Eccomi per la terza volta in poco tempo alle Maldive , le aspettative , visto la nuova logistica sono alte , ma saranno deluse dal pressapochismo locale .
Viaggio piacevole e senza storia , tre posti solo per me mi hanno permesso di fare un buon sonno sino a destinazione; alle 9 di mattina siamo già a bordo della nave madre che si rivela una piacevole sorpresa
Zona pranzo
Salotto interno
Zona Bar
Salotto superiore
Le cabine sono spaziosissime , accoglienti con letti ad una piazza e mezzo , aria condizionata , bagno e doccia spaziosa , un vero relax
Il personale è sollecito , gentile e pronto ad ogni esigenza ; il controllo è assicurato da un datato capobarca Italiano un pò istrione e narcisista che sotto una maschera servizievole nasconde un'idea della situazione tipo ; Sono al vostro servizio però decido io ; purtroppo è completamente all'oscuro delle problematiche di pesca e questo sarà un grosso problema , abituato a portare a spasso subacquei come pecoroni non si rende conto e non accetta le esigenze dei pescatori arrampicandosi sugli specchi e scaricando colpe e ritardi sulla compagnia e gli armatori; comunque il suo lavoro anche in situazioni avverse l'ha fatto anche se un pò invadente.
Eccolo qui con un piatto di pesce crudo eccezionale
E iniziamo con le disavventure : siamo senza carburante e ci toccherà perdere il primo giorno a Male in attesa che ci riforniscano di gasolio; anche i Dhoni appoggio non sono al completo , ce ne sono solo due : uno perfetto per lo spinning con un capitano che si rivelerà una risorsa
Ed uno che toccherà a me e a Piero come trainisti ; scomodo sia per spinning (nel pozzetto anteriore può agire un solo spinner per volta )
Che per traina , in quanto la copertura , come si vede dalla sottostante foto, non permette ne una ferrrata o un pompaggio pesce decente pena l'urto della canna
Il tutto complicato da un capitano totalmente all'oscuro di pesca in particolar modo di traina ; le sue funzioni prima erano portare i sub in zona d'immersione all'interno degli atolli , insomma un tassinaro d'acqua , non conosceva zone di pesca , in più si scoprì presto che non sapeva leggere l'inglese , per cui carte e GPS per lui erano inutili e i suoi tempi di reazione ai comandi del pescatore col pesce in canna erano da Bradipo ; per soprammercato ancora adesso non ci è chiaro se non capisse le nostre istruzioni su dove volevamo andare o se solo se ne fregasse scegliendo rotte e posti per lui comodi.
Le barche non erano attrezzate con reggicanne , ma per fortuna Andrea lo aveva pensato e li aveva portati a sufficienza.
Finalmente si parte per l'avventura ; i pesci anche se non record non mancano
Ed ecco l'attacco che si aspettava : il filo esce velocemente e , mentre levo la canna dal supporto urlo lo stop ; parlare al vento , Piero si unisce alla richiesta del fermo barca che finalmente arriva quando sul fondo del mulino si inizia ad intravedere il metallo ; inutile gridare indietro , sembra di parlare con un sordo ; sono al nodo e inizio a raddrizzare la canna per non romperla , pregando che qualche santo arrivi in mio aiuto quando finalmente il tassinaro decide di retrocedere ; a poco a poco vedo il filo, la mia linfa vitale, rimbobinarsi ; la lotta con quel capitano incompetente è difficile ma a poco a poco il pesce si stanca e riesco a portarlo sotto bordo
Adesso il problema è portarlo a bordo ; non hanno raffio o altro per issarlo ; non ringrazierò mai abbastanza Piero che con un piccolo boga è riuscito nell'impresa , gli uomini dell'equipaggio non sapevano come fare , stavano lì a guardare senza prendere nessuna iniziativa.
I colori di questa lampuga maschio mi hanno compensato di tutte le arrabbiature.
Purtroppo l'assoluta incompetenza del capitano ci costerà dei big pesci e una canna ; non capiva assolutamente come gestire la barca o se ne fregava : il pesce finiva sotto e lui non andava indietro , oppure accelerava provocando la rotture del filo ; non parliamo delle volte che ci ha fatto incagliare : sceglieva un percorso sbagliato , poi per decidere come levarsi dai guai rallentava senza avvertirci e noi , con tre canne in acqua, ci affannavamo inutilmente a recuperare prima che gli artificiali incoccassero nel fondo; in uno di questi deliri di urla e comandi una mia canna sul supporto , finito il filo ha fatto un bel Crak spezzandosi di netto; tiriamo anche un velo pietoso sul fatto che gli dicevamo di andare da una parte e lui andava dall'altra . assolutamente inutile mostrargli il percorso sulla carta, o non lo capiva o se ne fregava , per poi dire al capobarca base che eravamo noi ad aver deciso tale percorso ; non sono mai stato tanto vicino all'eliminazione fisica di qualcuno.
Un paio di pescetti per chiudere e stendere un velo pietoso su questo capitolo Maldiviano, peccato che i più grossi sono andati persi a causa del capitano.
E' andata molto meglio agli spinnofili con la loro barca e il loro capitano , comunque un grazie ad Andrea che si è prodigato a mitigare le inefficienze locali.