Azzurro limpido che ti strappa un sorriso.
Riflesso d'argento che ti fa immaginare.
Tintinnio di ami, come in una collana preziosa da maneggiare con cura.
Lago Maggiore, domenica di gennaio. Cielo sereno e una barca in perfette condizioni per uscire a pesca.
Gente esperta. Gente che ne ha viste tante.
eh, ma la lacustre è un fantasma.
Già, lo sappiamo, non venite a dircelo ancora. Lasciateci i nostri film mentali. Dobbiamo stare concentrati.
Più di dieci esche in acqua. Non scherziamo, il casino è dietro l'angolo.
Il lago è deserto. Forse un'altra barca e i traghetti. Ma non li contiamo. Come fossero alberi dello sfondo.
Le madreperle degli ondulanti ci portano per un attimo ai paradisi tropicali di altre latitudini. A tutt'altri pesci e habitat.
Poi la molagna e il cane (non quello domestico, ma quello con i braccioli in pesca a 90°) ci riportano ai doveri di pesca locale... dobbiamo beccare qualche lacustre, trota fantomatica e imprevedibile.
Il meteo non ci dà una mano. Col sole alto i fantasmi si ritraggono... quasi sempre...
Infatti alle 13.30 circa una tirata chiarissima su una canna a traina ci scuote come uno sparo ravvicinato. Christian prende la canna e sente le testate, ottimo... inatteso e veloce un pesce sembra palesarsi attaccato ad un minnow.
Mi passa la canna perchè sono l'ospite e il capitan Beppe mi fa l'onore di gestire la situazione. Il deviatore scende vicino al pesce come è giusto che sia perciò non capisco quanto tiri il pesce e quanto sia il deviatore a fare "peso"... in breve: la trota si è slamata e puff! la gioia si è tramutata in delusione. L'esca è nuda e linda. Come se niente fosse.
Proseguiamo confortati almeno da questa abboccata.
I discorsi spaziano dal calcio alle avventure alieutiche oltremare... si parla, si mangiucchia, si beve, si provano esche... ma cicalini e campanelli non partono...
silenzio lacustre totale.
Al tramonto l'attesa sale perchè il capitano ci ha avvertito che le ultime catture sono arrivate in chiusura... ergo si spera forte.
Nulla.
Col primo buio i fantasmi restano in letargo.
E perché?
Mistero.
E' così. Prendiamo atto e smontiamo tutto l'ambaradan.
Un grazie enorme a capitan Beppe e a Christian numero due in barca.
Alla prossima. A caccia di fantasmi in squame e lische.