere un pò d’ordine , ripristinare il frizer e controllare i danni,
sperando che concludano le operazioni in giornata, manca solo un giorno alla fine
dell’avventura , dopodichè arriverà la moglie , gli amici ritorneranno in Italia e io , per la
prossima settimana i pesci li vedrò solo attraverso il mirino della fotosub e non attaccati
alla mia canna.
Mentre sbrogliano e riparano i problemi facciamo un giretto in città alla ricerca dei soliti
suvenir/ricordini/osceni, gli amici fanno man bassa di stampe simil/papiro, scarabei della
buona sorte , e magliette con pescioni colorati ; al ritorno la barca è più o meno
sistemata e domani si dovrebbe uscire , ma la traversata è saltata , ancora da questo
lato !!!!!
Si traina , Franco vuole il pescione record e marco lo segue , uno monta un galleggiante
King Zize e l’altro un maxi paletta affondante da non meno di 30 cm e lo cala dal centro
barca ; io mollo da un lato e , vedendo il percorso che sta facendo lo Skipper decido per
un paletta metallica da non più di 14 cm ; il primo a ferrare è Franco col suo galleggiante
, non mi trattendo dalle risate a bordo arriva un barracudino di non più di 40 cm,
l’affondante balena non dà segni di vita e il mio neppure.
Passano un paio di orette nel più inquietante silenzio , non una toccata , non una
cacciata , niente ; l’autista poggia verso costa e le cose cambiano , ma le dimensioni
sono sempre al di sotto delle aspettative , l’affondante salpa cerniette da porzione e i
nostri barracuda e carangidi da asilo nido , vuoi vedere che la cosa si conclude così?
E infatti per tutto il giorno non si vede niente degno di nota ; ritornati al porto gli amici
fanno le valige , lascio tutta l’attrezzatura a loro e accompagno i musi lunghi
all’areoporto, saluti , abbracci , addii e me ne torno in hotel , domani sarò di nuovo quì
ad aspettare la moglie .
Al ritorno saprò che gli amici sono stati alquanto sfortunati , visto che erano solo in due
con una montagna di sovrapeso si sono dovuti sorbire un salasso non indifferente che
da buon samaritano ho contribuito a coprire.